Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale

Voce principale: Regio Esercito.

Il Regio Esercito nella seconda guerra mondiale, utilizzò diversi tipi di divisioni, per la maggior parte di fanteria. La maggioranza si sciolsero sul territorio metropolitano o nelle zone occupate (Francia, Grecia, Balcani) in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943, mentre alcune furono dichiarate sciolte per "eventi bellici" nei vari fronti di guerra in cui fu coinvolta l'Italia (Nordafrica ed Africa Orientale Italiana in particolare)[1].

Caratteristiche generali

La divisione era l'unità di base del Regio Esercito. Il 10 giugno 1940 l'esercito italiano aveva un totale di 75 divisioni: 57 divisioni di fanteria, 3 della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, 2 coloniali libiche, 5 di Alpini, 3 celeri, 3 corazzate e 2 motorizzate. La gran parte di questa grandi unità era dislocata nel territorio metropolitano o in Libia, e solo due erano in Africa Orientale Italiana (la cui guarnigione era composta in gran parte da unità di Camicie Nere e da brigate coloniali).

La riorganizzazione del 1938 aveva portato alla costituzione di divisioni di fanteria cosiddette binarie, poiché erano composti da due reggimenti di fanteria (invece dei precedenti tre)[2], oltre ad uno di artiglieria[3]. Nel corso della guerra diverse divisioni di fanteria attivarono un terzo reggimento di fanteria (contraddistinti da numerazioni superiori a 300) per meglio svolgere incarichi di guarnigione o per conversione di unità già di Camicie Nere.

A partire dal 1º marzo 1940, alle divisioni di fanteria ordinarie e da montagna venne aggregata una Legione d'Assalto della MVSN, composta da due battaglioni di CC.NN. e una compagnia mitraglieri.[4]. L'effettiva assegnazione avvenne abbastanza a rilento per problemi addestrativi e per la limitata disponibilità di materiali, ed era ancora largamente incompleta al momento dell'entrata in guerra.

Numerose sulla carta, in realtà al momento della dichiarazione di guerra la maggior parte delle divisioni italiane era incompleta sia in termini di uomini che di materiali, difatti su 75 divisioni appena 35 potevano dirsi complete di organico e materiali. Questa situazione non venne mai interamente rettificata durante il corso della guerra e una parte considerevole delle divisioni sul territorio metropolitano o impegnate in compiti di guarnigione in Francia e nei Balcani rimasero incomplete dal punto di vista dei materiali, dovendo anzi spesso cedere parte delle proprie dotazioni per sostenere le divisioni impegnate nelle zone di operazioni.

Successivamente all'ingresso in guerra, verranno costituite numerose altre unità di livello Divisionale. Tra queste, vi erano anche divisioni di paracadutisti (due, con una terza mai completata) ed oltre venti divisioni costiere. Queste ultime erano essenzialmente di reparti di seconda linea, di consistenza variabile a seconda della zona di impiego.

Divisioni corazzate

L'Italia entrò nella seconda guerra mondiale con tre divisioni corazzate, tutte inizialmente dispiegate nel territorio metropolitano.

Una divisione corazzata era composta da un reggimento corazzato (di solito su tre battaglioni carri), un reggimento di artiglieria e uno di bersaglieri. Completavano l'organico una compagnia anticarro, una compagnia mista del genio, una sezione sanità, due ospedali da campo, una sezione di sussistenza ed un autogruppo per il trasporto dei carri armati[5], e successivamente un raggruppamento esplorante corazzato. Al 10 giugno 1940, l'organico standard di un'unità di questo tipo era di circa 7.439 uomini, equipaggiati con 184 carri, 48 cannoni (16 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32 e 24 campali da 75/27), 486 mitragliatrici (410 pesanti e 76 leggere). La componente motorizzata era costituita, oltre ai carri, da 581 veicoli a motore, 48 trattori di artiglieria e 1.170 motocicli[6].

I carri erano inizialmente del tipo CV35, estremamente leggeri e di limitata utilità bellica. Quando fu disponibile un carro medio come l'M13/40, le divisioni corazzate italiane acquisirono maggiori capacità operative, ma la produzione limitata e le gravi perdite in combattimento non permisero mai di riequipaggiare interamente le divisioni disponibili. Per quanto riguarda le dotazioni di artiglieria, verso il 1942 entrarono in servizio semoventi con obice da 75 mm e pezzi da 90 mm autoportati.

Le tre divisioni originarie furono distrutte alla conclusione della campagna del Nordafrica. Nel corso del 1942 si tentò di attivare altre due divisioni, la 134ª Freccia (tentativo cui si rinunciò completamente dopo pochi mesi) e la 136ª Giovani Fascisti (che non superò mai gli organici di una debole Brigata motorizzata, praticamente senza alcuna componente corazzata). Nel 1943 venne costituita la 135ª Divisione corazzata Ariete II (formata da unità di cavalleria) e si iniziò la costituzione della 136ª Divisione corazzata Centauro II (mai completata, per trasformazione delle 1ª Divisione Corazzata di Camicie Nere M).

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. carri Rgt. bersaglieri Rgt. artiglieria corazzata Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
131ª Centauro 31º 131º Centauro 1ª Brigata corazzata 20 aprile 1939 18 aprile 1943 Enfidaville, Tunisia
132ª Ariete 32º 132º Ariete 2ª Brigata corazzata 1º febbraio 1939 8 dicembre 1942 El Agheila, Libia
133ª Littorio 33º 12º 133º Littorio Divisione Volontari del Littorio novembre 1939 25 novembre 1942 El Alamein
134ª Freccia 10º Lancieri di Vittorio Emanuele II 134° 2ª Divisione celere Emanuele Filiberto Testa di Ferro 1 maggio 1942 1 agosto 1942 Ferrara
135ª Ariete II 10º Lancieri di Vittorio Emanuele II[7],
Lancieri di Montebello[8],
16° Cavalleggeri di Lucca[9]
135º Ariete II
e
235º Art. sem. Ariete II
1º aprile 1943 12 settembre 1943 Roma
136ª Giovani Fascisti[10] 1º Reggimento fanteria carrista,[11]
Gruppo Battaglioni GG.FF.
[12] 136º Giovani Fascisti Gruppo Battaglioni Giovani Fascisti 24 maggio 1942 13 maggio 1943 Tunisia
136ª Centauro II 131º Reggimento Fanteria Carrista,[13]
Reggimento Legionario Motorizzato[14]
18º[8][15] 136º Centauro II[16] 1ª Divisione Corazzata di Camicie Nere M, poi 136ª Divisione legionaria Corazzata "Centauro" 15 agosto 1943[17] 12 settembre 1943 Roma

Divisioni fanteria ordinarie

Le divisioni di fanteria ordinarie erano le più numerose nel Regio Esercito. Si trattava di divisioni cosiddette binarie, composte cioè da due reggimenti di fanteria (solitamente su tre battaglioni) ed uno di artiglieria. Alla maggior parte di queste unità, successivamente, venne aggregata una Legione d'Assalto di CC. NN. A queste, occorre poi aggiungere un battaglione di mortai da 81, una compagnia con artiglieria anticarro[18], una compagnia del genio, una mista con telegrafisti e marconisti, oltre a diverse sezioni (fotoelettricisti, sanità, sussistenza e pesante)[5].

