Real Zaragoza

Real Zaragoza
Calcio
Los Blanquillos, Maños, Leones
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco, blu
SimboliLeone
InnoEl Zaragoza va a ganar
Juan Ignacio Notario Romeo
Dati societari
CittàSaragozza
NazioneSpagna (bandiera) Spagna
ConfederazioneUEFA
Federazione RFEF
CampionatoSegunda División
Fondazione1932
PresidenteStati Uniti (bandiera) Jorge Mas Santos
AllenatoreSpagna (bandiera) Víctor Fernández
StadioLa Romareda
(34 596 posti)
Sito webwww.realzaragoza.com
Palmarès
Coppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del ReCoppa del Re Supercoppa spagnola Coppa delle Coppe Coppa delle Fiere
Trofei nazionali6 Coppe del Re
1 Supercoppe di Spagna
Trofei internazionali1 Coppe delle Coppe
1 Coppe delle Fiere
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Real Zaragoza, noto in Italia come Real Saragozza o Saragozza, è un club calcistico spagnolo con sede a Saragozza, dove fu fondato il 18 marzo 1932. Milita in Segunda División, la seconda serie del campionato spagnolo di calcio.

In ambito nazionale ha ottenuto quale miglior piazzamento il secondo posto in campionato nella stagione 1974-1975, ed ha vinto sei Coppe del Re e una Supercoppa spagnola, mentre in ambito europeo si registrano le vittorie della Coppa delle Fiere 1963-1964 e della Coppa delle Coppe 1994-1995, risultando in tal modo una delle cinque squadre europee - insieme a Parma, West Ham Utd, Villarreal e Atalanta - ad avere vinto una competizione europea senza essersi mai laureata campione nazionale.

Il 10 settembre 2009 l'IFFHS ha pubblicato la classifica dei migliori club europei del XX secolo e il Real Zaragoza si è classificato al 37º posto.[1]

Secondo il Centro de Investigaciones Sociológicas (CIS) è la 7ª compagine spagnola per numero di tifosi (2,7%).[2]

Storia

Il 20 novembre 1903 l'Heraldo de Aragón pubblicò un articolo sulla nascita del Zaragoza Football Club, la prima squadra di calcio del capoluogo aragonese. Per la creazione della squadra fu importante soprattutto il contributo del conte di Sobradiel, un personaggio di spicco della città. Il conte svolgeva sia la funzione di presidente che di giocatore, fu proprio lui a segnare il primo gol del Zaragoza nella prima partita giocata dalla squadra, la cui divisa era composta da maglia giallorossa e da pantaloni bianchi, il 26 dicembre dello stesso anno nello stadio del Campo Sepulcro.[3]

Nei primi anni del XX secolo nacque anche un altro club: l'Iberia Sociedad Cultural. L'Iberia giocava nello stadio del Torrero e i suoi giocatori erano famosi per il gioco virile che attirava la maggior parte degli appassionati di calcio di Saragozza. Erano soprannominati Avispas (le vespe) per la loro divisa composta da maglietta gialla e nera e pantaloni neri. Il 13 settembre 1922 nacque la Federación Aragonesa de Fútbol, e José María Gayarre diventò il suo primo presidente.

Ci furono dei tentativi di fusione tra l'Iberia SC e il Zaragoza FC,divise da un'accesa rivalità, che inizialmente fallirono. Soltanto il 18 marzo 1932, a causa delle difficoltà economiche del Zaragoza FC, dei rappresentanti di ognuna delle squadre firmarono un documento che sanciva la fusione dei due club in un'unica squadra che mantenne il nome di Zaragoza FC e scelsero per le divise i colori della Federazione Aragonese: il bianco e il blu. La prima partita fu disputata allo stadio del Torrero il 20 marzo 1932 e il Zaragoza sconfisse per 4-0 il Real Valladolid grazie ai gol di Rolloso, che segnò una doppietta, Zorrozúa e Anduíza.

Il club approdò nella Primera División nella stagione 1939-1940, alla ripresa del campionato dopo l'interruzione di tre anni a causa della guerra civile.

