Lo Juventus Stadium, noto anche come Allianz Stadium per motivi di sponsorizzazione o più semplicemente come Stadium,[2] è un impiantocalcistico di Torino. Si trova nei quartieri Vallette e Lucento in prossimità dell'area Continassa, nella zona nord-occidentale del capoluogo piemontese.
Ritenuto tra gli impianti più avanzati a livello mondiale,[11] uno dei simboli architettonici della Torino contemporanea[12] nonché tra i maggiori poli di attrazione turistica della città,[13] lo Stadium è stato premiato con lo Stadium Innovation Trophy al Global Sports Forum 2012 quale scenario sportivo più innovativo d'Europa.[14]
Le radici dello Stadium affondano nel 1994, quando la Juventus inizia a coltivare l'idea di costruire uno stadio di sua proprietà.[19] In quel periodo la squadra bianconera gioca le sue partite casalinghe, condividendolo coi concittadini del Torino, allo stadio delle Alpi, un impianto di proprietà comunale e, sebbene inaugurato in occasione dell'allora recente campionato del mondo 1990, già afflitto da molti problemi come gli alti costi di affitto[20] e manutenzione,[21] l'eccessiva lontananza del pubblico per la presenza di una pista di atletica leggera peraltro scarsamente utilizzata,[20][22] il pessimo comfort sugli spalti e altre carenze strutturali che l'hanno reso presto superato, anche dinanzi alla sopravvenuta rivoluzione televisiva.[23]
Tutto ciò si traduce in uno stadio «troppo grande, troppo freddo (in ogni senso: ambientale e climatico [...] ) e troppo vuoto»,[23] coi tifosi che raramente riempiono il sovradimensionato impianto,[18] tanto che la Juventus, sentendosi ormai come «ospite in casa d'altri»,[23] tra il 1991 e il 1994 inizia a minacciare più volte il Comune di lasciare il Delle Alpi[24] o lo stesso capoluogo piemontese,[25] per alcune partite[26] o persino definitivamente;[25] propositi che si concretizzano a partire dal 1995 quando, con una mossa «senza precedenti nella storia juventina»,[27] il club decide di giocare lontano da Torino varie sue gare interne, tra cui semifinale e finale di Coppa UEFA 1994-1995 (Milano),[27] la finale di Supercoppa UEFA 1996 (Palermo),[28] la Coppa Intertoto UEFA 1999 (Cesena)[29] e alcuni turni preliminari della Coppa UEFA 1999-2000 (Palermo).[30][31]
Nel 1994 l'idea iniziale della società bianconera consiste nel trasformare la zona della Continassa, dove sorge il Delle Alpi, in un territorio a uso esclusivo del club, costruendovi un nuovo impianto di proprietà affiancato da altre strutture:[32] in questa fase embrionale sono già ipotizzati un museo a tema juventino,[33] un centro d'allenamento per la squadra[32] e l'insediamento della sede sociale[32] nella settecentesca Cascina Continassa.[34] Nel 1996, invece, la Juventus intende acquistare e restaurare il vecchio stadio Comunale, sito nel quartiere Santa Rita, e riservare alla Continassa la funzione di centro sportivo,[35] destinando il Delle Alpi solo ai grandi eventi sportivi;[36] il progetto del nuovo impianto alla Continassa, proposto due anni prima, rimane come alternativa.[37] Nel 1998 la Juventus accantona l'idea del nuovo Comunale[38] per evitare problemi di ordine pubblico derivanti dalla vicinanza all'altro impianto cittadino del Filadelfia, storicamente legato al Torino e a sua volta interessato da un progetto di rifacimento;[39] per il club bianconero, dunque, riprende corpo il progetto Continassa,[38] che prevede la profonda ristrutturazione del Delle Alpi[40] e la costruzione di nuove strutture a uso del club, più altre attività commerciali correlate.[41] La Juventus vuole abbattere il Delle Alpi per fare posto a un nuovo stadio adatto alle famiglie[42] con una capienza di 40 000 posti, destinato esclusivamente all'uso calcistico[43] e sul modello degli stadi inglesi;[42] tuttavia, la struttura è ancora di proprietà del Comune, con il quale la società bianconera fatica a trovare un'intesa.[44]
