Mathieu van der Poel (Kapellen, 19 gennaio 1995) è un ciclista su strada, ciclocrossista e mountain biker olandese di origini francesi, che corre per il team Alpecin-Deceuninck.
Figlio di Adrie van der Poel e nipote di Raymond Poulidor, entrambi già ciclisti, è un atleta polivalente.[2] Soprannominato L'Olandese Volante,[3] nella specialità del ciclocross ha vinto sette titoli mondiali Elite (nel 2015, 2019, 2020, 2021, 2023, 2024 e 2025), una Coppa del mondo, tre titoli europei, quattro Superprestige e due DVV Verzekeringen Trofee. Su strada è specialista nelle classiche:[4] ha vinto due edizioni della Milano-Sanremo (nel 2023 e 2025), tre del Giro delle Fiandre (nel 2020, 2022 e 2024) e tre della Parigi-Roubaix (nel 2023, 2024 e 2025), oltre a una tappa al Giro d'Italia e una al Tour de France; con la Nazionale, dopo essersi laureato campione del mondo Juniores 2013 a Firenze, ha conquistato l'argento ai campionati europei 2018 di Glasgow ed è diventato, sempre a Glasgow, campione del mondo Elite 2023. Nel cross country in mountain bike è stato invece bronzo ai campionati del mondo 2018 e campione europeo 2019; nel gravel è campione del mondo 2024 e annovera inoltre una medaglia di bronzo ai campionati del mondo 2022.
Specializzato nel ciclocross, come il padre Adrie e il fratello David, Mathieu van der Poel inizia a gareggiare nel 2009, classificandosi subito secondo nella categoria debuttanti ai campionati nazionali olandesi di Heerlen. Dopo un'ottima stagione 2010-2011 nella categoria cadetti, l'inverno successivo passa agli Juniors, laureandosi campione mondiale, europeo e olandese di categoria e non riuscendo a raggiungere il primo posto in una sola occasione, a Ruddervoorde. La stagione 2012-2013 vede quindi Van der Poel affermarsi in ognuna delle trenta gare di ciclocross a cui prende parte, riuscendo a difendere con successo i titoli mondiale, europeo e olandese nella categoria Juniors.
Attivo anche su strada, sulle orme del nonno Raymond Poulidor, nel 2011 conquista il titolo di campione nazionale Allievi a cronometro e nel 2013 quello in linea Juniors. Sempre tra gli Juniors, dopo il nono posto in linea ai campionati del mondo 2012 a Valkenburg, nel 2013 a Firenze si laurea campione del mondo in linea grazie a un attacco in solitaria all'ultimo giro;[5] nella stessa stagione 2013 si aggiudica anche il Trophée Centre Morbihan, corse a tappe valida per la Coppa delle Nazioni.
Il successivo passaggio agli Under-23 di ciclocross per il 2013-2014 gli consente di conquistare l'argento di categoria ai campionati europei e il bronzo ai campionati del mondo di Hoogerheide, e, sempre come Under-23, il titolo nazionale olandese, la classifica finale del Superprestige e il secondo posto al Bpost Bank Trofee. Passato anche su strada alla categoria Under-23/Elite con il team Continental belga BKCP-Powerplus, tra maggio e agosto 2014 partecipa a numerose gare dell'Europe Tour, vincendo la Ronde van Limburg davanti a numerosi professionisti,[6] una tappa al Tour Alsace[7][8] e una frazione[7][9] e la classifica finale del Baltic Chain Tour.[7][10]
Dopo solo un anno da Under-23, nel 2014-2015 passa alla categoria Elite di ciclocross sempre con il team BKCP-Corendon. Nella stagione del debutto riesce a laurearsi campione del mondo Elite a Tábor davanti all'altro talento Wout Van Aert e al connazionale Lars van der Haar; vince inoltre tre prove e la classifica generale del Superprestige e il suo primo titolo olandese Elite. Nel 2015-2016 si aggiudica tre gare di Superprestige, il secondo titolo nazionale e quattro prove su sette in Coppa del mondo; in classifica di Coppa conclude però solo quinto, e anche ai campionati del mondo a Heusden-Zolder si piazza quinto, non riuscendo a difendere il titolo anche a causa di un incidente con Van Aert a metà gara.[11]
Nel 2016-2017 arriva secondo ai campionati del mondo di Bieles, battuto dal solo Van Aert, e si diploma ancora campione olandese Elite; vince inoltre sette gare su otto del Superprestige e la classifica generale della competizione, tre gare di Coppa del mondo e altrettante nel DVV Verzekeringen Trofee. Nella stagione su strada subito seguente si aggiudica invece la seconda tappa del Giro del Belgio 2017,[12] la seconda[13] e la terza frazione[14] e la classifica generale della Boucles de la Mayenne[14] e la Dwars door het Hageland.[15] Parallelamente all'attività su strada si avvicina anche al mountain biking, specialità cross country, con l'obiettivo di qualificarsi alla gara dei Giochi olimpici di Tokyo 2020.[16] Nel maggio 2017 conclude ottavo nella tappa di Coppa del mondo MTB di Nové Město na Moravě e sette giorni dopo raggiunge il secondo posto in quella di Albstadt, battuto solo dal campione olimpico e mondiale Nino Schurter.[17] Nello stesso anno ottiene il quarto posto ai campionati del mondo di cross country marathon a Singen.
Dopo un 2019 che lo ha visto trionfare, tra le altre, nella corsa di casa, l'Amstel Gold Race,[18] Van der Poel ottiene la definitiva consacrazione come stradista nel 2020: in una stagione caratterizzata dalla pandemia globale,[19] l'olandese conquista la prima classica monumento in carriera, il Giro delle Fiandre, dove batte al fotofinish in un serrato sprint a due il rivale di sempre Van Aert.[20] Van der Poel, che in precedenza aveva conquistato il titolo nazionale in linea,[21] la settima tappa della Tirreno-Adriatico,[22] la quinta tappa[23] e la classifica generale del BinckBank Tour,[23] oltre al sesto posto alla Liegi-Bastogne-Liegi, termina l'annata con cinque successi.
La stagione su strada 2021 inizia subito con il piede giusto, vincendo la tappa inaugurale dell'UAE Tour[24] e facendo sua la Strade Bianche.[25] Affronta la Tirreno-Adriatico con l'obiettivo di preparare nel migliore dei modi la Milano-Sanremo: alla Corsa dei Due Mari si impone nella terza[26] e nella quinta frazione,[27] ma nella Classicissima non riesce ad andare oltre il quinto posto.[28] Parte di nuovo da grande favorito al Giro delle Fiandre, ma chiude al secondo posto in una volata a due, al termine di un lungo testa a testa con il vincitore Kasper Asgreen.[29] Dopo un periodo di stacco, in preparazione al Tour de France si aggiudica la seconda[30] e la terza tappa[31] del Giro di Svizzera: al debutto alla Grande Boucle[32] vince la seconda tappa sul Mûr-de-Bretagne[33] e veste la maglia gialla per sette giorni, prima di abbandonare la corsa a tappe transalpina all'alba della nona giornata di corsa. Nel finale di stagione partecipa ad alcune semiclassiche belghe, conquistando l'Antwerp Port Epic,[34] e conclude ottavo nella prova in linea del Mondiale delle Fiandre e terzo alla Parigi-Roubaix.
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