Fu progettata negli anni ottanta, in seguito al terremoto dell'Irpinia, nell'ambito dei vasti e monumentali progetti infrastrutturali che caratterizzarono quegli anni. Il suo scopo fu quello di collegare tra loro con un'arteria a scorrimento veloce i comuni dell'area a nord di Napoli, oltre a fare da asse di collegamento con i principali poli industriali della zona (principalmente, lo Stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco), con la rete ferroviaria, ubicata nel territorio comunale di Acerra e l'aeroporto di Capodichino, la rete autostradale e la circumvallazione esterna di Napoli. L'opera in realtà non è ancora del tutto conclusa.[3] Un esempio è lo svincolo con la SP500 che consente a chi proviene da Acerra di immettersi sulla suddetta in direzione Scampia-Capodichino, il quale è stato aperto al traffico[4] solo il 13 aprile 2019[5].
L'arteria ha una lunghezza totale di 33,75 chilometri, con 25,50 chilometri di rampe e 8,60 chilometri di viadotti. È composta da due carreggiate separate da uno spartitraffico; ciascuna carreggiata è composta da due corsie.
La maggiore criticità, che incide non poco sulla sicurezza di automobilisti e centauri, è l'inadeguata luminosità che l'arteria presenta in alcuni tratti e che ha causato molti incidenti stradali. Dopo un primo piano di investimenti avviato tra il 2010 e il 2012 che ha permesso la ripavimentazione di parte dell'asse, un adeguamento sia dell'illuminazione che della segnaletica, la ricostruzione di nuovi giunti stradali e l'istallazione di pannelli fonoassorbenti che limitano l'inquinamento acustico,[7] nel giugno 2015, la città metropolitana ha approvato progetto definitivo per ulteriori lavori di pubblica illuminazione che mirano al miglioramento della sicurezza stradale attraverso sistemi di illuminazione ad isola con impianti fotovoltaici alimentati esclusivamente da energia solare.[8]
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.