Figlio di Dante III e di Lucia Lanfranchini, era il fratello maggiore di Francesco e di Pietro IV, essendo nato nel 1498[2]. Iscritto dal 1526 nel Collegio dei giudici della città di Verona[3] e nel 1527 in quello del Consiglio cittadino, Lodovico Alighieri fu reputato essere un eccellente giurista[4]. Vicario dei Mercanti[5], fu poi ambasciatore di Verona nel 1528, nel 1531 e nel 1533 (nelle ultime due date in missione a Vicenza), ed infine nel 1545 a Venezia, «a difendere...le cause della città»[6]. Scipione Maffei reputò Lodovico Alighieri persona dotta, in quanto grecista e latinista[3], e in rapporti epistolari con il letterato Lodovico Nogarola[7].
Si sposò con Eleonora del Conte Antonio Bevilacqua in una data ignota[8], dalla quale però non ebbe figli. Secondo le sue disposizioni testamentarie del 25 gennaio 1547, Lodovico dispose di essere sepolto nella Cappella Alighieri della chiesa di San Fermo Maggiore a Verona, in quel periodo in costruzione su disposizione del fratello, il canonicoFrancesco, che viene nominato per l'occasione erede universale[9].
Cesare Cavattoni, Documenti fin qua rimasti inediti che risguardano alcuni dei' posteri di Dante Alighieri, in Albo dantesco veronese, Milano, Alessandro Lombardi, 1865, pp. 347-375, SBNRAV0190188.