L'elezione papale del 1241 venne convocata a seguito della morte di papa Gregorio IX e si concluse con l'elevazione alla Cattedra di Pietro di papa Celestino IV.
Svolgimento
L'elezione iniziò un mese dopo la morte di papa Gregorio IX (avvenuta il 22 agosto 1241) e si protrasse per più di un mese, terminando il successivo 25 ottobre. Si svolse in un periodo drammatico per la Chiesa di Roma, che la vedeva contrapposta al potere imperiale in una lotta che stava attraversando il suo culmine. Durante il periodo della sede vacante i cardinali in vita erano tredici o quattordici, tuttavia Giacomo da Pecorara e Oddone di Monferrato erano prigionieri dell'imperatore Federico II di Svevia; un terzo, Tommaso da Capua, viene conteggiato tra i partecipanti ma era probabilmente già morto nel 1239.
I rimanenti appena undici cardinali vennero confinati nella dura clausura del Septizonio dal senatore di Roma Matteo Rosso Orsini. In condizioni igienico-sanitarie assai precarie, e dopo una fallita mediazione con l'imperatore per la restituzione dei due porporati trattenuti prigionieri, i cardinali impiegarono più di un mese per raggiungere il consenso. Non riuscendo ad accordarsi su un valido candidato, i voti confluirono sul vecchio e malandato Goffredo Castiglioni, che assunse il nome pontificale di Celestino IV.
Tuttavia il pontificato del neoeletto sarebbe durato appena diciassette giorni, in quanto, già gravemente malato, Celestino IV morì lasciando la Chiesa nel caos. I cardinali si dispersero per timore di ritorsioni da parte di Federico II e la sede vacante durò quasi un anno e mezzo.
^Alcune fonti, come l'Annuario Pontificio, danno presente anche Tommaso da Capua, tuttavia questo prelato era già morto nel 1239, in accordo con A. Paravicini Bagliani, Cardinali di curia e "familiae" cardinalizie I (Padova: Antenore 1972), p. 13