Negli anni sessanta il Real Zaragoza entrò in un periodo di grande prosperità economica. Di conseguenza la squadra si trasferì nel nuovo stadio della Romareda e acquistò giocatori importanti. Arrivarono i primi due successi nella Coppa del Re (1964 e 1966) e la vittoria della Coppa delle Fiere nel 1964. I campioni di quei successi vennero soprannominati los Magnificos. In questo periodo tuttavia la squadra non riuscì mai a vincere il titolo nazionale, pur classificandosi nelle prime 5 posizioni dalla stagione 1960-1961 al 1968-1969. Nella stagione 1960-1961, Juan Seminario vinse il trofeo Pichichi segnando 25 reti in 30 partite.

Il presidente José Ángel Zalba.

Negli anni settanta sotto la presidenza di José Ángel Zalba i giocatori vennero soprannominati "Los Zaraguayos" in riferimento ai molti uruguayani e paraguayani che militavano nel club come Saturnino Arrúa, considerato il leader della squadra. In questo periodo il Real Saragozza raggiunse le migliori posizioni di sempre nella Liga senza mai riuscire però a vincerla.

Nella stagione 1973-74 arrivò terzo e nel 1974-1975 arrivò secondo, superato soltanto dal Real Madrid. La stagione 1976-77 si concluse con la retrocessione della squadra, che tornò in massima serie nella stagione successiva.

Nella stagione 1985-1986 tornò alla vittoria con la Coppa del Re, sconfiggendo in semifinale il Real Madrid e in finale il Barcellona per 1-0. Nel 1987 raggiunse le semifinali della Coppa delle Coppe ma fu eliminato dall'Ajax. Seguirono altri tre successi in Coppa del Re e la vittoria nella Coppa delle Coppe nel 1994-1995, quando la squadra aragonese batté in finale a Parigi i campioni in carica dell'Arsenal, grazie a un gol da centrocampo di Nayim allo scadere dei tempi supplementari. I titolari di quella squadra furono soprannominati "Los Héroes de París".[4][5][6][7][8] La stagione successiva non fu altrettanto vincente, in quanto il Real Saragozza fu sconfitto nella doppia finale di Supercoppa UEFA dall'Ajax e fu eliminato ai quarti di finale di Coppa delle Coppe dai connazionali del Deportivo La Coruña.

Da allora non ci furono risultati di rilievo nelle competizioni europee e in campionato. Nel 2001 vinse la quinta Coppa del Re, sconfiggendo il Celta Vigo in finale. Nel 2002 retrocesse in Segunda División dopo 25 anni di permanenza nella Liga. Tornato prontamente in massima serie, vi è rimasto per altri sei anni.

Nel 2004 sconfisse in finale di Coppa del Re i Galácticos del Real Madrid per 3-2 ai tempi supplementari allo Stadio olimpico Lluís Companys di Barcellona e vinse la Supercoppa di Spagna contro il Valencia allenato da Claudio Ranieri.[9][10][11]

Nel 2006 la squadra aragonese perse la finale della Coppa del Re contro l'Espanyol, dopo aver eliminato ai quarti il Barcellona, interrompendo una serie di vittorie positive dei catalani che durava da 18 partite, e aver ottenuto in semifinale uno dei trionfi più importanti della sua storia, sconfiggendo il Real Madrid per 6 a 1[12]. In quell'occasione l'argentino Diego Milito segnò 4 reti.[13][14] Nella stagione 2006-07 il Real Saragozza festeggiò il suo 75º anniversario e si classificò sesto in campionato ottenendo la qualificazione ai preliminari di Coppa Uefa.[15]

La stagione successiva fu disastrosa, con l'eliminazione ai preliminari dai greci dell'Arīs Salonicco e la retrocessione in Segunda División. Il purgatorio della seconda serie dura, però, solamente un anno visto che il 13 giugno del 2009 la squadra aragonese riconquista la massima serie. L'anno successivo la squadra aragonese termina al quattordicesimo posto.

