Un concistoro (in latinoconsistorium = seduta, assemblea, consiglio) è una riunione formale del collegio consultivo di un sovrano.
In origine usato nel tardo Impero romano, ove l'imperatore aveva un sacrum consistorium ("sacro collegio"), in seguito è passato nella terminologia religiosa cristiana per individuare i più alti consigli consultivi, accezione in cui è prevalentemente utilizzato oggi.
Organo politico
Tardo Impero romano
Il "sacro concistoro" (sacrum consistorium) era il consiglio privato dell'imperatore, composto dai suoi collaboratori più stretti. Il termine deriva dal verbo latino consisto, "stare in piedi", e indica la deferenza dei partecipanti nei confronti dell'imperatore, assiso in trono.
Supremo Magistrato della Repubblica di Siena, ove risiedeva l'autorità politica e di governo, il Concistoro, organo collegiale, era presieduto e convocato dal Capitano del Popolo ed era composto da cittadini estratti a sorte per una durata di 2 mesi. Con la fine della Repubblica e l'inizio dell'era medicea, il Concistoro perse le proprie prerogative, rimanendo in essere quale autorità giudiziaria e di appello nelle cause amministrative e con autorità consultiva e deliberativa in materia nobiliare senese. Ebbe sede nel Palazzo Pubblico, nella sala che ancora oggi ne porta il nome, affrescata nella prima metà del XVI secolo, da Domenico Beccafumi. Venne soppresso nel 1808 dai francesi, mentre Siena veniva aggregata all'Impero napoleonico.
Si distinguono concistori ordinari e straordinari, con i primi composti dai soli cardinali residenti a Roma, mentre ai secondi vige l'obbligo di partecipazione per tutti i cardinali.
Il concistoro è anche l'occasione in cui vengono solennemente creati i nuovi cardinali.
Il codice di diritto canonico prevede che ciò avvenga in presenza del collegio. Le nomine dei nuovi cardinali sono generalmente annunciate in anticipo, ma solo con la pubblicazione formale del decreto papale durante il concistoro l'elevazione al rango cardinalizio acquista valore. Questo vale anche per quei cardinali il cui nome non viene rivelato dal papa per particolari ragioni (solitamente, di carattere politico), detti cardinali in pectore.
Ai nuovi cardinali vengono consegnati i loro anelli, zucchetti e berrette. Zucchetto e berretta sono in porpora, il colore distintivo dei cardinali (che per questo vengono anche chiamati "porporati").
Come da tradizione, nel concistoro viene assegnata ad ogni nuovo cardinale la titolarità di una chiesa di Roma, quale simbolo dell'unione dei cardinali con il papa.
Quando i componenti del collegio cardinalizio sono riuniti per l'elezione di un nuovo pontefice, l'assemblea prende il nome di conclave ed è regolata da norme speciali.
Prima del Concilio Vaticano II, il concistoro per la nomina di nuovi cardinali si svolgeva in tre momenti: il "concistoro segreto", nel quale il papa annunciava ai membri del collegio cardinalizio l'elenco dei nuovi eletti, il "concistoro pubblico", nel quale i nuovi cardinali ricevevano dal papa la berretta, e l'"imposizione del galero", che poteva avvenire anche qualche tempo dopo il concistoro.
28 settembre 1500: In questo concistoro furono resi pubblici i nomi dei cardinali nominati il 20 marzo 1500, furono creati 9 nuovi cardinali e 1 riservato in pectore;
15 marzo 1773: In questo concistoro venne reso pubblico il nome del cardinale creato il 12 dicembre 1770 e fu creato 1 cardinale;
19 aprile 1773: In questo concistoro vennero resi pubblici i nomi dei cardinali creati il 17 giugno 1771 e il 23 settembre 1771 e furono creati 2 cardinali;
26 aprile 1773: In questo concistoro furono creati 2 cardinali e furono riservati ben 11 cardinali in pectore che però non vennero mai pubblicati.
30 settembre 1831: 12 cardinali (di cui 10 nominati in pectore e pubblicati rispettivamente il 2 luglio 1832, il 23 giugno 1834, il 15 aprile 1833, il 1º agosto 1834 e il giorno 11 luglio 1836);
23 giugno 1834: 9 cardinali (di cui 6 nominati in pectore e pubblicati rispettivamente il 6 aprile 1835, il giorno 11 luglio 1836 e il 13 settembre 1838);
Pio XII nel concistoro del 1953 avrebbe creato cardinale anche il patriarca di VeneziaCarlo Agostini, che però morì dopo l'annuncio, ma pochi giorni prima del concistoro, il 28 dicembre 1952. Al suo posto alla sede di Venezia il papa elesse proprio uno dei neo-cardinali: Angelo Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII e successore di Pio XII.
