Esso venne costruito in un'area compresa fra i quartieri Chiesa Rossa e Gratosoglio, consolidando così la presenza dell'edilizia pubblica lungo la direttrice di via dei Missaglia[3].
Caratteristiche
Il quartiere è composto da lunghi fabbricati in linea, costituiti dalla ripetizione di un unico modulo base, comprendente appartamenti di tre o quattro locali[3].
I fabbricati sono disposti parallelamente fra loro, delimitando degli spazi centrali privati, sistemati a giardino, sotto i quali sono siti i posti auto interrati. Sul lato esterno, gli edifici sono serviti da una rete di strade pedonali.
Per la costruzione venne adottato un sistema di prefabbricazione, prodotto dalla Fintech Italcamus, a cui si deve la schematicità dei prospetti[3], peraltro coscientemente esibita dai progettisti[4].
I servizi pubblici, posizionati ai margini dell'insediamento, comprendono due aree commerciali, due aree a verde pubblico, un grande complesso scolastico e alcuni edifici scolastici minori[3].
Il quartiere comprende complessivamente 1200 unità abitative, assegnate a riscatto, secondo la legge 1179 del 1965[5].
Maurizio Grandi e Attilio Pracchi, Milano. Guida all'architettura moderna, Bologna, Zanichelli, 1998 [1980], ISBN88-08-05210-9.
Giuliana Gramigna e Sergio Mazza, Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano, Hoepli, 2001, ISBN88-203-2913-1.
Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, pp. 272-273, ISBN88-400-1068-8.
Milano. Il nuovo quartiere Missaglia per 1200 alloggi con assegnazione a riscatto, in Edilizia Popolare, n. 96, settembre 1970, p. 60, ISSN 0422-5619 (WC · ACNP).