Nella stagione 2010-2011 il Real Zaragoza si rinforzò con gli arrivi di Matteo Contini dal Napoli, Nico Bertolo dal Palermo e Maurizio Lanzaro dalla Reggina. Tuttavia inizialmente la squadra si ritrova in ultima posizione in campionato con 7 punti in 11 giornate di campionato. Il 18 novembre 2010 il tecnico Javier Aguirre (famoso per le sue qualità motivazionali con le quali, in passato, aveva guidato la Nazionale di calcio del Messico, l'Osasuna e l'Atlético Madrid) prende il posto di José Aurelio Gay sulla panchina del Real Saragozza. Con Aguirre in panchina gli aragonesi ottengono 38 punti in 27 partite e vincono partite importantissime contro Valencia (4-0) e Real Madrid (3-2). A due giornate dalla fine del campionato, la squadra aragonese è costretta, per salvarsi, a vincere le ultime due partite, contro l'Espanyol e, fuori casa, contro il Levante: grazie ad un 1-0 e ad un 2-1 (doppietta del capitano Gabriel Fernández Arenas) raggiungono la salvezza all'ultima giornata, chiudendo il campionato in tredicesima posizione e confermando la propria permanenza nella massima serie anche per la stagione successiva. Nel 2012-2013 arriva però la retrocessione nella seconda lega spagnola.

Ad Aprile 2022, il 51% delle azioni del club, viene acquistato da un gruppo di investitori americani con a capo l'imprenditore statunitense Jorge Mas[16].

Trasformazione in un gruppo sportivo

Nel 1992 il Real Zaragoza divenne la prima società calcistica spagnola a essere trasformata in una società per azioni sportiva (Sociedad Anónima Deportiva, S.A.D.), con il 51% delle azioni acquisite dall'industriale di materassi Alfonso Soláns Serrano. Ha inoltre assunto la presidenza, che ha ereditato dal lungo mandato di José Ángel Zalba (1971-78, 1988-92). Nel 1996 ha passato la carica al figlio Alfonso Soláns Soláns. A fine maggio 2006 quest'ultimo ha venduto il suo pacchetto azionario, circa l'86%, ad Agapito Iglesias, proprietario di Codesport, un'azienda con sede a Saragozza nel settore edile, immobiliare e logistico. Il nuovo presidente del Real Saragozza è quindi diventato Eduardo Bandrés, che ha abbandonato la sua posizione di Ministro dell'Economia della Regione Autonoma dell'Aragona. Il 30 dicembre 2008 Bandrés si è dimesso e Azionista di maggioranza Iglesias ha assunto personalmente la carica di presidente.[17]

Cronistoria

Cronistoria del Real Zaragoza
  • 1932: Nasce il Real Zaragoza.
  • 1932-33: 1º in Tercera División
  • 1933-34: 1º in Tercera División.
Promosso in Segunda División
Promosso in Primera División
  • 1936-37: Attività sospesa[18]
  • 1937-38: Attività sospesa[18]
  • 1938-39: Attività sospesa[18]
  • 1939-40: 7º in Primera División

  • 1940-41: 11º in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División
  • 1942-43: 13º in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Retrocesso in Tercera División
  • 1947-48: 3º in Tercera División
  • 1948-49: 2º in Tercera División.
Promosso in Segunda División

Promosso in Primera División
  • 1951-52: 12º in Primera División
  • 1952-53: 16º in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División

Vince la Coppa del Re (1º titolo)
Vince la Coppa delle Fiere (1º titolo)
Eliminato nella semifinale della Coppa delle Coppe
Vince la Coppa del Re (2º titolo)
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe

  • 1970-71: 16º in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División
Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA
  • 1976-77: 16º in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División

Vince la Coppa del Re (3º titolo)
Eliminato nella semifinale della Coppa delle Coppe
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA

Eliminato nel terzo turno della Coppa UEFA
Vince la Coppa del Re (4º titolo)
  Vince la Coppa delle Coppe (1º titolo)
Finalista nella Supercoppa UEFA
Eliminato nei quarti della Coppa delle Coppe

