Per la seconda volta lo stadio è stato teatro della finalissima (l'unico precedente risale al Super Bowl XXXVIII del 2004) e per la terza essa è stata organizzata nella città texana (il Rice Stadium fu infatti sede del Super Bowl VIII nel 1974). Dopo aver eccezionalmente usato i numeri arabi per il Super Bowl 50, la NFL ha annunciato che da questa edizione sarebbe tornata ad impiegare stabilmente i numeri romani per identificare l'evento.[7]
Il Super Bowl LI ha stabilito diversi record NFL: tra gli altri, i Patriots si sono ritrovati in svantaggio di 25 punti a meno di nove dal termine del terzo quarto, compiendo poi la maggiore rimonta nella storia del Super Bowl (la precedente aveva visto una squadra coprire un divario di 10 punti); Tom Brady ha vinto il suo quinto titolo, record tra i quarterback titolari, ed è stato premiato come MVP della gara per la quarta volta, un altro primato.
È considerato da molti come il miglior Super Bowl di tutti i tempi.[8][9][10]
Processo di selezione dello stadio
Il 21 maggio 2013, all'incontro annuale dei proprietari delle franchigie NFL tenutosi a Boston, vennero decisi gli stadi che avrebbero ospitato il Super Bowl 50 nel 2016 e il Super Bowl LI nel 2017. Dopo l'assegnazione del Super Bowl d'oro al Levi's Stadium di Santa Clara, la candidatura che con esso aveva perso al ballottaggio, ovvero quella del Sun Life Stadium di Miami Gardens, in Florida, decise di contendere l'edizione successiva all'allora Reliant Stadium (la compagnia energetica NRG diede infatti il proprio nome all'impianto solo nel marzo del 2014). Le speranze di successo dello stadio dei Miami Dolphins dipendevano dall'approvazione dei fondi necessari per il progetto di ristrutturazione che avrebbe permesso di rinnovare a fondo la struttura; il 3 maggio il Parlamento della Florida aveva però respinto la richiesta di stanziamento di tali fondi, di fatto affossando la candidatura.[11] Pochi minuti dopo aver perso la possibilità di ospitare il Super Bowl del cinquantenario, infatti, il Sun Life Stadium uscì nuovamente sconfitto dal ballottaggio, che assegnò il Super Bowl LI a Houston.[12]
Malgrado il quarterback titolare Tom Brady fosse stato sospeso per quattro partite e il tight endAll-ProRob Gronkowski si fosse infortunato a metà stagione, i Patriots terminarono col miglior record della lega, 14 vittorie e 2 sconfitte, segnando 441 punti e subendone solo 244 (rispettivamente, terzi e primi nella NFL).
Dopo aver saltato le prime quattro gare per lo scandalo del gennaio 2015 noto come Deflategate, Brady riprese le redini dell'attacco dalla settimana 5, conquistando la sua 12ª convocazione per il Pro Bowl e lanciando 3.554 yard e 28 touchdown, a fronte di due soli intercetti (il rapporto tra touchdown passati e intercetti subiti fu il migliore nella storia della NFL), mentre il suo passer rating di 112,2 fu il secondo migliore della lega. Il miglior ricevitore della squadra fu Julian Edelman, che ricevette 98 passaggi per 1.106 yard; anche Chris Hogan (38 ricezioni per 680 yard) e Malcolm Mitchell (32 ricezioni per 401 yard) diedero il loro contributo nel gioco aereo, mentre Gronkowski ricevette 25 passaggi per 540 yard prima di subire l'infortunio alla schiena nel corso della nona settimana che pose fine in anticipo alla sua stagione. Il tight end Martellus Bennett lo sostituì terminando con 55 ricezioni e 701 yard e guidando la squadra con 7 touchdown su ricezione. Il running backLeGarrette Blount fu il miglior corridore della franchigia con 1.168 yard e 18 touchdown su corsa, collocandosi al primo posto nella lega e stabilendo un nuovo record per New England.
Con la qualificazione al Super Bowl LI, i Patriots stabilirono un nuovo record NFL con la nona partecipazione della propria storia, la settima degli ultimi sedici anni sotto la conduzione di Brady e dell'allenatore Bill Belichick.
I Falcons, guidati per il secondo anno dal capo-allenatore Dan Quinn, terminarono la stagione regolare con un record di 11 vittorie e 5 sconfitte e il seed numero 2 nel tabellone della NFC dopo tre anni in cui non raggiungevano i playoff.
