Il numero romano "I" venne introdotto quando iniziò ad essere prodotto il Tiger II (soprannominato Königstiger, il termine tedesco per Tigre del Bengala, letteralmente in italiano tigre reale).
Nel 1937-1938 i vertici militari dell'esercito tedesco cominciarono ad ipotizzare un nuovo carro armato per rimpiazzare il Panzer IV. Vennero stesi alcuni progetti, ma nessuno entrò in produzione e la situazione rimase sostanzialmente ferma fino al 1941, quando venne commissionato alla Henschel & Sohn un prototipo di un carro da 36 tonnellate, in grado di raggiungere i 40 km/h e con corazza ed armamento pesante. Il progetto, denominato VK 3601 sfociò nell'effettiva costruzione del prototipo, ma ulteriori sviluppi vennero bloccati nel mese di maggio, quando venne ordinato un nuovo prototipo da 45 t e armato con la versione anticarro del cannone antiaereo8,8 cm FlaK.[2]
Fu richiesto alla Henschel di completare il prototipo per il successivo compleanno del Führer (20 aprile 1942), perciò l'azienda cominciò a lavorare su un precedente progetto (VK 3001(H)) inizialmente studiato per il Panzer V Panther.[3] Mentre la Henschel portava avanti il suo VK 4501(H), anche la Porsche iniziò a lavorare alla richiesta dell'esercito con il progetto VK 4501 (P) (Panzer VI Tiger (P)). Entrambi i prototipi furono pronti per la data designata ma alla fine, nell'agosto 1942, solo l'idea della Henschel venne ammessa alla produzione di massa sotto il nome ufficiale di Panzerkampfwagen VI Ausf.[4] E (numero di identificazione Sd.Kfz. 181).[2]
L'armamento principale era costituito dal cannone anticarro8,8 cm KwK 36 L/56 da 88 mm (lungo 56 calibri) che, installato in torretta e protetto da una pesante scudatura d'acciaio spessa 110 mm, era in grado di perforare qualunque carro statunitense o britannico a più di 2.500 m di distanza,[5] mentre con i carri pesanti sovietici del tipo JS-2 e con l'americano M26 Pershing la distanza d'ingaggio si riduceva a 1000 m.[6] Nella torretta era installata anche una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm coassiale al cannone che veniva azionata dal puntatore mediante un pedale; mentre un'altra arma dello stesso tipo era posizionata nella parete anteriore destra dello scafo.[2] Le sospensioni erano a barra di torsione e, per diminuire la pressione sul terreno del carro, furono adottati cingoli larghi 725 mm, che potevano essere sostituiti da cingoli più stretti da 520 mm per il trasporto del Tiger su ferrovia o per marce verso il fronte.[2]Il suo potente motore Maybach HL230P45 da 12 cilindri a V 60° a benzina richiedeva una costante manutenzione e soprattutto una gran quantità di carburante (il serbatoio da 540 litri era sufficiente per soli 195 km su strada, molto meno in condizioni di terreno accidentato), che l'esercito tedesco non fu più in grado di fornire nelle ultime fasi del conflitto[senza fonte].
Al momento del suo ingresso nel conflitto, nel 1942, il Tiger aveva un cannone estremamente potente e una corazzatura notevole, ma era complicato e difficile da produrre, essendo inoltre soggetto a svariati problemi alla trazione, specialmente su terreni accidentati. Con il seguito della guerra la potente corazzatura del Tiger I risultò progressivamente vulnerabile alle nuove e più efficaci armi anticarro avversarie: il cannone D-25 da 122 mm sovietico poteva penetrare il frontale del Tiger I fino a 1.500 m di distanza mentre il 17 libbre britannico poteva riuscirci frontalmente fino a 1.700 metri con i tradizionali proiettili APCBC (Armour Piercing Capped Balistic Cap – perforanti con protezione balistica).[6] A causa di ciò la produzione venne progressivamente ridotta fino a cessare completamente nell'agosto del 1944, dopo che erano entrati in linea circa 1.350 esemplari.[2]
Il Tiger 131 al momento della cattura in Tunisia. Venne abbandonato per via di un guasto alla torretta causato da un colpo sparato da un carro Churchill, rimbalzato sul cannone e finito nel meccanismo di rotazione della torretta.
Sono attualmente conservati sette esemplari del carro armato[7]. L'esemplare indicato in neretto è meccanicamente funzionante:
Esemplare 250112, detto Tiger 131 per via del numero di riconoscimento dipinto sulla torretta.[8] - The Tank Museum, Bovington (Gran Bretagna). Questo carro venne catturato dalle truppe Alleate durante la campagna di Tunisia del 1943.
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