Passa quindi ancora qualche anno, in cui la squadra rispolvera a più riprese e con vari ultimatum al Comune[46] l'intento di lasciare la città[47] nel caso in cui non si sbloccasse la situazione.[42] In questa fase vengono avanzate varie proposte: in particolare nel 2001, per risolvere l'impasse, si pensa di vendere il Delle Alpi in comproprietà alla Juventus e al Torino;[48] una proposta che era stata già avanzata nel 1996, ma all'epoca rifiutata da entrambe le squadre per via dei costi giudicati troppo onerosi.[49] Nonostante il Comune e le due società siano stavolta d'accordo,[50] l'ipotesi viene scartata sul finire dello stesso anno poiché i due club si ritrovano in disaccordo sulla gestione congiunta dello stadio.[51] Pertanto, le intenzioni della Juventus riguardo alla questione stadio e all'eventuale abbandono della città restano invariate.[42]
Il 18 giugno 2002 un accordo con la municipalità torinese consegna alla società bianconera il diritto di superficie sull'area del Delle Alpi per i successivi 99 anni,[52] al prezzo di 25 milioni di euro.[53] Il patto, oltre alla futura costruzione di un nuovo impianto adatto al calcio,[54] sicuro e redditizio,[55] prefigura la trasformazione della Continassa in una cittadella juventina[56] con l'ulteriore edificazione di museo, centro medico, centro d'allenamento, sede sociale,[57] vari spazi commerciali[58] e altre iniziative rivolte ai tifosi.[59] La Juventus riesce così a ottenere uno stadio di proprietà,[58][33] abbandonando definitivamente l'idea di lasciare la città.[59]
L'allora amministratore delegato del club, Antonio Giraudo, affida il progetto dello stadio all'architetto Gino Zavanella:[45] il piano prevede già caratteristiche che saranno proprie della versione finale, quali il dimezzamento della sovradimensionata capienza del Delle Alpi[60] e l'eliminazione della pista di atletica.[61]
Nel 2006, con la chiusura del Delle Alpi alle attività sportive e in attesa del suo rifacimento, la Juventus fa temporaneamente ritorno nell'ex stadio Comunale,[62] nel frattempo restaurato e ribattezzato in Olimpico in occasione dei XX Giochi olimpici invernali.[63] Inizialmente intenzionata a giocare nell'impianto di Santa Rita per la sola stagione 2006-2007, in modo da attuare un veloce rinnovamento del Delle Alpi,[64] il successivo coinvolgimento juventino in Calciopoli nell'estate 2006 porta la società a rivedere i suoi piani edilizi, protraendo quindi fino al 2011 la convivenza all'Olimpico con il Torino (club a cui era stata inizialmente destinata la gestione dell'impianto di Santa Rita,[58] accordo poi stralciato per sopraggiunti problemi finanziari in seno alla società granata[65]).
Progetto e realizzazione
«Un vero e proprio "laboratorio avanzato" verso un modello italiano di stadio moderno.»
Il 18 marzo 2008 il consiglio di amministrazione della Juventus delibera la costruzione di un nuovo impianto al posto dello stadio delle Alpi;[67] l'investimento complessivo (comprensivo dell'acquisizione del diritto di superficie per 99 anni dal comune), inizialmente stimato tra i 105[68] e i 120 milioni,[69] è stato infine quantificato in 155 milioni di euro.[1] Il progetto è stato affidato agli studi GAU e Shesa sotto il coordinamento degli architetti Hernando Suárez e Gino Zavanella, e agli ingegneri Francesco Ossola e Massimo Majowiecki.[70] I lavori di demolizione del Delle Alpi sono iniziati l'11 novembre 2008[71] e sono stati portati a termine il 25 giugno 2009.[71] La costruzione del nuovo impianto ha avuto inizio il 30 giugno 2009[71] e si è conclusa tra i mesi di agosto[72] e settembre 2011.[73]
Lo Stadium, capace di ospitare inizialmente 41 147 spettatori, è stato progettato seguendo i massimi standard di sicurezza.[5] L'accesso, privo di barriere architettoniche,[74][75] avviene da quattro ingressi posti sugli angoli, con ampie rampe che seguono il profilo delle collinette verdi sulle quali sorge l'impianto e portano a un anello che circoscrive lo stadio.[76] L'anello è un luogo sicuro, dove possono essere controllati i titoli d'ingresso e dove possono sostare i mezzi di servizio e di soccorso.[77] Le panchine sono posizionate in prima fila all'interno della tribuna, come è solito negli stadi inglesi.[78] Alle gradinate e alle tribune – che sono poste a 7,5 metri di distanza dal terreno di gioco[78] – si accede da 16 passerelle distribuite nei diversi settori dell'impianto.[79] In caso di emergenza, l'evacuazione dell'impianto può essere conclusa in meno di quattro minuti.[9] Le gradinate hanno una pendenza tra i 27° e i 30° nel primo annello e tra i 30° e i 37° nel secondo annello, il che favorisce l'acustica dello scenario.[80]
