Nato nel distretto di Borgerhout, ad Anversa, passò professionista come individuale nel 1941. Messo sotto contratto dalla Helyett-Hutchinson l'anno dopo, ottenne i principali successi su strada negli anni 1950.
Al Tour de France vinse tre tappe (nel 1950, nel 1954 e nel 1956) e si classificò due volte secondo nella generale, nel 1950 e nel 1952. Proprio nel 1952, classificandosi al secondo posto a 28'17" da Fausto Coppi, curiosamente si aggiudicò il premio – tre volte la cifra del consueto conguaglio per la piazza d'onore – da poco introdotto su idea del patron Jacques Goddet per provare a ridare un po' di interesse alla corsa dominata dal "Campionissimo".[1] Negli anni seguenti fece sua la maglia verde della classifica a punti nelle edizioni 1955 e 1956.
Il 28 agosto 1955, all'età di 35 anni, conquistò il titolo di campione del mondo nella prova su strada a Frascati.[1] Nella gara da svolgersi sul circuito tra Grottaferrata e Vermicino, da ripetere per quattordici volte, i due favoriti erano Fausto Coppi e Louis Bobet, che però si marcarono "a uomo" neutralizzandosi.[1] Ockers fu allora protagonista di un'azione solitaria che lo vide uscire dal gruppo, andare a riprendere i sei fuggitivi (che avevano circa 5 minuti di vantaggio), staccarli e giungere in solitaria al traguardo tra gli applausi.[1] Nello stesso anno aveva vinto anche le due classiche delle Ardenne, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi; la Freccia Vallone l'aveva peraltro già fatta sua due anni prima, nel 1953, grazie all'attacco vincente sulla Côte des Forges.[1]
Il 29 settembre 1956, durante una gara su pista nel Palasport di Anversa, cadde fratturandosi il cranio.[1] Trasportato in ospedale, morì due giorni dopo.[1] Campione tra i più amati in Belgio, fu onorato con funerali solenni, alla presenza del re Baldovino e di ventimila persone.[1][2] L'anno seguente fu eretto un monumento in suo onore a La Roche-en-Ardenne, sulla Côte des Forges, nelle Ardenne.[2]
^abcdefgh Beppe Conti, Ciclismo - Gloria e tragedie, Milano, Gruppo Editoriale Armenia, 2006, pp. 36-38, ISBN88-8113-335-0.
^ab(NL) Stan Ockers: België - Les Forges, su dewielersite.net, www.dewielersite.net. URL consultato il 7 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).