Figlio di Dante III Alighieri e di Lucia Lanfranchini, ricevette un'educazione umanistica molto avanzata[1] tanto da essere definito come «il più dotto tra i figli di Dante III»[2].
Partito per Roma nel 1518[3] al fine di migliorare le proprie cognizioni di arte e di lingua latina, si fece amico dell'umanista Benedetto Valenti e, grazie a lui, poté studiare il patrimonio archeologico della famiglia nella villa a Trevi, dando origine così alle Antiquitates Valentinae[4].
Divenuto famoso per la sua erudizione in materia antiquaria e linguistica, Francesco Alighieri rientrò a Verona nel 1545[3], quando i suoi parenti più prossimi (tra cui i due fratelli Pietro IV e Ludovico) erano deceduti senza lasciar discendenza, rendendolo l'ultimo discendente in linea maschile del famoso antenato Dante. Divenuto canonico della Cattedrale di Verona tra il 1552 e il 1555 Francesco Alighieri, che amava riposarsi però nella quiete della sua villa di Gargagnago nella Valpolicella[5], dichiarò proprio erede universale, nel testamento datato 12 agosto 1558[6] e rogato dal notaio Domenico dal Pozzo[5], Pieralvise Serego, figlio della nipote Ginevra (figlia a sua volta di Pietro IV) e del nobiluomo veronese Marcantonio Serego, purché Pieralvise aggiungesse al cognome paterno quello degli Alighieri[3][7].
Francesco ebbe tre figlie naturali (Aligera, Cornelia e Ortensia) nei primi anni '50 da una donna rimasta ignota[10].
Opere
(LA) Francesco Alighieri, Antiquitates Valentinae, Roma, apud Antonium Bladum Asulanum, 1537.[11], ora in Francesco Alighieri, Antiquitates Valentinae, a cura di Claudio Franzoni, Panini, 1991, ISBN88-7686-173-4.
«Intorno alla metà del XVI secolo la dinastia degli Alighieri non aveva più eredi maschi; per questo monsignor Francesco, nel testamento del 1558, lasciò i numerosi beni della sua famiglia a Pieralvise Serego, figlio della nipote Ginevra, a patto che sia lui, sia i suoi discendenti aggiungessero al loro cognome quello degli Alighieri.»
Cesare Cavattoni, Documenti fin qua rimasti inediti che risguardano alcuni dei' posteri di Dante Alighieri, in Albo dantesco veronese, Milano, Alessandro Lombardi, 1865, pp. 347-375, SBNRAV0190188.
Giovan Battista di Crollalanza, Dizionario storico blasonico delle famiglie nobili o notabili italiane estinte e fiorenti, vol. 1, A.Forni, 1886, SBNRAV0179678.