Il quartiere venne costruito dallo IACP di Milano, con finanziamenti provenienti dal secondo settennio di validità della legge Fanfani[1][2].
Il progetto del quartiere venne definito in seguito a un concorso di progettazione[2][3], e la costruzione si protrasse dal 1960 al 1966[2][4].
Alla progettazione contribuirono gli architetti Cesare Blasi, Vittorio Borachia, Luigi Fratino, Carlo Santi, Vittorio Gandolfi, Mario Morini, Mauro Ravegnani, Antonello Vincenti e Aldo Putelli[2][4].
Caratteristiche
Il quartiere si estende su un'area di 248345 m² e ha una cubatura totale di 620400 m³[2].
Si riconoscono tre grandi isolati, separati dalle due strade principali, e serviti al loro interno dalla viabilità locale. I tipi edilizi, variamente disposti, sono due: le case in linea, di cinque piani, e gli edifici isolati a torre, di nove piani[2].
L'elemento qualificante del quartiere è il centro civico, comprendente attrezzature pubbliche, commerciali, culturali e religiose, e caratterizzato da una piazza pedonale sopraelevata[2][3]. La dotazione di servizi è completata da svariati edifici scolastici e da una piscina[2].