Al 10 giugno 1940, una divisione di questo tipo risultava composta da 12.979 uomini[19], equipaggiati con 60 pezzi di artiglieria (8 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32, 8 da fanteria da 65/17, 12 75/13, 12 75/27 e 12 da 100/17), 177 mortai (24 da 81 mm e 153 da 45) e 350 mitragliatrici (270 leggere e 80 pesanti). Per il trasporto erano disponibili 3.424 animali, 154 carri, 153 biciclette, 71 motocicli e 131 mezzi di vario tipo[20].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Legione CC. NN. Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
Cosseria 89º e 90º Salerno 37º Cosseria
poi
108º Cosseria
86ª Intrepida Brigata Salerno, Divisione di Fanteria di Cosseria 25 marzo 1939 12 settembre 1943[21] Sesto San Giovanni
Cuneo e 8º Cuneo 27º Legnano 24ª Carroccio Brigata Cuneo, poi VI Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria Legnano 24 maggio 1939 1944[22] Isole dell'Egeo
Lupi di Toscana 77º e 78º Lupi di Toscana 30º Leonessa 15ª Leonessa poi distaccata Brigata Granatieri di Toscana, poi VII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria Leonessa 15 dicembre 1938 8 settembre 1943 Tolone e Lazio
12ª Sassari[23] 151º e 152º Sassari 34º Sassari 73ª Matteo Boiardo Brigata Sassari, XII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Timavo 24 maggio 1939 10 settembre 1943 Roma
13ª Re e 2º Re 23º Timavo 75ª Italo Balbo Brigata Savoia, XIII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria dei Montenero 1939 8-10 settembre 1943 Slovenia e Roma
14ª Isonzo 23º e 24º Como Isonzo 98ª Maremmana Brigata Como, XIV Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria dell'lsonzo 24 maggio 1939 11 settembre 1943 Novo Mesto (Slovenia)
15ª Bergamo 25º e 26º Bergamo Carnaro 89ª Etrusca Brigata Bergamo, XV Brigata di Fanteria 24 maggio 1939 9 settembre 1943 Jugoslavia
16ª Pistoia[24] 33º, 35º Pistoia Fossalta 63ª Tagliamento
poi distaccata
Brigata Pistoia, XVI Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria di Fossalta 1939 13 maggio 1943 Tunisia
18ª Messina 93º e 94º Messina Metauro 108ª Stamura Brigata Messina, XVIII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Metauro 24 maggio 1939 13 settembre 1943 Croazia
20ª Friuli[25] 87º, 88º e 387º Friuli 35º Friuli 88ª Alfredo Cappellini Brigata Friuli, 20ª Divisione di Fanteria Curtatone e Montanara 1939 20 settembre 1944[26] Sardegna
21ª Granatieri di Sardegna , e [27]
Granatieri di Sardegna
13º Granatieri di Sardegna 55ª Alpina Friulana
poi distaccata
Brigata Guardie, Brigata Granatieri di Sardegna (XXI) 1934 10 settembre 1943 Zona di Roma
22ª Cacciatori delle Alpi 51º e 52º Alpi Cacciatori delle Alpi 105ª Benito Mogioni Brigata delle Alpi, XXII Brigata di Fanteria 1939 11 settembre 1943 Fiume
24ª Pinerolo 13º, 14º e 313º Pinerolo 18º Gran Sasso 136ª Tre Monti XXIV Brigata Pinerolo, XXIV Brigata di Fanteria, 24ª Divisione di Fanteria Gran Sasso 1939 8 settembre 1943 Grecia
28ª Aosta e Aosta 22º Vespri 171ª Vespri Brigata Aosta, XXVIII Brigata di Fanteria, 28ª Divisione di Fanteria Vespri 1939 8 settembre 1943[28] Trento
29ª Piemonte , 4º e 303º Piemonte 24º Peloritani 166ª Peloro Brigata Piemonte, XXIX Brigata di Fanteria, Divisione di Fanterìa Peloritana 15 aprile 1939 11 settembre 1943 Peloponneso
30ª Sabauda 45º e 46º 345º Reggio 16º Sabauda 176ª S. Efisio (poi Cacciatori Guide di Sardegna) Brigata Reggio, XXX Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria Sabauda 15 aprile 1939 1º ottobre 1944[29]. Sicilia
31ª Calabria 59º, 60º e 359° Calabria 40º Caprera 177ª Logudoro Brigata Calabria, XXX Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria Caprera 15 ottobre 1939 25 settembre 1944[30] Sardegna
41ª Firenze 127º e 128º Firenze 41º Firenze 92ª Francesco Ferrucci Brigata Firenze, Brigata di Fanteria Gavinana II 15 settembre 1939 28 settembre 1943 Confine tra Jugoslavia ed Albania
44ª Cremona 21º, 22º e 321º Cremona Curtatone e Montanara 90ª Pisa Brigata di Fanteria Cremona, XX Brigata di Fanteria, 20ª Divisione di Fanteria Curtatone e Montanara 1939 1944[31] Ravenna-Mestre
47ª Bari 139º, 140º e 340º Bari 47º Bari 152ª Acciaiata Brigata Bari 15 settembre 1939 21 settembre 1944[32] Italia
48ª Taro 207º e 208º Taro 48º Taro 164ª Ercole Scalfaro Brigata di Fanteria Taro 12 settembre 1939 8 settembre 1943 Tolone
49ª Parma 49º e 50º Parma 49º Parma 109ª Filippo Corridoni Brigata Parma, VII-IX Brigata 12 settembre 1939 8 settembre 1943 Valona
50ª Regina , 10º e 309º Regina[33] 50º Regina 201ª Conte Verde Brigata Regina, XXIII Brigata, Brigata di Fanteria delle Murge 1º marzo 1939 11 settembre 1943 Dodecaneso
51ª Siena 31º e 32º Siena 51º Siena 141ª Volturno Brigata Siena, XXV Brigata di Fanteria 1939 8 settembre 1943 Creta
54ª Napoli 75º e 76º Napoli 54º Napoli 173ª Salso Brigata Granatieri di Napoli, XXIX Brigata di Fanteria 15 aprile 1939 14 agosto 1943 Zona di Reggio Calabria
56ª Casale 11º, 12º e 311º Casale 56º Casale 23ª Bersaglieri del Mincio Brigata Monferrato, XII-XVII Brigata di Fanteria 1939 metà settembre 1943 Grecia
57ª Lombardia 73º e 74º Lombardia 57º Lombardia 137ª Monte Majella Brigata Granatieri di Lombardia, XV Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Carnaro 24 maggio 1939 8 settembre 1943 Croazia e Slovenia
58ª Legnano 67º e 68º Palermo 58º Legnano 26ª Alberto da Giussano Divisione di Fanteria Legnano 1939 17 febbraio 1944[34] Italia
65ª Granatieri di Savoia 10º e 11º Granatieri di Savoia 60º Granatieri di Savoia un battaglione
(X poi XV)
Brigata Granatieri di Savoia 12 ottobre 1936 20 aprile 1941[35] Africa Orientale Italiana
Cacciatori d'Africa 210º Bisagno e 211º Pescara un gruppo 10ª AOI 27 luglio 1940 15 maggio 1941[36] Africa Orientale Italiana

Divisioni fanteria da montagna

Si trattava di unità sostanzialmente analoghe alle divisioni di fanteria ordinaria, con delle differenze nelle dotazioni in modo da renderle maggiormente idonee alla guerra di montagna. Tali differenze riguardavano essenzialmente:

  • la trazione del Reggimento di artiglieria divisionale, che risultava composto da due gruppi someggiati e di uno carrellato, invece che di due ippotrainati ed uno someggiato;
  • l'utilizzo di salmerie invece che del classico carreggio[5].

Con il progredire della guerra e la progressiva motorizzazione di una parte considerevole delle artiglierie divisionali, le divisioni da montagna divennero sostanzialmente indistinguibili dalle normali divisioni di fanteria, e la denominazione specifica andò progressivamente in disuso.

