All'origine l'Organizzazione tentò una singolare unificazione di temi maoisti con una forte rivendicazione del ruolo autonomo dei movimenti di massa per la democrazia, pur rivendicando, almeno nei primi anni di attività, il ruolo di Stalin e l'intera tradizione comunista.
Rappresentò un tentativo di unire elementi ideologici e politici tratti dalla storia del movimento operaio e della sinistra, specie del periodo della politica antifascista di Fronte popolare, con una forte presenza nella vita politica di base tipica di quegli anni.
L'adesione di alcune prestigiose figure della Resistenza come Giuseppe Alberganti ed il critico d'arte Raffaele De Grada ne accrebbe ulteriormente la notorietà.
Il MLS fu sempre caratterizzato da una costante attività culturale e di ricerca.
Promosse la nascita del settimanale Fronte Popolare, del quotidiano la Sinistra, di diverse case editrici e discografiche e di una catena di librerie.
Radicamento Territoriale
L'ispirazione teorica di fondo, che si rifaceva a una visione integrale dell'idea socialista e comunista capace però, con originalità, di privilegiare e in qualche misura dare rilievo storico al protagonismo degli studenti, raccolse l'adesione di molti giovani provenienti dalle scuole superiori e dalle università di diversi territori Italiani.
L'organizzazione giunse a contare su qualche migliaio di militanti.
Epicentro della sua azione furono il milanese e il bresciano.
Si radicò inoltre, sia pure con consistenze numeriche molto differenti, in Sicilia confluì tutta la formazione di Avanguardia comunista presente su buona parte del territorio regionale (Palermo, Catania, Siracusa, Agrigento, Termini Imerese) ed in Puglia, raccogliendo la diffusa rete del Circolo Lenin, a Napoli, Catania, Reggio Calabria, Bologna e Firenze. Il MLS fu invece poco presente a Roma anche dopo la confluenza nelle sue file, nel 1976, del gruppo intellettuale di Avanguardia comunista.
Le contrapposizioni con Autonomia Operaia e il rifiuto del terrorismo
Il supposto stalinismo e l'accusa di svolgere un'attività di servizio d'ordine ai limiti della legalità, legate alla costante presenza al suo interno di un servizio d'ordine particolarmente organizzato, ereditato dai Katanghesi, portarono però più volte all'isolamento il partito[1].
Nello stesso anno, dopo incidenti al festival del Parco Lambro a Milano, i terroristi di Prima Linea, (si legge nei verbali di Donat Cattin e Sandalo) dopo uno scontro tra MLS e gli autonomi dei CoCoRi (Comitati Comunisti Rivoluzionari) di Oreste Scalzone, tentarono materialmente il sequestro/gogna di William Sisti, allora responsabile del Servizio d'Ordine del MLS. Il progetto prevedeva il sequestro di Sisti, l'allestimento di un "processo proletario". Gli aderenti a Prima Linea, che avrebbero dovuto compiere l'azione vennero arrestati la sera prima del sequestro durante il furto di un furgone a Milano.[2]
Il MLS fu uno dei pochi gruppi della sinistra cosiddetta extra-parlamentare a non contribuire con propri ex-militanti al terrorismo[3], questo anche in virtù di una posizione ferma contro il "guevarismo" (mito del Che Guevara) e dell'"ora X" e una radicata valutazione del pensiero di Gramsci sull'egemonia.
Rapporti con i partiti costituzionali della Sinistra e approdo al PdUP per il Comunismo