Al di sotto delle gradinate sono state realizzate le aree di servizio allo stadio e alla squadra.[81] Nella parte superiore, con un profilo di grande leggerezza ed essenzialità sorge lo stadio, con le gradinate e i palchi: il tutto è inserito in un unico profilo a semicerchio e senza elementi che si distaccano dalla linea di continuità.[82]
Inoltre lo stadio ingloba una vasta area, costituita da 4 000 posti auto, otto ristoranti e 21 bar.[74] All'interno ci sono anche tre spogliatoi, un museo dedicato alla storia della Juventus, palchi VIP disegnati da Pininfarina Extra e affacciati direttamente sul prato,[83]34000m² di aree commerciali e 30000 m² di aree verdi e piazze.[84] La struttura esterna dello stadio è composta da 7 000 pannelli compositi in alluminio[80] colorati in varie sfumature di grigio e bianco, oscillanti e riflettenti, i quali, secondo il designer Fabrizio Giugiaro che ha curato il disegno degli esterni, danno l'effetto di una «bandiera in movimento».[85] Un lungo fregio tricolore cinge l'intera struttura, intervallato in vari punti da stelle gialle – inizialmente due e poi tre, seguendo l'evolversi del riconoscimento sportivo in casa juventina – che richiamano le similari presenti, all'interno, nelle curve.[81]
La copertura sospesa degli spalti, realizzata in polivinilcloruro, è sorretta da un sistema di stralli ancorati a due grandi piloni di 86 metri di altezza che richiamano architettonicamente la preesistente struttura del Delle Alpi[86] – e che diverranno a posteriori tra i simboli più riconoscibili dell'impianto.[87] Studiata nella galleria del vento, la copertura è stata realizzata ispirandosi al profilo delle ali degli aerei:[86] una struttura di grande leggerezza, realizzata in una membrana in parte trasparente e in parte bianca, per permettere una visione ottimale del campo, sia diurna sia notturna, e in grado di garantire il passaggio della luce tramite i lucernari, in maniera tale che sia sufficiente per la crescita dell'erba del campo.[86] Infine, la struttura è dotata di un impianto audio RCF costituito da 88 diffusori lungo le tribune e ulteriori sistemi dedicati alla sonorizzazione del campo da gioco.[88]
Il risultato architettonico finale è quello di un cosiddetto stadio all'inglese, ovvero un impianto comodo, moderno ed economico:[89] il pubblico è molto vicino al campo e la visuale della partita risulta ottimale da ogni punto delle tribune, creando un'atmosfera di forte impatto tra i tifosi.[90] In tal senso, nel 2015, la rivista calcistica britannica FourFourTwo l'ha collocato al 25º posto nella sua classifica dei 100 migliori stadi del mondo.[91]
Lo Stadium è tra i primi esempi di struttura sportiva postmoderna in Italia – la prima nel settore calcistico[8] – nonché, a livello nazionale, il primo impianto calcistico privo di barriere architettoniche,[9] il primo in cui le panchine sono inserite nelle tribune e il primo per estensione complessiva.[92] L'impianto è anche il primo stadio eco-compatibile del mondo, dove tutto il materiale frutto della demolizione del Delle Alpi è stato separato per tipologia, riciclato totalmente e riutilizzato, in parte, nel nuovo cantiere[7] con un risparmio globale di circa 2,3 milioni di euro.[93] In particolare, i lavori hanno consentito il recupero di tutta la parte interrata del precedente stadio, compresa la zona del terreno di gioco.[79]
Inaugurazione
«La Juve è sempre stata un meraviglioso dipinto, e un meraviglioso dipinto ha bisogno di una cornice meravigliosa come questa.»