Nei suoi 5 concistori, papa Giovanni XXIII ha creato 52 cardinali (provenienti da 22 nazioni) tra cui il futuro papa Paolo VI (primo cardinale nel primo concistoro).
28 aprile 1969: 35 cardinali (in questo concistoro venne creato cardinale in pectore monsignor Iuliu Hossu, vescovo di Cluj-Gherla dei Romeni. Egli morì il successivo 28 maggio 1970 e il suo nome venne pubblicato solo nel concistoro del 5 marzo 1973);
21 febbraio 1998: 22 cardinali (di cui 2 in pectore pubblicati nel 2001; in lista vi era anche monsignor Josip Uhač deceduto la mattina dell'annuncio pubblico);
21 febbraio 2001: 42 cardinali (pubblicazione dei cardinali in pectore del 1998). Fra questi, fu elevato al rango cardinalizio Jorge Mario Bergoglio, il futuro papa Francesco; Si tratta del Concistoro più numeroso nella storia della Chiesa cattolica;
21 ottobre 2003: 30 cardinali (il Pontefice si era riservato un cardinale in pectore che però non ha mai pubblicato prima della sua morte).
Nei suoi 9 concistori, papa Giovanni Paolo II ha creato complessivamente 231 cardinali (provenienti da 69 nazioni) dei quali 107 viventi e 34 elettori. Fra questi il futuro papa Francesco. Nessun altro pontefice nella storia della Chiesa cattolica ha creato un numero così elevato di porporati.
Nei 5 concistori convocati, papa Benedetto XVI ha creato 90 cardinali (provenienti da 37 nazioni), dei quali 79 viventi e 60 elettori.
Con il concistoro del 18 febbraio 2012 il Sacro Collegio ha raggiunto il numero di 213 cardinali viventi (compresi i non elettori), provenienti da 70 nazioni[1], un record storico[2] mai raggiunto prima nella storia della Chiesa cattolica. Dal 18 febbraio 2012 la maggioranza assoluta dei cardinali elettori è costituita da porporati creati da papa Benedetto XVI.
Il concistoro del 24 novembre 2012 è stato il primo dal 1924 in cui non è stato creato neanche un cardinale europeo ed il primo dal 1927 in cui non è stato creato neanche un cardinale italiano[3].
Nei 10 concistori convocati, papa Francesco ha creato 163 cardinali di cui 133 elettori.
Protestantesimo
Il termine "Concistoro" nelle Chiese evangeliche è generalmente sinonimo di "Consiglio di chiesa", l'organo di governo della chiesa evangelica locale formato da "anziani" eletti dall'assemblea della comunità. Nella Chiesa evangelica tedesca, il concistoro è tradizionalmente un organo collegiale permanente composto da teologi e giuristi, che esercita funzioni di governo ed amministrative. Il molte chiese moderne corrisponde all'autorità ecclesiastica più elevata[4].
Nel luteranesimo
Nella tradizione luterana, il concistoro è un collegio chiamato a governare gli affari ecclesiastici su un determinato ambito territoriale, che può comprendere o tutte le congregazioni (o parrocchie) nell’ambito della chiesa, di cui costituisce allora il supremo organo di governo amministrativo e spirituale, oppure solo quelle di un determinato distretto (distretto concistoriale, in tedesco Konsistorialbezirk) o regione (come la provincia ecclesiastica, in tedesco Kirchenprovinz).
Storicamente il concistoro era un collegio chiamato a prendere decisioni nell’ambito di un territorio controllato da un governo protestante[5]. Si trattava soprattutto di questioni di diritto matrimoniale, la cui soluzione fu la funzione principale dei primi concistori creati in Sassonia da Martin Lutero e Gregor Brück. In molti territori luterani, tuttavia, i concistori divennero una sorta di collegio amministrativo nominato dal sovrano per governare la chiesa all’interno del proprio principato, esercitando funzioni analoghe a quelle dell’autorità episcopale nella Chiesa cattolica (summepiscopato dei principi)[5][4]. Essi raccoglievano i pastori sotto la guida di un “sovraintendente” che in buona sostanza era un vescovo, ancorché solo da un punto di vista funzionale e non (con rare eccezioni) nel titolo[6].