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Legione CC. NN. Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
Superga[25] 91º e 92º Basilicata Superga Alpina, poi distaccata Brigata Basilicata 1939 13 maggio 1943 Tunisia
Sforzesca 53º e 54º Umbria 17º Sforzesca 30ª Roberto Forni, poi distaccata Brigata Umbria, II Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria della Sforzesca 25 aprile 1939 9 settembre 1943[37] Venezia Giulia
Ravenna 37º e 38º Ravenna 11º Ravenna[38](poi 121º Rgt.Art.Mot.) Valle Scrivia, poi distaccata Brigata Ravenna, III Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Monferrato 25 marzo 1939 8 settembre 1943[21] Toscana
Livorno[25][39] 33º e 34º Livorno 28º Monviso 95ª Sante Ceccherini, poi distaccata Brigata Livorno, IV Brigata di Fanteria, Brigata di fanteria del Monviso 5 aprile 1939 9 settembre 1943[28] Piemonte
11ª Brennero[23][40] 231º, 232º Avellino e 331º Brennero[41] Brennero 45ª Alto Adige Brigata Avellino, XI Brigata di Fanteria 1934 settembre 1943 Durazzo
19ª Venezia 83º, 84º e 383º Venezia 19º Gaviniana 72ª Luigi Farini Brigata Venezia, XIX Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria Gavinana e Gavinana II 15 aprile 1939 1º dicembre 1943[42] Montenegro
23ª Ferrara 47º e 48º Ferrara 14º Murge 82ª Benito Mussolini Brigata Ferrara, XXIII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria delle Murge, 23ª Divisione fanteria Murge 24 maggio 1939 25 settembre 1943 Montenegro e Bosnia ed Erzegovina
26ª Assietta 29º e 30º Pisa 25º Assietta 17ª Cremona Brigata Pisa, XXVI Brigata di Fanteria, 26ª Brigata mista Assietta 5 aprile 1939 8 settembre 1943[28] Asti
32ª Marche 55º e 56º Marche 32º Marche 49ª San Marco Brigata Marche 22 febbraio 1939 10 settembre 1943 Ragusa
33ª Acqui 17º, 18º e 317º Acqui 33º Acqui 27ª Fanfulla da Lodi Brigata Alessandria agosto 1939 24 settembre 1943 Cefalonia e Corfù
36ª Forlì 43º, 44º e 343º[43] Forlì 36º Forlì 112ª dell'Urbe Brigata Forlì, III Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Monferrato 31 marzo 1939 16 settembre 1943 vicino ad Atene
37ª Modena 41º, 42º e 341º Modena 29º Modena 36ª Cristoforo Colombo Brigata Modena, V Brigata di fanteria, Brigata di fanteria Cosseria 25 marzo 1939 21 settembre 1943 Epiro meridionale
38ª Puglie 71º e 72º Puglie 15º Monte Nero 115ª Del Cimino Brigata Puglie 15 maggio 1939 8 settembre 1943 Albania
53ª Arezzo 225º e 226º Arezzo[44] 53º Arezzo 80ª Alessandro Farnese Brigata Arezzo, XXIV Brigata di Fanteria 24 maggio 1939 settembre 1943 confine greco-albanese
59ª Cagliari 63º, 64º e 363º Cagliari 59º Cagliari 28ª Giovanni Randaccio Brigata Cagliari, XXVI Brigata di Fanteria 5 aprile 1939 settembre 1943 Peloponneso

Divisioni fanteria motorizzata

L'Italia all'inizio della guerra schierava due divisioni motorizzate. Queste unità si componevano di due reggimenti di fanteria (ciascuno su 2 battaglioni), uno di bersaglieri motociclisti (poi autocarrati) e uno di artiglieria motorizzata (su 4 gruppi); non era prevista alcuna legione CCNN. Impiegate entrambe in Nord Africa, videro quasi subito i reggimenti bersaglieri distaccati quali riserve di Corpo d'Armata, e nel caso della "Trento" gli autocarri furono trasferiti di supporto alle attività logistiche, trasformandola di fatto in una normale divisione di fanteria appiedata.

Al 10 giugno 1940, una divisione di questo tipo era composta da 10.500 uomini, equipaggiati con 70 cannoni (16 antiaerei da 20 mm, 24 anticarro da 47/32, 16 da fanteria da 65/17, 16 campali da 75/27 e 8 obici da 100/17), 66 mortai (54 da 45 mm e 12 da 81) e 258 mitragliatrici (90 pesanti e 168 leggere). Uomini e materiali venivano movimentati con 531 veicoli a motore, 48 trattori di artiglieria e 1.170 motocicli[45].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Rgt. bersaglieri Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
101ª Trieste 65º e 66º Valtellina 21º Po Brigata Valtellina, VIII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanterìa del Po 4 aprile 1939 maggio 1943 Tunisia
102ª Trento 61º, 62º Sicilia 46º Trento Brigata Sicilia 2 gennaio 1939[46] 25 novembre 1942 El Alamein

Divisioni fanteria autotrasportabile

Le divisioni autotrasportabili erano normali divisioni di fanteria, ma senza avere la legione di camicie nere aggregata[47]. Queste divisioni erano interamente motorizzate per quanto riguarda i servizi e l'artiglieria, e solo parzialmente per la componente di fanteria, che doveva quindi ricorrere per il movimento motorizzato ai veicoli forniti di volta in volta dagli Autogruppi di corpo d'armata.

Nel Regio Esercito era possibile distinguere due tipi di divisioni autotrasportate: quelle metropolitane e quelle nordafricane.

Divisioni autotrasportabili tipo metropolitano

La variante metropolitana prevedeva la motorizzazione di artiglierie e reparti di supporto, mentre le unità di fanteria mantenevano parte delle dotazioni di someggio e carriaggi.

Al 10 giugno 1940, una divisione di questo tipo era composta da 10.404 uomini, equipaggiati con 60 cannoni (8 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32, 8 da fanteria da 65/17, 24 campali da 75/27 e 12 obici da 100/17), 153 mortai (108 da 45 mm e 45 da 81) e 290 mitragliatrici (222 leggere e 68 pesanti). Per i trasporti erano disponibili 461 veicoli a motore, 36 trattori d'artiglieria, 159 motocicli e 127 biciclette[48].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Legione CC. NN. Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
Pasubio 79º e 80º Roma Pasubio Sabauda Brigata Roma, IX Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Pasubio 1939 11 settembre 1943 Campania
10ª Piave[49] 57º e 58º Abruzzi 20º Piave Brigata Abruzzi, X Brigata di Fanteria, Divisione di fanteria del Piave 1939 23 settembre 1943 Roma
52ª Torino 81º e 82º Torino 52º Torino Brigata Torino, Divisione di Fanteria Torino 5 giugno 1940 31 maggio 1943[50] Gorizia
103ª Piacenza 111º e 112º Piacenza 37º Cosseria Brigata Piacenza 15 marzo 1942 9 settembre 1943 Lazio
104ª Mantova 113º e 114º Mantova 11º Ravenna Brigata Mantova 15 marzo 1942 1944 Calabria, poi Regno del Sud
105ª Rovigo 227º e 228º Rovigo 117º Rovigo Brigata Rovigo 15 marzo 1942 9 settembre 1943 Liguria

Divisioni autotrasportabili tipo AS (Africa Settentrionale)

Le divisioni autotrasportabili tipo AS erano di stanza in (Libia). Dal punto di vista strutturale erano simili a quelle metropolitane, ma con l'aggiunta di un battaglione di carri leggeri e la eliminazione di ogni componente di animali da soma o da traino[51].

Al 10 giugno 1940, un'unità di questo tipo risultava composta da 10.978 uomini, equipaggiati con 46 carri armati L35, 68 cannoni (16 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32, 8 da fanteria da 65/17, 24 campali da 75/27 e 12 obici da 100/17), 123 mortai (111 da 45 mm e 12 da 81) e 394 mitragliatrici (232 leggere e 162 pesanti). Per il trasporto di uomini e mezzi, erano disponibili 398 veicoli a motore, 249 motocicli, 180 biciclette e 36 trattori per l'artiglieria[52].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Bn. carri leggeri Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
17ª Pavia 27º e 28º Pavia 26º Rubicone V Brigata Pavia, XVII Brigata di Fanteria, Brigata di Fanteria del Rubicone 27 aprile 1939 25 novembre 1942 Nordafrica
25ª Bologna 39º e 40º Bologna 10º Volturno poi 205° Bologna IV Brigata Vittorio Emanuele, XXV Brigata di Fanteria, Divisione di Fanteria Volturno 27 aprile 1939 25 novembre 1942 Nordafrica
27ª Brescia 19º e 20º Brescia 55º Brescia, poi I Articelere Brigata Lombardia, XXVII Brigata di Fanteria, Divisione di Fanteria Sila 24 maggio 1939 25 novembre 1942 Nordafrica
55ª Savona 15º e 16º Savona 12º Sila IV Gr.Sqn."Genova Cavalleria" (autoblindo) Brigata Savona, XXV e XXVII Brigata di Fanteria aprile 1939 17 gennaio 1942 Confine libico-egiziano
60ª Sabratha 85º e 86º Verona 42º Sabratha LX Brigata Verona, XXVIII Brigata di Fanteria 1937 25 luglio 1942 El Alamein
61ª Sirte 69º e 70º Ancona 43º Sirte LXI[53] Brigata Ancona, XIX Brigata di Fanteria 1937 23 gennaio 1941 Zona di Tobruk
62ª Marmarica 115º e 116º Treviso 44º Marmarica LXII Brigata Treviso 9 maggio 1937 5 gennaio 1941 Bardia
63ª Cirene 157º e 158º Liguria 45º Cirene LXIII Brigata Liguria, XVIII Brigata di Fanteria 1º ottobre 1937 5 gennaio 1941 Bardia
64ª Catanzaro 141º e 142º Catanzaro 203º Catanzaro Brigata Catanzaro, 3ª Divisione di CC. NN. XXI Aprile 3 giugno 1940 5 gennaio 1941 Bardia

