Džamolidin Mirgarifanovič Abdužaparov, traslitterato anche Djamolidine Abdoujaparov (in russoДжамолидин Миргарифанович Абдужапаров?; in uzbeko: Jamoliddin Mirgarifanovich Abdujaparov[1]), (Taškent, 28 febbraio1964), è un ex ciclista su stradauzbeko fino al 1991 sovietico.
Abdužaparov si mise in luce nelle categorie giovanili dove fece valere le sue doti di velocista e si aggiudicò anche gare importanti, a cui prese parte con la nazionale sovietica. Unico musulmano nel gruppo,[2] passò professionista nel 1990 con l'italiana Alfa Lum e nel corso degli anni si fece notare soprattutto nei tre Grandi Giri: a fine carriera conterà ben 17 successi totali (è stato il primo corridore asiatico a vincere una tappa al Tour de France) oltre ad aver vinto tre volte la classifica a punti al Tour ed una volta sia al Giro d'Italia che alla Vuelta a España.
Tra i suoi avversari più tenaci ci fu un giovane Mario Cipollini, con cui diede vita a numerosi duelli sulle strade di Giro e Tour. Anche alla Gand-Wevelgem i due ebbero modo di scontrarsi: nell'edizione 1991 Abdužaparov si impose battendo l'italiano; l'anno dopo bissò il successo, ma venne declassato, a favore di Cipollini per volata irregolare: Abdužaparov accusò il rivale di aver comprato la giuria.[3]
Lo stile non proprio perfetto gli provocò alcune antipatie in gruppo, poiché in volata si rendeva spesso protagonista di scorrettezze; in qualche caso fu al centro di episodi grotteschi, come la caduta all'ultima tappa del Tour de France 1991 sugli Champs-Élysées a Parigi, dove non si accorse di essere troppo vicino ad una transenna e, urtando un bidone pubblicitario della Coca-Cola, finì sull'asfalto dopo un capitombolo.[2] Si ruppe la clavicola e, pur avendo vinto la maglia verde, non poté salire sul podio finale; venne anzi ricoverato in ospedale.[4]