  • 2000-01: 17º in Primera División.
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA
Vince la Coppa del Re (5º titolo)
  • 2001-02: 20º in Primera División.
Eliminato nel secondo turno della Coppa UEFA
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División
  • 2003-04: 12º in Primera División.
Vince la Coppa del Re (6º titolo)
Vince la Supercoppa di Spagna (1º titolo)
Eliminato negli ottavi della Coppa UEFA
Eliminato nel primo turno della Coppa UEFA
Retrocesso in Segunda División
Promosso in Primera División

  • 2010-11: 13º in Primera División
  • 2011-12: 16° in Primera División
  • 2012-13: 20° in Primera División.
Retrocesso in Segunda División
Vince la semifinale playoff promozione contro il Girona, perde la finale contro il Las Palmas.
Perde la semifinale playoff contro il Numancia
Perde la semifinale playoff contro l'Elche

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio de La Romareda.

Lo stadio de La Romareda venne inaugurato l'8 settembre del 1957 con una partita tra il Real Saragozza e l'Osasuna, finita con il risultato di 4-3 per i padroni di casa con gol di Vila (2), Wilson e Murillo. La capacità iniziale dello stadio era di 32.416 posti, di cui 16.000 a sedere. Prima di allora il Real Saragozza giocava nello stadio del Torrero. Nel tempo si susseguirono varie ristrutturazioni: nel 1977 la costruzione delle gradinate coperte Nord e Sud (43.524 posti totali), nel 1982 le modifiche per il Mondiale (riduzione a 39.900 posti) e nel 1994 gli adeguamenti alle normative UEFA, che predispongono solo posti a sedere, per i 34.596 posti attuali.

Giocatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori del Real Zaragoza.

Vincitori di titoli

Campioni d'Europa

Allenatori

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Allenatori del Real Zaragoza.

Rosa 2024-2025

Aggiornata al 10 agosto 2024.

N. Ruolo Calciatore
1 Argentina (bandiera) P Cristian Álvarez
3 Spagna (bandiera) D Jair Amador
5 Spagna (bandiera) C Jaume Grau
8 Spagna (bandiera) C Marc Aguado
9 Spagna (bandiera) A Iván Azón
12 Turchia (bandiera) A Sinan Bakış
13 Francia (bandiera) P Gaëtan Poussin
14 Spagna (bandiera) C Francho Serrano
17 Spagna (bandiera) D Carlos Nieto
21 Spagna (bandiera) C Toni Moya
22 Francia (bandiera) D Quentin Lecoeuche
23 Spagna (bandiera) A Sergi Enrich
24 Spagna (bandiera) D Lluís López
38 Spagna (bandiera) D Andrés Borge
Spagna (bandiera) D Dani Tasende
N. Ruolo Calciatore
Spagna (bandiera) C Ager Aketxe
Spagna (bandiera) A Sabin Merino
Spagna (bandiera) D Iván Calero
Spagna (bandiera) C Sergio Bermejo
Spagna (bandiera) P Joan Femenías
Spagna (bandiera) A Alberto Marí
Spagna (bandiera) A Mario Soberón
Spagna (bandiera) A Marcos Baselga
Spagna (bandiera) C Gori Gracia
Spagna (bandiera) D Marcos Luna
Spagna (bandiera) C Adrián Liso
Portogallo (bandiera) D Bernardo Vital
Albania (bandiera) C Keidi Bare
Serbia (bandiera) A Samed Baždar

Palmarès

Lo stesso argomento in dettaglio: Palmarès del Real Zaragoza.