Divisioni di marcia

L'8ª divisione di marcia (terminologia utilizzata per indicare unità provvisorie) venne costituita nell'estate 1942 per gestire il flusso di rimpiazzi destinati alla 8ª Armata operante in Russia. Era costituita su tre brigate di marcia: la I Brigata (con sede a Milano) alimentava il XXXV Corpo d'Armata con un Reggimento bersaglieri di marcia (il 30°) per la componente bersaglieri della 3ª Divisione celere, due reggimenti di marcia per la 9ª Divisione Pasubio e la 52ª Torino (numerati come le rispettive divisioni) e un reggimento (l'8°) per le altre componenti direttamente dipendenti dal Corpo e dall'Armata; la II Brigata (con sede a Bologna) alimentava il II Corpo d'Armata con tre reggimenti per la 2ª Divisione Sforzesca, la 3ª Ravenna e la 5ª Cosseria (numerati come le rispettive divisioni) e un reggimento (il 7°) per le componenti di Corpo; la III Brigata (con sede a Bergamo, poi a Udine) alimentava il Corpo d'Armata Alpino con tre reggimenti alpini di marcia (102°, 103° e 104°, rispettivamente per la 2ª Divisione Tridentina, la 3ª Julia e la 4ª Cuneense).

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria di marcia Rgt. Bersaglieri di marcia Rgt. Alpini di marcia Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
8ª di marcia 2°, 3°, 5°, 7°, 8°, 9°, 52° 30° 102°, 103°, 104° I, II e III Brigata di marcia 1º luglio 1942 20 maggio 1943 Verona

Divisioni fanteria da occupazione

Le divisioni di fanteria da occupazione vennero costituite partire dal 1941 per svolgere compiti di guarnigione. Si trattava di normali divisioni di fanteria, di norma prive della legione di camicie nere, le cui dotazioni prevedevano un numero inferiore di artiglierie ma una quantità maggiore di mitragliatrici[5]. La denominazione "da occupazione" venne abolita nel 1942, ma rimasero comunque immutate le loro caratteristiche di organica e gli scopi operativi.

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Legione CC. NN. Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
151ª Perugia 129º e 130º Perugia 151º Perugia 29ª Alpina Brigata Perugia 25 agosto 1941 7 ottobre 1943 Albania
152ª Piceno 235º, 236º e 336º Piceno 152º Piceno Brigata Piceno 20 febbraio 1942 10 ottobre 1944[54] Puglia
153ª Macerata 121º e 122º Macerata 153º Macerata Brigata Macerata 25 novembre 1941 12 settembre 1943 Fiume
154ª Murge 259º e 260º Murge 154º Murge Brigata Murge, Brigata di Fanteria delle Murge, Divisione di Fanteria delle Murge 1º dicembre 1941 14 settembre 1943 Fiume
155ª Emilia 119º e 120º Emilia 155º Emilia Brigata Emilia 1º dicembre 1941 1º ottobre 1943 Puglia
156ª Vicenza 277º e 278º Vicenza 156º Vicenza Brigata Vicenza 10 marzo 1942 15 maggio 1943 Russia
157ª Novara 153º e 154º Novara 157º Novara Brigata Novara 10 marzo 1942 1º giugno 1943[55] Confine italo-jugoslavo
158ª Zara 291º e 292º Zara 158º Zara 107ª Francesco Rismondo Comando Truppe del Presidio di Zara 1º settembre 1942 9 settembre 1943 Zara
159ª Veneto 255º e 256º Veneto 159º Veneto Brigata di Fanteria Veneto 1º marzo 1942 1º giugno 1943[56] Confine italo-jugoslavo

Divisioni alpine

Le divisioni alpine erano costituite con elementi provenienti dalle regioni montuose dell'Italia settentrionale e centrale. Queste unità differivano dalle divisioni di fanteria standard poiché ogni reggimento aveva i propri servizi di supporto (pionieri, artiglieria ed altro) assegnati su basi permanenti: in questo modo, ogni reggimento di alpini era relativamente autonomo e capace di azioni indipendenti. Non era prevista una componente di CCNN.

Ogni divisione era su due reggimenti di fanteria alpina (su tre battaglioni) ed uno di artiglieria (i cui cannoni erano trasportati tramite quadrupedi), oltre ad un battaglione del genio, una compagnia per la guerra chimica, due battaglioni rimpiazzi ed i servizi divisionali (sezione sanità, ospedali da campo e salmerie)[5].

Al 10 giugno 1940, una divisione alpina era composta da 14.786 uomini, con 24 pezzi da 75/13, 78 mortai (54 da 45 mm e 24 da 81) e 234 mitragliatrici (68 pesanti e 166 leggere). Uomini e mezzi venivano movimentati tramite 252 veicoli a motore, 46 motocicli, 5.327 quadrupedi, 225 carri e 57 biciclette[57].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. alpino Rgt. artiglieria alpina Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
Taurinense 3º Reggimento alpini e 4º Reggimento alpini I Raggruppamento Alpino 10 settembre 1935 8 settembre 1943 Montenegro
Tridentina 5º Reggimento alpini e 6º Reggimento alpini II Raggruppamento Alpino, 2ª Brigata Alpina 10 settembre 1935 8 settembre 1943[21] Italia
Julia 8º Reggimento alpini e 9º Reggimento alpini III Raggruppamento Alpino, 3ª Brigata Alpina 10 settembre 1935 12-14 settembre 1943[21] Confine italo-jugoslavo
Cuneense 1º Reggimento alpini e 2º Reggimento alpini IV Raggruppamento Alpino, 4ª Brigata Alpina 31 ottobre 1935 8 settembre 1943[21] Alto Adige
Pusteria 7º Reggimento alpini e 11º Reggimento alpini 31 dicembre 1935 12 settembre 1943 Grenoble
Alpi Graje III e IV Gruppo alpino Valle 15 novembre 1941 10 settembre 1943 La Spezia
Divisione alpina speciale[58] 31° Rgt.Fant, "Siena"[59], 2° Rgt.Alpini[60], Rgt.Cavalleria Appiedata di Formazione, Gruppo Battaglioni CCNN di Formazione 21º "Po"[61] 21 dicembre 1940 29 marzo 1941 Albania

Divisioni celeri

L'Italia entrò in guerra con tre divisioni celeri. Si trattava di divisioni ibride inizialmente composte da due reggimenti di cavalleria (ognuno su due Gruppi Squadroni montati ed uno Squadrone Mitraglieri, sempre montato), da un Reggimento di bersaglieri ciclisti (poi autocarrati), da un Reggimento di artiglieria su un Gruppo ippotrainato e due gruppi motorizzati, e da un gruppo corazzato su 61 carri del tipo CV33. Prive di una effettiva capacità operativa nel contesto di una guerra meccanizzata, le divisioni celeri videro un limitatissimo impiego operativo e vennero largamente riutilizzate per la costituzione di unità di altro tipo. Già nel 1941 i Gruppi di artiglieria motorizzata di tutte e tre le divisioni furono distaccati, inviati in Nord Africa ed aggregati alle unità operanti in quel teatro. La 2ª Divisione Celere costituì la base per la effimera 134ª Divisione Corazzata "Freccia", attivata solo sulla carta per un brevissimo periodo nell'estate 1942. La 3ª Divisione Celere, impiegata in Russia con il Reggimento Artiglieria a Cavallo (ricostituito unificando i Gruppi "a cavallo" dei tre reggimenti di artiglieria celere), venne privata nella primavera del 1942 della componente di cavalleria e di artiglieria a cavallo e venne riorganizzata come una divisione motorizzata di bersaglieri con l'aggiunta del 6º Reggimento bersaglieri (già della 2ª Divisione celere), del 120º Reggimento Artiglieria motorizzato ed altre unità di supporto.

