Nato da Dante III e da Lucia Lanfranchi nel 1494 a Verona, svolse importanti incarichi pubblici per conto della sua città natale: nel 1525 fece parte del Consiglio della città, nel 1526 fu vicario della Casa de' Mercanti; fu poi ambasciatore negli anni 1536 (in occasione della visita del Duca d'UrbinoFrancesco Maria I della Rovere in territorio veneto[3]) e 1543[4]. L'attività politica e diplomatica fu la principale occupazione di Pietro IV, anche se manifestò interesse per la cultura umanistica del tempo, essendo versato in greco e latino, come testimonia una lettera di Lodovico Nogarola inviata a quest'ultimo[5]. Pietro IV si sposò con Teodora Frisoni (o de' Giusti)[6], da cui ebbe la figlia Ginevra, nata nel 1532 e andata poi in sposa nel 1549 al conte Marcantonio Serego[7]. Pietro Alighieri non fece in tempo a vedere la figlia maritarsi, in quanto morì, con tutta probabilità, ai primi del 1546, dopo aver fatto testamento e in cui nominava erede universale il fratello Ludovico[6] e lo zio Jacopo, mentre alla figlia lasciava tremila ducati, nominandola erede universale se lo zio di lei Ludovico non avesse avuto eredi maschi, come infatti avvenne[8].
Pietro Alighieri e la moglie furono poi sepolti nella Cappella Alighieri della chiesa di san Fermo Maggiore a Verona dove una lapide, riportata da Scipione Maffei, recitava: «Petro Aligero Dantis III. filio / graece et latine docto / et Theodorae conju-/gi incompara-/bili»[9].
Cesare Cavattoni, Documenti fin qua rimasti inediti che risguardano alcuni dei' posteri di Dante Alighieri, in Albo dantesco veronese, Milano, Alessandro Lombardi, 1865, pp. 347-375, SBNRAV0190188.