La cerimonia d'inaugurazione, presentata da Linus e con Cristina Chiabotto,[99] quale madrina,[96] ha ripercorso l'intera storia della Juventus, e ha visto protagonisti alcuni dei più famosi calciatori legati alla squadra.[96] Lo stadio è stato poi ufficialmente inaugurato dal presidente del club, Andrea Agnelli, e dal sindaco di Torino, Piero Fassino. Giampiero Boniperti e Alessandro Del Piero, uniti al centro del campo, hanno suggellato l'evento,[100] al fianco della storica panchina sulla quale, nel 1897, alcuni studenti liceali fondarono il club bianconero.[101] C'è stato anche un ricordo per i due fratelli Agnelli, Gianni e Umberto, per Gaetano Scirea e per le vittime della strage dell'Heysel.[96] È seguita poi l'amichevole contro i Magpies, terminata 1-1, con Luca Toni che ha siglato il primo gol nel nuovo impianto.[102]
Tale cerimonia, l'anno seguente, ha vinto il premio come miglior evento celebrativo in Italia ai Best Event Awards Italia.[103]
Torino 8 settembre 2011, ore 22:00 CEST Amichevole
La prima partita ufficiale nel nuovo stadio si è svolta l'11 settembre 2011, contro il Parma, in occasione della seconda giornata del campionato italiano di Serie A 2011-2012.[104] L'incontro si è concluso con la vittoria dei padroni di casa per 4-1.[105]
Torino 11 settembre 2011, ore 12:30 CEST 2ª giornata
Il progetto è particolarmente rispettoso dell'ambiente grazie all'applicazione di sistemi a ridotto impatto ambientale e all'utilizzo di tecnologie avanzate ed ecosostenibili.[93]
riduzione di almeno il 50% del consumo idrico necessario per l'irrigazione del campo.
Inoltre per la costruzione dell'impianto, si è recuperato il più possibile del materiale di risulta proveniente dal preesistente stadio delle Alpi: il calcestruzzo opportunamente triturato, l'alluminio, l'acciaio e il rame fusi di nuovo, sono stati riutilizzati per la nuova costruzione, diminuendo gli sprechi e ottenendo un risparmio di circa 2,3 milioni di euro.[6]
Il piano di compatibilità ambientale a carico dello Stadium ha valso alla struttura, nel settembre 2019, la certificazione internazionale ISO 14001 / UNI EN ISO 14001:2015, la prima assegnata a un impianto sportivo in Italia.[123] Dalla stagione 2019-2020, la totalità dell'energia in uso dal club torinese è generata da fonti rinnovabili.[123]
Caratteristiche tecniche
Di seguito vengono elencate le caratteristiche tecniche dell'impianto.[124]
Maggio 2010: approvazione del Piano per le Opere di Urbanizzazione.
Giugno 2010: il Comune di Torino trasferisce alla Juventus la proprietà dell'area Continassa per 99 anni.
Luglio 2010: ingresso Ovest – Permesso di costruire.
Agosto/Settembre 2011: fine dei lavori di costruzione e collaudo.
8 settembre 2011: inaugurazione e amichevole con il Notts County.
11 settembre 2011: prima partita ufficiale contro il Parma.