Complessivamente, l'organico di un'unità di questo tipo al 10 giugno 1940 era di 7.310 uomini, con 2.154 cavalli, 418 veicoli a motore, 24 trattori di artiglieria, 539 motocicli e 2.500 biciclette. Le dotazioni, oltre ai già citati carri leggeri, comprendevano 48 cannoni (16 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32 e 24 pezzi campali da 75/27 Mod. 1912), 249 mitragliatrici pesanti e 172 leggere[62].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. bersaglieri Rgt. cavalleria Gruppo corazzato Rgt. artiglieria Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
Eugenio di Savoia 11º 12º Cavalleggeri di Saluzzo e 14º Cavalleggeri d'Alessandria I San Giusto Articelere 1ª Divisione Celere 1º gennaio 1934[63] 13 settembre 1943 Croazia
Emanuele Filiberto Testa di Ferro[64] , poi Lancieri di Firenze e 10º Lancieri di Vittorio Emanuele II[65] II San Marco Articelere 2ª Divisione Celere 1º gennaio 1934[66] 12 settembre 1943 Zona di Cuneo
Principe Amedeo Duca d'Aosta e [67] Savoia Cavalleria e Lancieri di Novara[68] III San Giorgio, poi XIII Gr.Sq.Sem.Cor. Cavalleggeri di Alessandria e LXVII Btg.Bers.Cor. Reggimento Artiglieria a Cavallo[69]
poi 120°
III Brigata Celere P.A.D.A. e 3º Rgt. Artiglieria Celere P.A.D.A. 1º novembre 1934 15 settembre 1943[21] Imola

Divisioni della MVSN

L'Italia entrò in guerra con tre divisioni costituite nella componente di fanteria da personale della MVSN mentre tutte le unità di supporto, inclusa l'artiglieria e il genio, erano costituite da personale del Regio Esercito. Circa un mese prima dell'inizio delle ostilità, una quarta divisione, la XXI Aprile, fu sciolta, utilizzando la fanteria per completare le altre tre divisioni e le unità di supporto per costituire la 64ª Divisione di Fanteria Catanzaro. La struttura delle divisioni era analoga a quelle delle normali divisioni di fanteria autotrasportabili tipo AS, con la sola differenza che i reggimenti di fanteria erano sostituiti da Legioni di camicie nere su 3 battaglioni. Ogni battaglione di CCNN era composto da 734 militi, con 9 mortai da 45 mm e 39 mitragliatrici (12 pesanti e 27 leggere).[70].Queste tre divisioni furono distrutte dagli inglesi durante l'Operazione Compass, tra la fine del 1940 ed il gennaio 1941.

Nel maggio del 1943, con materiali forniti dai tedeschi, iniziò la costituzione della 134ª Divisione corazzata Camicie Nere, poi denominata 1ª Divisione corazzata di Camicie Nere "M", costituita pressoché interamente da personale della MVSN, che non fece tuttavia in tempo a divenire pienamente operativa e, dopo la caduta del Regime Fascista (25 luglio 1943), venne trasformata nella 136ª Divisione corazzata "Centauro II".

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Legione CC. NN. Rgt. artiglieria Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
XXIII Marzo 219ª e 233ª 201º 1939 5 gennaio 1941 Bardia
XXVIII Ottobre 231ª e 238ª 202º 1939 5 gennaio 1941 Bardia
XXI Aprile 181ª e 203ª 203º settembre 1939 maggio 1940[71] Libia
III Gennaio 250ª e 270ª 204º 1939 10-12 dicembre 1940 Sidi el Barrani
1ª Div.Cor.M Gruppo carri CCNN "M" "Leonessa", Gruppo CCNN "M" "Tagliamento", Gruppo CCNN "M" "Montebello", Raggr.Art.CCNN "M" "Valle Scrivia" maggio 1943 15 agosto 1943[72] Roma

Divisioni fanteria aviotrasportabile

La divisione di fanteria aviotrasportabile era una normale divisioni di fanteria, priva della Legione di CCNN e con una componente di sola artiglieria di accompagnamento, a causa del mezzo di trasporto utilizzato. La divisione (insieme a quelle paracadutisti) venne costituita nel 1941 in previsione di un impiego per la conquista di Malta (operazione C3). Successivamente riequipaggiata con una dotazione di artiglieria campale, venne impiegata in Tunisia come una normale unità di fanteria.

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. fanteria Rgt. artiglieria Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
80ª La Spezia 125º e 126º La Spezia 80º La Spezia Brigata Spezia 15 novembre 1941 13 maggio 1943 Tunisia

Divisioni paracadutisti

Allo scoppio delle ostilità, l'Italia non aveva divisioni aviotrasportabili di paracadutisti. Queste furono costituite successivamente, inizialmente per prendere parte all'operazione C3 per la conquista di Malta. Furono utilizzate come unità di fanteria. Complessivamente, ne furono costituite due, con una terza ancora in fase di formazione al momento dell'armistizio. Solitamente, ogni divisione era su due reggimenti di fanteria paracadutista ed uno di artiglieria, per un totale di oltre 5.000 uomini.

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Rgt. paracadutisti Rgt. artiglieria paracadutista Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
183ª Ciclone 17, 18, 19 e 20 Bn.Fant.Par.[73] 1 Gr.Art.Par.[73] 1943 settembre 1943 Italia
184ª Nembo 183º, 184º e 185º[74] 184º 1 novembre 1942 24 settembre 1944 Sardegna
185ª Folgore 185º,[75] 186º e 187º 185º 1ª Divisione paracadutisti 1 settembre 1941[76] 25 novembre 1942 El Alamein

Divisioni libiche

Nel 1940 l'Italia formò in Libia due divisioni composte da truppe indigene guidate da ufficiali nazionali, sulla scorta di quanto fatto nel 1935 con la 1ª Divisione fanteria "Libia". Dal punto di vista strutturale, erano simili alle normali divisioni autotrasportabili tipo A.S., infatti, ognuna di queste unità era composta da due Raggruppamenti fanteria (equivalenti a reggimenti, su tre battaglioni di fanteria), un Raggruppamento di artiglieria su 2 Gruppi ed una compagnia controcarro. Complessivamente, una divisione di questo tipo era composta da 7.224 uomini, con 48 cannoni (16 antiaerei da 20 mm, 8 anticarro da 47/32 e 24 campali da 77/28), 45 mortai da 81 e 216 mitragliatrici leggere[77].

Le due divisioni vengono talvolta indicate con i cognomi dei loro comandanti (Luigi Sibille per la 1ª e Armando Pescatori per la 2ª), ma questa denominazione non fu mai ufficiale.

Dopo l'inizio delle ostilità venne costituita una terza Grande Unità libica, il Raggruppamento motorizzato libico o Raggruppamento Maletti (a volte identificato come 3ª Divisione libica, ma anche questa denominazione non fu mai ufficiale). L'organico comprendeva quattro battaglioni libici motorizzati, una compagnia di carri M11, un battaglione di carri CV33, ed elementi eterogenei di artiglieria di supporto[78].

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Raggr. fanteria libica Raggr. artiglieria libico Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
1ª Divisione libica 1º e 2º 1º marzo 1940 11 dicembre 1940 Nord Africa
2ª Divisione libica 3º e 4º 1º marzo 1940 11 dicembre 1941 Nord Africa

Divisioni coloniali - Africa Orientale Italiana

Con l'entrata in guerra dell'Italia vennero costituite 13 Divisioni di fanteria coloniale in Africa Orientale. Esse erano costituite con Brigate Coloniali costituite da un numero di battaglione variabili da 3 a 5 e da raggruppamenti di artiglieria coloniale. Le prime quattro operarono nel settore settentrionale, dalla 21ª alla 26ª operarono nel settore del Galla e Sidama, la 101ª e la 102ª somale operarono in Somalia, nel Galla e Sidama e nell'Harar e la Divisione coloniale dell'Harar prese parte anche alla conquista della Somalia Britannica per poi rimanere nell'area di presidio. È particolarmente difficile ricostruire la storia delle singole unità che ebbero vita breve e le informazioni a riguardo sono molte poche.