Competizioni nazionali

1963-1964, 1965-1966, 1985-1986, 1993-1994, 2000-2001, 2003-2004
2004
1977-1978
1933, 1934

Competizioni internazionali

1994-1995
1963-1964

Competizioni giovanili

2018-2019

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati e ai tornei internazionali

Campionati nazionali

Dalla stagione 1932-1933 alla 2024-2025 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai campionati nazionali:

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Primera División 59 1939-1940 2012-2013 59
Segunda División 28 1934-1935 2024-2025 28
Tercera División 4 1932-1933 1948-1949 4

Tornei internazionali

Alla stagione 2024-2025 il club ha ottenuto le seguenti partecipazioni ai tornei internazionali[19]:

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione
Coppa delle Coppe 5 1964-1965 1995-1996
Supercoppa UEFA 1 1995
Coppa UEFA/UEFA Europa League 8 1974-1975 2007-2008

Statistiche nelle competizioni UEFA

Tabella aggiornata alla fine della stagione 2018-2019.

Competizione Partecipazioni G V N P RF RS
Coppa delle Coppe 5 35 20 6 11 64 38
Coppa UEFA/UEFA Europa League 8 36 18 7 12 60 48
Coppa delle Fiere 5 36 22 4 10 74 48
Supercoppa UEFA 1 2 0 1 1 1 5

Statistiche individuali

Il giocatore con più presenze nelle competizioni europee è Xavier Aguado a quota 25, mentre il miglior marcatore è Juan Esnáider con 8 gol[19].

Statistiche di squadra

A livello internazionale la miglior vittoria è il 5-0 ottenuto contro il Grasshoppers nel secondo turno della Coppa UEFA 1974-1975, mentre la peggior sconfitta è un altro 5-0 subito contro il Borussia M'gladbach nel terzo turno della stessa edizione della manifestazione[19].

  • Miglior piazzamento nella Primera división: 2º (stagione 1974-75)
  • Peggior piazzamento nella Primera división: 20º (stagione 2001-02 e 2012-13)
  • Migliori vittorie:
  • Peggiori sconfitte:

Note

  1. ^ (ES) El Club del Siglo de Europa IFFHS
  2. ^ (ES) Encuesta CIS sobre equipos de fútbol, su cis.es, Centro de Investigaciones Sociológicas, 1º maggio 2007.
  3. ^ (ES) Al Zaragoza siempre le quedará París Heraldo.es
  4. ^ (ES) La Recopa del Real Zaragoza cumple su décimo noveno aniversario, su realzaragoza.com. URL consultato il 4 giugno 2016.
  5. ^ (ES) Una nueva iniciativa rinde homenaje a los 20 años de la Recopa, su realzaragoza.com. URL consultato il 4 giugno 2016.
  6. ^ (ES) ¿Qué fue de 'los héroes de París'?, su heraldo.es. URL consultato il 4 giugno 2016.
  7. ^ (ES) El Zaragoza y los héroes de París, su marca.com. URL consultato il 4 giugno 2016.
  8. ^ (ES) ‘Los héroes de París’ rememora la victoria del Zaragoza en la Recopa de 1995, su mundodeportivo.com. URL consultato il 4 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  9. ^ (ES) Real Zaragoza, campeón de Copa de 2004, su archivo.marca.com.
  10. ^ (ES) El Zaragoza gana la Supercopa, su aragondigital.com.
  11. ^ (ES) El Real Zaragoza festeja el éxito en la Supercopa, su aragondigital.com.
  12. ^ Diego Milito si fa Gulliver per la finale di Copa del Rey 2006, su elprincipe.it.
  13. ^ (ES) Juego, set y final de Copa para el Zaragoza tras golear al Madrid en casa (6-1) aragondigital.com
  14. ^ Quella volta che Milito segnò 4 gol al Real Madrid
  15. ^ (ES) Recreativo, 1 – Real Zaragoza, 1. Europeos aragondigital.com
  16. ^ https://cincodias.elpais.com/cincodias/2022/04/08/companias/1649427688_589197.html
  17. ^ "Real Zaragoza", su ilcalcio.net, URL consultato il 3 novembre 2023.
  18. ^ a b c Dal 1936 al 1939 i campionati in Spagna furono sospesi a causa della guerra civile.
  19. ^ a b c Real Zaragoza, in www.uefa.com. URL consultato l'8 marzo 2019.

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