Il 20 ottobre 2011 la procura della Repubblica di Torino aveva aperto un'inchiesta sulla costruzione dello stadio, in particolare sull'ipotesi dell'utilizzo di una presunta fornitura di acciaio non conforme alle normative CE da parte delle ditte appaltatrici;[125] nell'immediato, il prefetto e il sindaco della città confermavano la solidità strutturale dell'impianto, dichiarandolo agibile e idoneo all'attività.[126] Il 28 gennaio 2014 la procura torinese aveva poi presentato una richiesta di archiviazione per tutti gli indagati nella vicenda, cui la Juventus, parte lesa, non si è opposta.[127]
Denominazione
Per i suoi primi sei anni di vita, l'impianto non ha avuto un nome commerciale.[15] Fin dall'approvazione del progetto di costruzione, tuttavia, il club torinese non aveva escluso future cessioni dei diritti di denominazione a uno sponsor:[128] in tal senso già nel marzo 2008, tre anni prima della consegna dello stadio, la società di sportmarketing Sportfive si era aggiudicata, per 75 milioni di euro e per i dodici anni successivi all'inaugurazione dello Stadium, il diritto esclusivo di trovare aziende interessate ad abbinare il loro marchio alla struttura;[129] per contratto, lo sponsor non sarebbe potuto essere né un concorrente dei fornitori tecnici della Juventus né una casa automobilistica – per via dello storico rapporto tra la squadra bianconera e la FIAT.[128] Inoltre, dopo l'inaugurazione dello Stadium, la strada davanti all'impianto è stata ribattezzata in "Corso Gaetano Scirea", venendo così intitolata all'omonimo capitano della Juventus, scomparso nel 1989.[130]
Il 1º giugno 2017 il club ha ufficializzato l'accordo con la società di servizi finanziari Allianz, che dagli anni 2000 aveva già legato il suo marchio a vari impianti sportivi nel resto del mondo, e che nell'occasione ha acquisito i naming rights dello stadio torinese dal successivo 1º luglio fino al 30 giugno 2023, rinominandolo Allianz Stadium;[16] nel 2020 l'accordo è stato ulteriormente esteso fino al 30 giugno 2030.[131]
All'interno della zona est dell'impianto ha sede il J-Museum,[132] il primo museo calcistico ufficiale della squadra bianconera.[133] Realizzato dall'architetto Benedetto Camerana,[132] il museo dispone di diverse sale in cui sono esposti, tra gli altri, tutti i trofei vinti dal club e le maglie dei giocatori più importanti della storia della società torinese, aree interattive e ricche di foto storiche;[134][135] tra le tante sale, una è dedicata alla memoria delle vittime della strage dell'Heysel, com'era stato promesso il 29 maggio 2010 dal presidente della JuventusAndrea Agnelli in occasione del 25º anniversario della tragedia.[136] Il J-Museum è stato inaugurato il 16 maggio 2012,[133][137] ed è presieduto dal giornalistaPaolo Garimberti.[138]
Oltre all'ambito prettamente calcistico, il J-Museum si è presto aperto anche verso altri aspetti artistici, come l'organizzazione di cicli d'incontri con personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, o l'allestimento di mostre d'arte temporanee all'interno dei suoi spazi.[139][140] Nel corso degli anni, il museo è stato ampliato con l'aggiunta di ulteriori sale dedicate al club bianconero.[141] Dal 2014, il polo museale bianconero si è affermato al primo posto tra le strutture sportive e, in modo pressoché stabile, complessivamente tra i 50 più visitati d'Italia (47º posto).[142]
J-Medical
Logo del J-Medical.
L'ingresso del centro medico nel 2020.
Il J-Medical (originalmente Juventus Medical, /ˈdʒeɪː ˈmɛdɪkl̩/) è un centro medico il cui titolare è l'omonima società a responsabilità limitata risultante di un'associazione congiunta tra la Juventus e l'azienda sanitaria torinese Santa Clara Group.[143][144] Capace di ospitare 20 000 pazienti,[145] fu concepito originariamente con il nome di Juventus Medical su un'area iniziale di 3243m² (includendo un soppalco di 238 m²)[146] su iniziativa della società bianconera, più particolarmente dall'amministratore delegatoGiuseppe Marotta, il consigliere di amministrazione Aldo Mazzia e il responsabile medico del club Gianluca Stesina,[147] ed è operativamente attivo dal 23 marzo 2016,[148] diventando il primo istituto ospedaliero italiano a essere gestito amministrativamente (seppur indirettamente)[149] da una società sportiva.[150]