Nome divisione Composizione Creazione Scioglimento
Brigate coloniali Artiglieria Unità originarie Data costituzione Data/periodo Località
1ª Divisione coloniale eritrea V e XLIV Africa orientale
2ª Divisione coloniale eritrea VIII e XVI Africa Orientale
3ª Divisione coloniale VI e XII 10 febbraio 1941 Africa Orientale
4ª Divisione coloniale XII e XLI 4 febbraio 1941 Africa Orientale
21ª Divisione coloniale IX e XVIII 10 giugno 1940 Africa Orientale
22ª Divisione coloniale I e LXXXVI I Gruppo Artiglieria Someggiata Coloniale 10 giugno 1940 9 luglio 1941 Africa Orientale
23ª Divisione coloniale X 10 giugno 1940 Africa Orientale
24ª Divisione coloniale XXV e LXXXV Africa Orientale
25ª Divisione coloniale 210º Reggimento fanteria (nazionale) Divisione Cacciatori d'Africa Africa Orientale
26ª Divisione coloniale VII Africa Orientale
101ª Divisione coloniale somala XX e XCII 7 marzo 1941 Africa Orientale
102ª Divisione coloniale somala XCI 23 febbraio 1941 Africa Orientale
Divisione coloniale dell'Harar XIII, XIV e XV 10 giugno 1940 Africa Orientale

Divisioni costiere

Le divisioni costiere erano unità dalla composizione altamente eterogenea, prive di standardizzazione nelle dotazioni e nella struttura. Le uniche disposizioni regolamentari riguardavano i servizi generali dell'unità[79], ma la esatta configurazione organica delle loro componenti operative variava considerevolmente a seconda della zona di schieramento.

In termini generali le divisioni costiere comprendevano una ridotta aliquota di servizi divisionali, da 2 a 4 Reggimenti di Fanteria Costiera[80] (composti da un numero variabile di Battaglioni) ed un Raggruppamento di Artiglieria Costiera (composto da un numero variabile di Gruppi[81]

Dopo l'armistizio a partire da alcune unità precedenti furono costituite altre tre divisioni costiere: 228ª, 230ª (II) e 231ª[82].

Mostrina Nome divisione Composizione[83] Creazione Scioglimento
Unità di fanteria[84] Raggruppamenti di Artiglieria Costiera[85] Unità originarie[86] Data costituzione Data/periodo Località
201ª 55º, 102º[87], 131º 1º, 7º , 50º I Settore, poi I Brigata 1 novembre 1941 settembre 1943 Mentone, Liguria
202ª 120º, 124º , 142º 43º II Settore 15 novembre 1941 luglio 1943 Sicilia a Mazara
203ª 126º, 174º LIX e CXLIV Gr.Art.p.c. XIII Brigata 1 luglio 1943 1944 Sardegna a Cagliari
204ª 130º, 149º 46° IV Settore, IV Brigata 24 dicembre 1941 1944 Sardegna a Sassari
205ª 127º, 128º, 129º, 132º[88], 925°[88] 47°, 48° V Brigata 15 dicembre 1941 1944 (perde lo status di divisione) Sardegna a Iglesias
206ª 122º, 123º, 146º 44º VI Settore 15 novembre 1941 luglio 1943 Sicilia a Modica
207ª 138º, 139º, 177º Rgt.Bersaglieri T.M. 12º VII Settore 15 novembre 1941 luglio 1943 Sicilia a Licata
208ª 133º, 147º 28º VIII Settore 15 novembre 1941 luglio 1943 Sicilia a Palermo
209ª 15º, 112º
253ª Legione CC. NN., Difesa Porto Bari[89]
41º IX Settore, poi IX Brigata 20 aprile 1943 1944 (perde lo status di divisione) Puglia a Noicattaro
210ª 113º, 114º, 164º LIV e CCLVI Gr.Art-p.c., 16º G.a.F., X Brigata 1 marzo 1943 settembre 1943 Taranto
211ª 53º, 118º, 143º, 185º Rgt.Paracadutisti, DCCCXV, DCCCXVI e DCCCXL Btg.Fant.Cost. LVII Gr.Art. GaF, 49º XI Settore 15 novembre 1941 settembre 1943 Calabria a Cittanova
212ª 103º, 115º, 144º, DIVC Bn.Fant.Cost. 45º, CCVII Gruppo di Artiglieria divisionale XII Settore 15 novembre 1941 settembre 1943 Calabria a Catanzaro
213ª 135º, 140º, Difesa Porto Catania[90] 21º 15 novembre 1941 luglio 1943 Messina
214ª 103º, 148º, CCCIVC Bn.Fant.Cost. XXVII, LV, LXXXI e CXL Gr.Art.p.c. XX Brigata 1 luglio 1943 1943 Golfo di Taranto
215ª 6º, 14º, 108º 27º XVI Brigata 1º agosto 1943 settembre 1943 Toscana a Massa
216ª 12º, 13º VII, VIII e XV Gr.Art.p.c. XV Brigata 10 agosto 1943 settembre 1943 Toscana (Pisa)
218ª[91] 178°, 179°[92] XVIII Brigata[92] 10 giugno 1943 18 giugno 1943 Palermo, Sicilia)
220ª 111º, 152º, Difesa Porto Civitavecchia[93], XXXIV Brigata Costiera[94] 23° 1 maggio 1942 settembre 1943 Lazio
221ª 4º, 8º Elementi di 3 scuole di artiglieria 1 maggio 1942 settembre 1943 Lazio
222ª 17°, 18°, Difesa Porto Napoli[95] 69° 1 maggio 1942 settembre 1943 Salerno
223ª 166° e 167° Rgt.Alpini Cost.T.M. Sette Gr.Art.p.c. 1 gennaio 1943 settembre 1943 Provenza
224ª un Bn.Alpino Cost., X Bn.CC.RR. - 1 gennaio 1943 settembre 1943 Provenza
225ª 172º, 173º 53º 20 gennaio 1943 settembre 1943 Corsica
226ª 170º, 171º, 181º, Difesa Porto Ajaccio[96] 52º 20 gennaio 1943 settembre 1943 Corsica
227ª 141º, 145º - XI Brigata 20 aprile 1943 settembre 1943 Calabria a Castrovillari
228ª 514º fanteria[97], 409° lavoratori - luglio 1943 Dopo l'8 settembre 1943
230ª - - Elementi della 202ª costiera, comando 8ª div. di marcia Rimasta sulla carta[98][99]
231ª 19ª, 132ª 68ª XXXI Brigata Dopo l'8 settembre 1943

Divisioni Carabinieri Reali

I Carabinieri Reali nel 1917, durante la prima guerra mondiale aumentarono il numero dei Carabinieri ausiliari fino a 18.000, e quindi, si dovettero creare dei Comandi intermedi tra il Comando Generale e le Legioni.

Furono creati, dunque, 5 Gruppi di Legioni, che erano comandati da maggiori generali; nell'ottobre 1917 aumentarono a 7.

Nel maggio 1926 i 7 Gruppi di Legioni furono soppressi e sostituiti da 5 Ispettorati di Zona; nel maggio 1927 aumentarono a 6.

Il Regio Decreto nº 1594 del 16 luglio 1936[100] abolì i 6 Ispettorati di Zona sostituendoli con 6 Comandi di Brigata, posti alla dirette dipendenze diretta di 2 Comandi di Divisione creati con lo stesso Decreto.

La Legione Allievi Carabinieri di Roma aveva anche funzioni ispettive sui Comandi e Reparti delle Colonie.

I Comandi Territoriali Provinciali che si chiamavano anche Divisioni cambiarono nome in "Gruppi".

I Gruppi di Legioni poi Ispettorati di Zona poi Comandi di Brigata avevano funzioni nell'alta vigilanza sulla disciplina e sull'andamento del servizio delle Legioni dipendenti, nell'indirizzo dell'istruzione e dell'addestramento professionale degli ufficiali, sottufficiali e militari di truppa, nell'adempimento degli speciali incarichi e delle ispezioni ordinati dal Ministero dell'Interno o dal Comando Generale.

Il Dispaccio Ministero della Guerra nº 4550 del 24 gennaio 1939 istituì la 3ª Divisione Carabinieri "Ogaden" di Napoli, già prevista dal Regio Decreto Legge del 22 dicembre 1938, ridimensionando le altre 2 Divisioni.

La Legge del 9 maggio 1940 aumentò da 6 a 7 i Comandi di Brigata, e da 20 a 28 le Legioni, nel proposito d'includere tutti i Reparti Territoriali d'Oltremare, ma, per il sopravvenuto intervento dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale (10 giugno 1940) la Legge stessa non ebbe pratica attuazione.

Dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, con il Decretro Legge Luogotenenziale nº 603 del 31 agosto 1945, l'ordinamento dei Carabinieri rimase su 3 Comandi di Divisione e 6 Comandi di Brigata[101][102].

Nome Divisione Composizione Creazione Scioglimento
Brigata Carabinieri Legione Carabinieri Unità originaria Data costituzione Data/periodo Località
1ª Divisione Carabinieri "Pastrengo"
(Milano)
1ª Brigata Carabinieri
(Torino)
I Legione di Torino
Legione di Alessandria
II Legione di Genova
- 16 luglio 1936[100] 8 settembre 1943 Italia
2ª Brigata Carabinieri
(Milano)
IV Legione di Milano
Legione di Verona
Legione di Bolzano
Legione di Padova
Legione di Trieste
Scuola Centrale Carabinieri
(Firenze)
2ª Divisione Carabinieri "Podgora"
(Roma)
3ª Brigata Carabinieri
(Firenze)[103]
VI Legione di Firenze
Legione di Livorno
V Legione di Bologna
XIII Legione di Ancona
- 16 luglio 1936[100] 8 settembre 1943 Italia
4ª Brigata Carabinieri
(Roma)
Legione di Roma
Legione del Lazio
III Legione di Cagliari
Legione Allievi Carabinieri
(Roma)
3ª Divisione Carabinieri "Ogaden"
(Napoli)
5ª Brigata Carabinieri
(Napoli)[104]
VII Legione di Napoli
IX Legione di Bari
Comando Carabinieri dell'Egeo (Rodi)[105][106]
XI Legione di Catanzaro
- 24 gennaio 1939[107] 8 settembre 1943 Italia
6ª Brigata Carabinieri
(Palermo)[108]
XII Legione di Palermo
Legione di Messina

