Questo Super Bowl giunse alla fine di una stagione consistentemente accorciate per uno sciopero dei giocatori. Le squadre disputarono solamente nove partite della stagione regolare e la lega allargò eccezionalmente i playoff alle prime otto squadre di ogni conference, senza basarsi sulle classifiche di division. I Redskins terminarono col miglior record della NFL, 8-1, mentre i Dolphins conclusero sul 7–2. La gara fu una rivincita del Super Bowl VII, anch'esso giocato nell'area di Los Angeles, al Los Angeles Memorial Coliseum dieci anni prima, dove i Dolphins completarono la loro stagione perfetta, battendo i Redskins 14–7.
I Redskins segnarono 17 punti consecutivi nel secondo tempo, con un record dell'evento 276 yard corse, tenendo i Dolphins a sole 176 yard totali guadagnate, di cui 76 in una singola giocata.[1] Miami era in vantaggio per 17-10 alla fine del primo, con una touchdown da 76 di Jimmy Cefalo e un ritorno di kickoff in touchdown da 98 yard di Fulton Walker.[2] Il punto di svolta della gara avvenne a dieci minuti dal termine: su una situazione di quarto down con una yard ancora da guadagnare sulla linea delle 43 yard dei Dolphins e in svantaggio 17–13, il running back di Washington John Riggins sfuggì alla difesa di Miami correndo fino alla end zone e segnando il touchdown del vantaggio. Il wide receiverCharlie Brown segnò poi il touchdown della sicurezza su una ricezione da 6 yard.[3]
Riggins fu nominato MVP del Super Bowl[4]
stabilendo due record dell'evento: maggior numero di yard corse (166) e maggior numero di corse tentate (38). Fu inoltre la sua quarta gara consecutiva nei playoff da oltre 100 yard corse, un altro primato.[5]
Riggins ricevette anche un passaggio da 15 yard, concludendo con più yard guadagnate dell'intero attacco di Miami.[6][7][8]
Precedentemente noti come Boston Braves, Boston Redskins, Washington Redskins e Washington Football Team • Fondati 1932 • Giocano a Landover • Quartier generale ad Ashburn