Professionista dal 1996 al 2015 con caratteristiche di sprinter puro, soprannominato Alejet, vanta 22 vittorie di tappa al Giro d'Italia, 6 al Tour de France e 20 alla Vuelta a España. È stato il primo ciclista in grado di vincere in un solo anno almeno due tappe in ciascuno dei tre grandi Giri. Ha inoltre vinto la classifica a punti in tutti i grandi Giri[1] e vestito la maglia rosa per sette giorni.
Con 179 successi, fra i quali si ricorda una Milano-Sanremo, è il quarto corridore italiano con più vittorie da professionista nel proprio palmarès, dietro ai soli Francesco Moser (273 vittorie), Giuseppe Saronni (193) e Mario Cipollini (189). È il quarto di tutti i tempi (con 48, dietro a Eddy Merckx 65, Cipollini 57 e Mark Cavendish 55) nel numero di vittorie complessive ai Grandi Giri mentre è al quarto posto assoluto nella classifica dei vincitori di tappe nella "corsa rosa" e il secondo nella Vuelta.
Carriera
Dopo aver praticato nuoto e atletica leggera, a 13 anni sceglie il ciclismo ed entra nella Us Luni di Castelnuovo Magra. Velocista, ottiene 26 vittorie fra gli esordienti, 9 fra gli allievi, 13 fra gli juniores e 12 fra i dilettanti. Passa al professionismo nel 1996, ma ottiene la prima vittoria solamente nel 1998, quando si impone nella tappa di Mersing del Giro della Malesia.
La svolta arriva alla Fassa Bortolo, dove, finalmente, riesce a convincersi delle sue reali capacità. Viene convocato per la prima volta in Nazionale nel 2000 e nel 2002 collabora alla vittoria di Mario Cipollini nel Mondiale disputatosi a Zolder, in Belgio. La sua consacrazione avviene però nel 2003, anno in cui coglie ben 30 successi, comprese 15 tappe nei 3 grandi Giri (migliore italiano di sempre davanti a Binda, che nel 1927 ne vinse 12, tutte al Giro) e vestendo per sei giorni la maglia rosa. L'anno dopo ottiene altri 21 successi, mentre nel 2005 vince 26 corse. Nel marzo 2005 vince la sua prima classica, imponendosi nella Milano-Sanremo, precedendo sul traguardo della città ligure il tedesco Danilo Hondo.
Nel 2006 la Fassa Bortolo si scioglie e Petacchi assieme ad altri suoi compagni si sposta nella nuova arrivata Milram. La Milano-Sanremo lo vede arrivare secondo, beffato nel finale da Pozzato, forse per aver marcato troppo il belga Boonen, giunto poi quarto. Al Giro d'Italia 2006 è costretto al ritiro dopo sole due tappe in seguito al coinvolgimento in una caduta, che gli ha causato la frattura composta della rotula in seguito alla quale sarà operato. Ritorna in gara in tempo per partecipare alla Vuelta a España, durante la quale, in un impeto di rabbia alla fine di una tappa, si rompe una mano, battendola violentemente contro il pullman di una squadra avversaria.
Dopo la 11ª tappa di Pinerolo al Giro d'Italia 2007, vinta da lui stesso, vengono trovate quantità di salbutamolo in eccesso all'interno dei campioni prelevati ai controlli anti-doping e successivamente è sospeso dalla sua squadra; quindi viene richiesta una squalifica di 1 anno per il corridore spezzino, che a causa del processo in corso non può partecipare al Tour de France 2007, per lui la corsa più importante dell'anno. Il 24 luglio del medesimo anno è stato prosciolto da tutte le accuse, per la buona fede riscontrata nell'atto inconsapevole di doping.
Nel 2007 i suoi successi più prestigiosi sono le 5 tappe al Giro d'Italia[2], le 2 alla Vuelta a España e la Parigi-Tours. Il 6 maggio 2008, però, viene squalificato per un anno dal TAS di Losanna in base ai fatti relativi alla tappa di Pinerolo già accennati in precedenza; il corridore potrà tornare in gara il 31 agosto dell'anno in corso, in quanto vengono conteggiati i 60 giorni di stop precauzionale già scontati nel 2007.[2]
Petacchi, comunque, non avrebbe partecipato al Giro d'Italia 2008, in seguito a una grave forma di bronchite contratta subito dopo il Giro di Turchia. Per il Giro la Milram sostituisce lo spezzino con il tedescoErik Zabel.