Note

  1. ^ Nota metodologica. I dati all'interno delle tabelle sono tratti dal sito internet http://www.regioesercito.it, ed eventualmente integrati dove indicato. In particolare, gli ordini di battaglia, intesi come i reggimenti e le legioni CC.NN. di ogni divisione, con le rispettive designazioni/numerazioni, sono prese da qui, mentre per i nomi dei reggimenti di artiglieria i dati sono tratti da qui. La scelta è stata dettata dal fatto che in alcuni casi le fonti non concordano.
  2. ^ L'organico di un reggimento di fanteria era di 3.279 uomini su due battaglioni (ognuno su cinque compagnie: 3 di fanteria, una comando ed una di armi di accompagnamento), oltre che una compagnia di mortai da 81 e una di cannoni anticarro da 47/32 Mod. 1935 (6 pezzi). Fonte: regioesercito.it
  3. ^ Sulla carta, un reggimento di artiglieria era costituito da un gruppo cannoni ippotrainato da 75/27 (12 pezzi) e due gruppi obici, uno ippotrainato (12 pezzi da 100/17) e l'altro someggiato (12 pezzi da 75/13). Completavano la dotazione 8 cannoni antiaerei da 20 mm.
  4. ^ Si trattava di circa 1.300 uomini.Fonte: regioesercito.it
  5. ^ a b c d e Regioesercito.it - Organizzazione
  6. ^ Organico divisione corazzata Archiviato il 9 aprile 2010 in Internet Archive.
  7. ^ In configurazione di Reggimento Carri
  8. ^ a b In configurazione di R.E.Co. - Reparto Esplorante Corazzato
  9. ^ In configurazione di Reggimento cavalleria appiedata motorizzata
  10. ^ Dal 1º marzo 1943 si sarebbe dovuta trasformare nella 45ª Div.Fant. "Bersaglieri d'Africa", trasformazione mai avvenuta.
  11. ^ Previsto, ma mai effettivamente assegnato.
  12. ^ Già della disciolta 132ª Div.Cor.Ariete, assegnato nel dicembre 1942.
  13. ^ Da costituirsi per consolidamento del Gruppo Carri CCNN "M" "Leonessa" e del XIX Battaglione Carri.
  14. ^ Da costituirsi per consolidamento dei Gruppi Battaglioni CCNN "M" "Tagliamento" e "Leonessa".
  15. ^ In afflusso al momento dello scioglimento della Divisione, mai effettivamente inquadrato.
  16. ^ Da costituirsi per conversione del Ragg.Art. CCNN "M" "Valle Scrivia".
  17. ^ Inizialmente col nome di 136ª Divisione Corazzata Legionaria "Centauro"
  18. ^ 8 pezzi da 47/32 su 4 plotoni
  19. ^ 13.400 secondo regioesercito.it
  20. ^ Organico divisione di fanteria Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  21. ^ a b c d e f Distrutta in combattimento in Russia nel gennaio 1943, era in ricostruzione al momento dell'armistizio.
  22. ^ La divisione si batté contro i tedeschi, poi si ritirò in Turchia. Qui i prigionieri vennero internati.
  23. ^ a b Riorganizzata nel 1943 su organici Mod.43
  24. ^ Riorganizzata nel 1941 come divisione motorizzata tipo A.S.
  25. ^ a b c Brevemente riorganizzata nel 1942 come Divisione d'Assalto per la prevista Operazione C-3 (sbarco a Malta)
  26. ^ In quella data, l'unità cambia la propria denominazione in Gruppo di Combattimento Friuli, prendendo parte alla guerra di liberazione.
  27. ^ Il 3º Reggimento Granatieri, denominato anche di Sardegna e d'Albania, servì distaccato dal resto della Divisione per l'intera durata della guerra
  28. ^ a b c Distrutta in combattimento in Sicilia nel luglio 1943, era in ricostruzione al momento dell'armistizio.
  29. ^ Impiegata dopo l'armistizio in compiti antisbarco e di sorveglianza. Poi trasformata in Divisione per la Sicurezza Interna
  30. ^ Impegnata dopo l'armistizio in compiti antisbarco e di sorveglianza. Trasformata in Divisione per la sicurezza interna (S.I.) Calabria.
  31. ^ Dopo l'armistizio, prende parte prima ai rastrellamenti in Sardegna, e poi alla guerra sul continente nella zona Ravenna-Mestre.
  32. ^ Dopo l'armistizio, combatte contro i tedeschi in Sardegna e Corsica. Trasformata successivamente in Comando Divisione per la Sicurezza Interna Aosta.
  33. ^ nel 1942 riceve il 331º Reggimento dalla 11ª Divisione di Fanteria Brennero
  34. ^ Data in cui viene dichiarata sciolta. In precedenza aveva fornito truppe alle unità che combattevano al fianco degli Alleati.
  35. ^ Data ufficiale di scioglimento. Alcune unità distaccate continuarono a combattere, alcune andando a costituire la 25ª Divisione Coloniale.
  36. ^ Gli ultimi elementi si arresero l'11 giugno.
  37. ^ Sciolta il 31 maggio 1943 dopo il rimpatrio dalla Russia e ricostituita il 1 giugno 1943 utilizzando i reparti della disciolta 157ª Div.Fant. "Novara".
  38. ^ Ceduto nel marzo-aprile 1942 alla costituenda 104ª Div.Fant, "Mantova".
  39. ^ Nel 1943 in Sicilia era interamente motorizzata
  40. ^ Riorganizzata nel 1942 su organici Mod.42 A.S.
  41. ^ Riassegnato nel 1942 alla 50ª Divisione fanteria "Regina"
  42. ^ Con elementi della Taurinense, va a costituire la divisione partigiana Garibaldi.
  43. ^ Riassegnato nel 1942 alla 53ª Divisione fanteria "Arezzo"
  44. ^ nel 1942 riceve il 343º Reggimento dalla 36ª Divisione di Fanteria Forlì
  45. ^ Organico divisione motorizzata Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  46. ^ 1935 come 1ª Divisione motorizzata "Trento"
  47. ^ L'unica eccezione era costituita dalla divisione Pasubio cui fu aggregata in un secondo tempo la 63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento".
  48. ^ Organico divisioni autotrasportabili tipo metropolitano Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  49. ^ Trasformata in Divisione motorizzata nel 1941.
  50. ^ Data ufficiale di scioglimento della 52ª Torino in quanto tale. Il 1º giugno viene costituita la Divisione di Fanteria Torino a partire da unità della disciolta 159ª Veneto. La grande unità si dissolse definitivamente il 13 settembre.
  51. ^ In quanto il teatro operativo del Nord Africa rendeva impraticabile le relative forniture di acqua e foraggio
  52. ^ Organico divisioni autotrasportabili tipo AS Archiviato l'8 gennaio 2010 in Internet Archive.
  53. ^ Poi distaccato alla Brigata Corazzata Speciale "Babini"
  54. ^ Data di trasformazione dell'unità in Gruppo di Combattimento Piceno.
  55. ^ Rinominata per ricostituire la 2ª Divisione di Fanteria Sforzesca, distrutta in Russia
  56. ^ Rinominata per ricostituire la 52ª Divisione di Fanteria Torino, distrutta in Russia
  57. ^ Organico divisione alpina Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  58. ^ Divisione di formazione, costituita provvisoriamente attorno al comando della 101ª Div.Mot. "Trieste", raggruppando elementi eterogenei di altre Divisioni.
  59. ^ Poi sostituito dal 7° Rgt.Fant, "Cuneo".
  60. ^ Distaccato dalla 4ª Div.Alp. "Cuneense".
  61. ^ Della 101ª Div.Mot. "Trieste", poi sostituito dal II Gruppo del 24° Rgt.Art. "Peloritani" della 29ª Div.Fant. "Piemonte"
  62. ^ Organico divisione celere Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  63. ^ Data in cui la I Divisione Celere riceve il nome di Eugenio di Savoia.
  64. ^ Il 1 maggio 1942 venne disposta la trasformazione nella 134ª Div.Cor. "Freccia", disposizione mai realizzata e successivamente annullata il 1º agosto 1942.
  65. ^ Ceduti il 1º agosto 1942 alla costituenda Div.Cor. "Ariete II", e sostituiti dal 1º Rgt. "Nizza Cavalleria", dal 2° "Piemonte Reale Cavalleria" e dal 3° "Genova Cavalleria".
  66. ^ Data in cui la I Divisione Celere riceve il nome di Emanuele Filiberto Testa di Ferro.
  67. ^ Il 6º Reggimento Bersaglieri entrò a far parte della Divisione nell'estate del 1942, in sostituzione della componente di cavalleria montata
  68. ^ I due Reggimenti di Cavalleria lasciarono la divisione nell'estate 1942, formando con il 3° Articelere il "Raggruppamento Truppe a Cavallo Barbò"
  69. ^ Il RAC, brevemente numerato come 3°, venne ricostituito unificando i Gruppi "a cavallo" dei tre reggimenti di artiglieria celere e lasciò la divisione nell'estate 1942, formando con i due Reggimenti di Cavalleria il "Raggruppamento a Cavallo Barbò", venendo sostituito dal 120° Rgt.Art.Motorizzato.
  70. ^ Organico divisioni CC.NN. Archiviato il 13 dicembre 2010 in Internet Archive.
  71. ^ Sciolta per fornire rimpiazzi alle altre tre divisioni di CC.NN. in Libia.
  72. ^ Rinominata 136ª Divisione Corazzata Legionaria "Centauro".
  73. ^ a b In fase di formazione.
  74. ^ Dipendente organicamente dalla divisione, ma sempre operativo in modo autonomo.
  75. ^ Successivamente separato dalla divisione per formare la base della 184ª Div.Par. "Nembo"
  76. ^ Come 1ª Divisione Paracadutisti, rinominata 185ª Divisione Paracadutisti "Folgore" il 27 luglio 1942.
  77. ^ Organico divisioni coloniali libiche Archiviato il 24 febbraio 2013 in Internet Archive.
  78. ^ Walker, p.62
  79. ^ In particolare, il 12 febbraio 1942, era stata stabilita la composizione dello stato maggiore e del relativo quartier generale divisionale, che potevano contare su alcuni carabinieri con funzioni di polizia militare, una sezione trasporti con pochi mezzi (una camionetta, due auto e due moto), una compagnia di genio divisionale (su 21 uomini), alcuni plotoni misti e gli addetti alle trasmissioni con relative apparecchiature.
  80. ^ Costituiti a partire dal 1941, principalmente con la riorganizzazione delle unità di Milizia Mobile assegnate alla difesa costiera precedentemente inquadrate in settori e brigate costiere. Si veda la Circolare n. 21450 del 29/11/1941 dello S.M.R.E. Uff. Ordinamento - 3ª Sezione, reperibile su regioesercito.it.
  81. ^ Un Gruppo di Artiglieria Costiera era in teoria composto come segue:
    • batteria comando: 23 uomini e due mitragliatrici;
    • batteria pesante: 112 uomini, con un canone da 305 mm o due da 194;
    • batteria media: 112 uomini con due (se 120, 149 o 152 mm) o quattro (se da 105/28 mm) cannoni;
    • batteria leggera: 112 uomini con quattro pezzi (da 100 o 75 mm)
  82. ^ regioesercito.it
  83. ^ I dati si riferiscono al 1943.
  84. ^ I reggimenti, salvo diversa indicazione, si sottintendono costieri.
  85. ^ Eccetto dove diversamente indicato.
  86. ^ Salvo diversa specificazione, quando si parla di Settori o Brigate si sottintende costiere.
  87. ^ Difesa Porto Genova
  88. ^ a b Settore Tattico Oristano
  89. ^ Due battaglioni fanteria, 1 battaglione bersaglieri, 1 battaglione presidiario e tre gruppi artiglieria
  90. ^ Due battaglioni Fant.Cost.
  91. ^ Divisione evanescente, costituita sulla carta per solo 8 giorni.
  92. ^ a b Unità costituite il 1 marzo 1943, ma mai effettivamente mobilitate
  93. ^ III Gr.Squadroni Appiedato "Genova Cavalleria", CCCXXV Btg.Fant.Costiero, CVIII Gr.Art.p.c.
  94. ^ Su 4 battaglioni, ancora in formazione.
  95. ^ 117° e 151° Rgt.Cost, 14° Ragg.Art.GaF
  96. ^ Un battaglione Grantieri ed un btg.Alpini
  97. ^ Ovvero l'ex 114° costiero
  98. ^ icsm.it
  99. ^ L'unità venne ricostruita dopo l'armistizio con due reggimenti: il 541ª fanteria (ex 141ª costiero) ed il 403º reggimento lavoratori.
  100. ^ a b c http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:regio.decreto:1936-07-16;1594!vig= Regio Decreto nº 1594 del 16 luglio 1936
  101. ^ Brigate Carabinieri
  102. ^ Divisioni Carabinieri
  103. ^ La 3ª Brigata Carabinieri di Firenze e le sue relative 4 Legioni Carabinieri, dal 16 luglio 1936 fino al 24 gennaio 1939, facevano parte della 1ª Divisione Carabinieri "Pastrengo" di Milano.
  104. ^ La 5ª Brigata Carabinieri di Napoli, le sue relative 3 Legioni Carabinieri ed il Comando Carabinieri dell'Egeo, dal 16 luglio 1936 fino al 24 gennaio 1939, facevano parte della 2ª Divisione Carabinieri "Podgora" di Roma.
  105. ^ Comando Carabinieri dell'Egeo (1)
  106. ^ Comando Carabinieri dell'Egeo (2): Il Comando Carabinieri dell'Egeo, dipendente prima dall'VIII Legione Carabinieri di Napoli poi dalla IX Legione Carabinieri di Bari, dal 10 aprile 1937 assunse la denominazione di Gruppo Autonomo Carabinieri dell'Egeo e dal maggio 1940 quella di Gruppo Carabinieri delle Isole italiane dell'Egeo
  107. ^ Dispaccio Ministero della Guerra nº 4550 del 24 gennaio 1939
  108. ^ La 6ª Brigata Carabinieri di Palermo e le sue relative 2 Legioni Carabinieri, dal 16 luglio 1936 fino al 24 gennaio 1939, facevano parte della 2ª Divisione Carabinieri "Podgora" di Roma.

Bibliografia

  • Andrew Mollo, The Armed Forces of World War II, New York: ISBN 0-517-54478-4, Crown, 1981.
  • Ian W. Walker, Iron Hulls, Iron Hearts: Mussolini's Elite Armoured Divisions in North Africa, Wiltshire: ISBN 1-86126-839-4, Crowood Press, 2006.

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