Entrato, diciottenne, fra i Chierici regolari di Somasca, Giuliani insegnò filosofia prima a Roma, nel Collegio Clementino, poi a Lugano, in un liceo-collegio. A seguito di vicende legate alla sua salute, che lo costrinsero a lasciare l'insegnamento e la città lacuale svizzera, viaggiò per l'Italia, fermandosi a Napoli, dove fu accolto nell'Accademia Pontaniana.
Ristabilitosi, fu poi a Genova, nel cui ateneo resse, tra il 1847 e il 1859, prima la cattedra di filosofia morale, poi quella di sacra eloquenza. Con la fondazione dell'Istituto di Studi Superiori di Firenze, dove nel frattempo si era trasferito, tenne dal 1860 sino alla morte la cattedra dantesca. È in questo contesto che si dedicò principalmente alla ristampa con commenti delle opere di Dante - che fece introdurre sempre dal titolo «Dante spiegato con Dante» - in chiave più divulgativa che scientifica e quindi con esiti non sempre soddisfacenti dal punto di vista critico e filologico[2]. Proprio lo slogan Dante spiegato con Dante rappresentava la sintesi del suo progetto-programma, quello cioè di stabilire un Nuovo commento da applicare alle opere del poeta fiorentino sulla base di quanto lo stesso Alighieri aveva scritto a Cangrande della Scala, che perseguì lungamente, a partire dalla fine degli anni quaranta, attraverso diversi scritti, compendiati in particolare nel volume Metodo di commentare la Commedia di Dante, edito da Le Monnier nel 1861. Dedicò l'ultima parte della sua vita a ricerche linguistiche sulla lingua toscana, partecipando al dibattito sulla questione della lingua[3].
Saggio di un nuovo commento della Commedia di Dante Allighieri, F.lli Pagano, Genova 1846.
Secondo saggio di un nuovo comento della Commedia di Dante Allighieri, Tip. Sordomuti, Genova 1846.
Dante spiegato con Dante ossia proposta e saggio di un nuovo comento della Comedia di Dante Allighieri, in Alcune prose, Sambolino, Savona 1851, pp. 147-345.
Le varianti al testo della Divina Commedia, a cura di Giuseppe Rigutini, Tip. del Vocabolario, Firenze 1880.
Dell'attinenze della Vita Nuova di Dante Allighieri col Convito e colla Divina Commedia e dell'obbligo di escludere dalla Vita Nuova qualsiasi interpretazione allegorica e ogni dubbio sulla realtà di Beatrice, estratto dalla «Rassegna Nazionale», V (1883), vol. XV.
^ Alessandro Panajia, Una città silenziosa. Storia di vita e di morte dei fratelli della Misericordia, sepolti nel cimitero monumentale fiorentino dei Pinti, Edizioni ETS, Pisa, 2015, pp. 59-60, ISBN978-884674370-1.