Nel luglio 2008 firma un contratto di due anni per la LPR Brakes-Ballan diretta da Fabio Bordonali. L'8 settembre 2008 ritorna a correre al Tour of Britain, vincendo subito la prima tappa. Comincia il 2009 nel migliore dei modi aggiudicandosi, per il quinto anno consecutivo, il Gran Premio Costa degli Etruschi, corsa di apertura della stagione italiana su strada. Al Giro d'Italia 2009 coglie due successi di tappa e veste per un giorno la maglia rosa, poi si mette al servizio del capitano Danilo Di Luca, in lotta per la classifica generale.
Il 1º settembre 2009 firma un contratto biennale con la Lampre-Farnese Vini, valido a partire dalla stagione 2010. Il 4 luglio 2010 vince in volata la prima tappa del Tour de France;[3] si ripete tre giorni più tardi nella quarta tappa con arrivo a Reims.[4] Al termine del Tour conquista la maglia verde, simbolo che contraddistingue il vincitore della classifica a punti, secondo italiano nella storia a riuscirvi dopo Franco Bitossi che la vinse nel 1968. Petacchi con due vittorie (Bruxelles e Reims), due secondi posti (Bourg-lès-Valence e Parigi) e tre terzi (Gueugnon, Revel e Bordeaux), termina sempre tra i primi tre classificati in ogni arrivo in volata, guadagnando 243 punti che gli permettono di staccare di 11 punti Cavendish, vincitore di cinque tappe, e di 21 Thor Hushovd, già vincitore di due maglie verdi.[5] Con questo successo entra nella storia diventando il quarto corridore, e il primo italiano, ad aver vinto la classifica a punti in tutti e tre i grandi giri[1] ed è il secondo italiano nella storia del Tour a vincere la classifica a punti. Il primo a raggiungere questo traguardo era stato Franco Bitossi nel 1968.
Durante la corsa, il 20 luglio, riceve un avviso di garanzia per il coinvolgimento in un'inchiesta sull'utilizzo di sostanze dopanti.[6] Nonostante ciò prende il via alla Vuelta a Espana ottenendo l'ennesima vittoria di tappa nella grande corsa a tappe iberica. È costretto però al ritiro a causa di una caduta.
Nel 2011 si presenta al Giro d'Italia in forma, centrando subito un successo nella seconda tappa lanciato dal compagno Danilo Hondo, dove precede di poco Cavendish. Nel 2011 non ottiene altre vittorie di prestigio.
Nel 2012 decide di non correre il Giro d'Italia per concentrarsi sul Tour de France. La corsa però non gli regala soddisfazioni: arriva fuori tempo massimo al traguardo dell'undicesima tappa, forse per una caduta, e la giuria gli nega la partenza il giorno dopo; deve accontentarsi solo di un secondo posto nella quarta tappa. Aveva trovato la forma a maggio durante il Tour of Norway dove, grazie agli abbuoni dati da due secondi posti nelle prime due tappe, veste per un giorno la maglia di leader. Non gli riesce però di centrare alcun successo nelle volate; la classifica finale sarà poi vinta dall'idolo di casa Edvald Boasson Hagen. Sempre a maggio torna al successo nel Giro di Baviera, dove vince tre tappe in volata e la classifica a punti.
Nella primavera del 2013, dopo aver disputato le prime classiche della stagione, annuncia il ritiro dall'attività agonistica[7]. Tuttavia, il 13 luglio, annuncia di aver firmato un contratto di 14 mesi con la Omega Pharma-Quickstep dove avrà il compito di lanciare le volate a Mark Cavendish alla Vuelta a España 2013[8]. Il 12 aprile vince allo sprint il Gp Pino Cerami, precedendo il belga Jonas Van Genechten e l'altro italiano Daniele Colli. Per il quarantenne velocista si tratta del primo successo negli ultimi due anni, dopo la vittoria del maggio 2012 in una tappa del Giro della Baviera.
Alla fine della stagione 2014 firma per la formazione italiana Southeast con il compito di lanciare le volate al compagno di squadra Manuel Belletti. Nel maggio 2015 si presenta al Giro d'Italia ottenendo un quinto posto nella seconda frazione da Albenga a Genova. Si ritira dalla competizione durante la salita del Colle delle Finestre, nel corso della ventesima e penultima tappa (Saint-Vincent - Sestrière) della Corsa rosa. Il 13 giugno seguente, nonostante la partecipazione già annunciata alla Vuelta a Venezuela[9], comunica il proprio ritiro dichiarando che non ha più senso correre senza obiettivi e che intende riflettere «su quello che posso fare da grande».[10]
Nel 2019 viene squalificato per due anni per aver violato le regole antidoping tra il 2012 e il 2013.[11]
Vita privata
Diplomato macchinista navale, Petacchi vive nella frazione di Massa, Marina di Massa,[senza fonte] con la moglie Chiara, sposata il 30 dicembre 2004[12] dalla quale ha avuto un figlio, chiamato Alessandro jr, nato il 10 maggio 2008.[13]