In base a una interpretazione più radicale della dottrina del sacerdozio universale di Lutero[6], un tipo diverso di concistoro si sviluppò nelle aree in cui prevalse il calvinismo. Qui venne meno l’autorità episcopale e il concistoro assunse una funzione sia di autogoverno “quasi-democratico” della comunità dei fedeli, sia di disciplinamento e controllo delle loro condotte di vita. Ai tempi di Giovanni Calvino il concistoro di Ginevra – istituito il 20 novembre 1541 con ordinanze ecclesiastiche ispirate dalle sue dottrine – era composto da tutti i pastori retribuiti dalla città e da “anziani” o commissari laici eletti su base annuale, e raccoglieva circa un quindicesimo dell’intera popolazione adulta della repubblica[7]. Il concistoro si pronunciava sulle questioni più varie (liti tra famigliari, vicini, soci di affari, ecc.) esercitando una sorta di mediazione stragiudiziale obbligatoria, e poteva anche pronunciare sentenze di scomunica inappellabili[7].
In ogni area in cui si diffuse il calvinismo – gli ugonotti francesi, i pietisti olandesi, i presbiteriani scozzesi, i riformati tedeschi, i puritani inglesi e americani[8] – l’organizzazione e la disciplina concistoriali lo accompagnarono: abbiamo così i consistories degli ugonotti francesi, le kirk sessions in Scozia, i presbyteria dei calvinisti tedeschi e olandesi, ecc.[5]. Anche la chiesa evangelica valdese ha un’organizzazione di tipo presbiteriano, perché oltre all’assemblea dei fedeli conosce il concistoro, come consiglio elettivo composto da pastori, anziani e diaconi[9].
Le differenze regionali e confessionali sono numerose, ma in tutti i paesi in cui il calvinismo divenne importante la disciplina dei membri della chiesa fu valorizzata e, allo scopo di contribuire a mantenerla, venne creato il concistoro[5]. Generalmente, il concistoro di stile ginevrino si trasformò in un corpo di pastori, anziani, diaconi e insegnanti, che governa la congregazione ecclesiastica locale e svolge un ruolo più o meno rilevante di direzione della comunità dei fedeli, godendo di una certa autonomia nell’applicare la disciplina ecclesiastica ai propri membri e nell’amministrare la dottrina, la liturgia, le opere di carità, le iniziative sociali e il patrimonio[8].
Altre denominazioni protestanti
Tra le chiese protestanti, l’organizzazione ecclesiastica basta sul concistoro (o presbiterio) è rifiutata dalle chiese congregazionaliste, che non riconoscono alcuna autorità spirituale esterna alla comunità locale raccolta nella congregazione: la direzione della chiesa locale è, in tutti i suoi aspetti (dottrinali, liturgici, gestionali, ecc.) rimessa all’assemblea dei fedeli, costituita come libera associazione di cristiani. Anche il congregazionalismo come il presbitarianesimo ricevette, in alcune sue componenti, una forte ispirazione dalla dottrina di Calvino. Ad esso sono riconducibili (a titolo esemplificatico), vari movimenti anabattisti, le sette puritane non-conformiste e dissenzienti, varie conventicolecalviniste e pietiste, i quaccheri, i battisti, i metodisti, le chiese pentecostali e le chiese non-denominazionali o “libere chiese”.
Mousourakis, George, The Historical and Institutional Context of Roman Law, p. 331.
(EN) Robert M. Kingdon, Consistory, in Hans J. Hillerbrand (a cura di), The Encyclopedia of Protestantism, vol. 1, New York, London, Routledge, 2004, pp. 846-847, ISBN0-415-92472-3.
(EN) James Arne Nestingen, Priesthood of all believers, in Hans J. Hillerbrand (a cura di), The Encyclopedia of Protestantism, vol. 3, New York, London, Routledge, 2004, pp. 1884-1893, ISBN0-415-92472-3.
(EN) John Witte, Politics, in Hans J. Hillerbrand (a cura di), The Encyclopedia of Protestantism, vol. 3, New York, London, Routledge, 2004, pp. 1807-1821, ISBN0-415-92472-3.
(EN) Thomas Barth, Consistory, in Religion Past and Present, 2011 [2006-2013], ISBN9789004146662. URL consultato il 10 novembre 2021.