Il complesso edilizio consta di 12 palazzine, a due o tre piani, costruite nello stile razionalista tipico dell'epoca, e caratterizzate da forme fortemente plastiche[1].
La tipologia a palazzine, ripresa dal vicino Villaggio dei Giornalisti, denotava la destinazione del complesso al ceto impiegatizio[1].
Trattandosi di un intervento progettato nel periodo delle sanzioni, la costruzione fu improntata a criteri di economia, escludendo l'uso del calcestruzzo armato[1].
Raffaele Pugliese (a cura di), La casa popolare in Lombardia. 1903-2003, Milano, Unicopli, 2005, ISBN88-400-1068-8.
Ulteriori approfondimenti
Nuovi quartieri popolari a Milano, in "Il Vetro" n. 11 (novembre 1940), pp. 410-411.
R. Chiumeo, Edilizia Popolare a Milano tra le due guerre: 1919-1940, in D. Franchi, R. Chiumeo, Urbanistica a Milano in regime fascista, La Nuova Italia, Firenze 1972.
Maurizio Grandi, Tra centro terziario, residenza borghese e periferia produttrice, in G. Fiorese (a cura di), Milano Zona due Centro Direzionale Greco Zara, Comune di Milano, 1987.