Atlanta guidò la lega in punti segnati con 540, grazie a un'ottima stagione del quarterback al nono anno Matt Ryan, che venne nominato MVP della lega, fu convocato per il suo quarto Pro Bowl e inserito per la prima volta nel First-team All-Pro: a valergli tali riconoscimenti furono le statistiche che lo videro guidare la NFL con un passer rating di 117,1 e classificarsi al secondo posto in passaggi completati (373), yard passate (4.944) e passaggi da touchdown (38). Il suo miglior ricevitore fu Julio Jones, che ricevette 83 passaggi per 1.409 yard (secondo nella lega) e 6 touchdown malgrado due gare saltare per infortunio, ma anche i nuovi acquisti Mohamed Sanu (59 ricezioni per 653 yard) e Taylor Gabriel (35 ricezioni per 579 yard e touchdown) contribuirono nel gioco sui passaggi. Il running back Devonta Freeman fu convocato per il secondo Pro Bowl consecutivo dopo avere guidato la squadra con 1.078 yard corse e 11 touchdown, facendosi altresì valere come ricevitore, terminando con 54 passaggi ricevuti per 462 yard e altre due marcature; la sua riserva Tevin Coleman corse 520 yard, ne ricevette 421 yard e segnò 11 touchdown complessivi. Il kickerMatt Bryant guidò la NFL con 158 punti segnati, venendo convocato per il suo primo Pro Bowl. La linea offensive di Atlanta vide la presenza del nuovo acquisto Alex Mack, convocato per il quarto Pro Bowl.
La linea difensiva dei Falcons fu guidata dai defensive end Adrian Clayborn, che mise a segno 5 sack, e dal veterano Dwight Freeney, che salì al 18º posto nella classifica di tutti i tempi per sack in carriera (122½). Dietro di loro, il linebacker Vic Beasley fu l'unico componente della difesa di Atlanta ad essere convocato per il Pro Bowl, dopo aver terminato la stagione regolare al primo posto nella lega per sack messi a segno (15½) e fumble forzati (6). Anche il linebacker rookie Deion Jones ebbe un buon impatto, guidando la squadra in tackle (108) e intercetti (3). La linea secondaria di Atlanta vide la presenza della safety Keanu Neal, che mise a segno 106 tackle e cinque fumble forzati, mentre il suo pari ruolo Ricardo Allen totalizzò 90 tackle e 2 intercetti. Nel complesso, però, la difesa di Atlanta si classificò solamente al 27º posto nella NFL per il minor numero di punti subiti (406).
Playoff
I Falcons sconfissero i Seattle Seahawks nel divisional round col punteggio di 36–20, guadagnando 422 yard in attacco, per poi superare i Green Bay Packers nella finale della NFC per 44–21 (con 493 yard accumulate in fase offensiva), nell'ultima gara della storia del Georgia Dome. Dal 2017, infatti, Atlanta disputerà le proprie gare interne nel nuovo Mercedes-Benz Stadium
I Patriots batterono gli Houston Texans nel divisional round per 34–16, andando poi a vincere la finale della AFC sui Pittsburgh Steelers col risultato di 36–17.
Il 29 settembre 2016 la NFL annunciò che la cantante Lady Gaga sarebbe stata la protagonista dell'halftime show del Super Bowl LI, dopo che nell'edizione precedente aveva cantato l'inno nazionale.[3] Anche in questa occasione, come avvenuto per l'edizione precedente, fu possibile per gli appassionati seguire i preparativi e il dietro le quinte dello spettacolo sul sito della Pepsi, giunta al quinto anno di sponsorizzazione dell'evento.
Durante i 13 minuti di performance (sostenuti dalla sola artista), dopo essersi lasciata cadere dal tetto dello stadio appesa a delle corde, Lady Gaga ha ripercorso le sue più grandi hit, includendo il brano Million Reasons del nuovo album.[18]
L'esibizione è stato il momento più twittato della storia del Super Bowl con 5,1 milioni di tweet, battendo i precedenti record di Madonna e Katy Perry,[19] mentre in televisione, sul canale Fox, è stata seguita da 117,5 milioni di spettatori, affermandosi come la seconda più vista nella storia dell'evento dopo quella di Katy Perry, che nel 2015 ne ottenne 118,5.[20] Considerando invece tutte le piattaforme digitali, è risultata la più vista nella storia con 150 milioni di spettatori.[21]