Il conclave del 1623 venne convocato a seguito della morte del papa Gregorio XV, avvenuta a Roma l'8 luglio 1623.
Si svolse nella Cappella Sistina dal 19 luglio al 6 agosto e, dopo trentasette scrutini, venne eletto papa il cardinale Maffeo Barberini, che assunse il nome di Urbano VIII. L'elezione venne annunciata dal cardinale protodiaconoAlessandro d'Este.
Il conclave
Dopo la morte di papa Gregorio XV (al secolo Alessandro Ludovisi), il collegio cardinalizio, proseguendo l'operato del defunto pontefice, aveva tentato di arginare le ingerenze degli stati cattolici nell'elezione pontificia.
Spagna, Francia e Austria, infatti, ad ogni elezione, esercitavano la loro decisiva influenza tramite i rispettivi cardinali presenti in conclave. Contro queste interferenze, Gregorio XV aveva emanato nel 1621 la bollaAeterni Patris, seguita, l'anno successivo, dalla bolla Decet Romanorum Pontificem, in cui veniva riaffermata: la necessità della clausura durante il conclave; l'obbligo dell'elezione a maggioranza dei due terzi del Sacro Collegio, e tutta una serie di atti formali a garanzia degli obblighi citati.
Ma le aspettative di riportare l'elezione papale nell'esclusivo ambito ecclesiastico, per effetto degli atti emanati da papa Gregorio, andarono deluse quando giunse il momento di eleggere il suo successore.
Il Sacro Collegio si riunì in Conclave il 19 luglio del 1623 e subito cominciarono le schermaglie tra le due fazioni presenti, quella filofrancese e quella filospagnola, disattendendo totalmente quanto papa Ludovisi aveva stabilito mediante le due Bolle emanate qualche anno prima. I lavori del Conclave erano condizionati, tra l'altro, anche dalle vicende del grande conflitto in corso nell'Europa centrale che aveva avuto inizio nel 1618 e che è noto come "guerra dei trent'anni", ovvero un grande conflitto di religione che avrebbe causato un'autentica decimazione di genti e di città.
Cardinali presenti
Il Sacro Collegio era composto di 67 cardinali, ma soltanto 55 presero parte al Conclave, che risultò così composto:
Il Conclave era nelle mani della Spagna che lo gestiva da giorni e giorni attraverso un autentico gioco ad eliminazione, fin quando la grande calura estiva, unita ad un'epidemia di malaria che aveva cominciato a decimare i porporati non indusse il Sacro Collegio a far convergere i voti necessari sul nome del cardinal Maffeo Barberini, fiorentino, cinquantacinquenne. Circa un quarto dei cardinali riuniti in conclave morì tra il 1623 e i primi mesi del 1624 per gli effetti dell'epidemia. Lo stesso neoeletto si ammaló e guarì dopo alcune settimane, motivo per cui l'incoronazione avvenne solo alla fine di Settembre[1].