Il J-Medical gestisce le esigenze di cura e prevenzione della prima squadra maschile[151] e femminile[152] nonché del settore giovanile bianconero,[153] oltreché fornire ai normali cittadini dei servizi su sei aree specifiche:[154] chirurgia ambulatoriale complessa,[154]diagnostico, poliambulatoriale, fisioterapia, medicina legale e sportiva.[153][154] Il centro medico occupa un'area totale di 3500 m² sita accanto al J-Museum, nel settore Est dello stadio.[148] L'impianto comprende, inoltre, diciannove poliambulatori, due sale operatorie e quattro aree dedicate alla fase di riabilitazione (due palestre, una piscina per l'idroterapia e uno spazio esterno per la riatletizzazione).[148]
Il 30 giugno 2017 è stato inaugurato lo Juventus Megastore, un negozio di articoli firmati dalla società bianconera.[156][157] Il megastore occupa un'area di 1000 m², di cui 800 dedicati al pubblico, ed è sito di fianco al J-Museum.[156] Le vie di accesso sono due: una diretta dal museo e l'altra dall'area pedonale che fiancheggia ad est lo Stadium.[156]
Cammino delle stelle
Nel perimetro adiacente all'esterno del secondo anello dello stadio, posto a un'altezza di circa 18 metri rispetto al campo da gioco, è stato realizzato il cosiddetto Cammino delle stelle,[158] ovvero una Walk of Fame in cui sono onorati i giocatori più rappresentativi della storia juventina.[159] In questa zona dell'impianto, la pavimentazione è stata suddivisa in 50 settori al cui interno trovano posto altrettante grandi stelle dorate celebrative, dentro un pentagono bianco e nero di 1,85 m,[158] ognuna delle quali reca al suo interno il nome di un calciatore che ha fatto la storia del club e una targa d'argento in cui sono impresse informazioni di rilievo correlate al periodo di militanza nella squadra, inclusi i titoli vinti.[160]
Il Cammino include anche 39 stelle d'argento, le quali recano incisi i nomi delle vittime della strage dell'Heysel di Bruxelles del 1985. Esse sono ubicate accanto alla stella d'oro dedicata a Gaetano Scirea – capitano della squadra bianconera in quell'anno –, in prossimità alla Tribuna Est dell'impianto.[161]
L'iniziativa Accendi una stella ha poi permesso a vari tifosi bianconeri di "acquistare" delle piccole porzioni di pavimentazione circostanti la stella del proprio beniamino, inscrivendo al loro interno i propri nomi;[162] il progetto è stato promosso, tra gli altri, da un particolare spot pubblicitario interpretato dall'attore e tifoso bianconero Pietro Sermonti, nei panni di un insolito Giulio Cesare juventino.[163]
Quelli elencati di seguito sono i giocatori che hanno militato nella Juventus, eletti nel 2010 dai membri dei fan club riconosciuti dalla società bianconera e del programma Juventus Membership sulla base statistica (un minimo di 150 presenze o 100 reti segnate) e del palmarès durante il periodo di permanenza nella società torinese, sia a livello di club sia delle nazionali.[164]
Su di un'area di 34000 m² di superficie utile facente parte dell'impianto,[166] è stato realizzato un centro commerciale denominato Area12 (in onore del tifoso, dodicesimo uomo in campo).[166] La costruzione del centro commerciale è stata aggiudicata al raggruppamento Nordiconad-Cmb-Unieco,[167] mentre la direzione dei lavori è stata seguita dallo studio di ingegneria bolognese Tecnicoop.[124] Progettato dallo Studio Rolla di Torino con la partecipazione di Giugiaro Design, ha una superficie di vendita pari a 29890 m²[168] ed è suddiviso in tre corpi: quello centrale è costituito da un ipermercato a marchio Conad di 9050 m²[168] accompagnato da una galleria commerciale con 60 negozi.[169] Sono disponibili 2 000 posti auto, di cui 800 interrati.[168] Il centro commerciale è stato inaugurato il 27 ottobre 2011.[170] Tra i suoi servizi, è stato istituito uno speciale spazio che è dedicato alla divulgazione culturale.[171]
L'11 giugno 2010 la Juventus ha ottenuto, in accordo con il Comune di Torino, il diritto di superficie per 99 anni sull'area della Continassa, adiacente allo stadio di proprietà,[172] al prezzo di un milione di euro.[173] Oltre a dare continuità al progetto Stadium, la società bianconera intende riqualificare l'intera area di 270 000 metri quadrati.[172] Nella suddetta area sorge il J-Village,[174] una struttura di 148700 m²[175] comprendente: la Cascina Continassa che ospita la sede sociale del club;[176] il centro d'allenamento destinato alla prima[177] e, occasionalmente, alla seconda squadra maschile,[178] che ingloba un media centre comprendente a sua volta una sala per le riunioni tecniche, gli studi del canale tematico Juventus TV, la sala stampa e aree dedicate agli sponsor del club;[174] il J-Hotel, albergo riservato sia al pubblico sia alle esigenze di giocatori e staff della squadra bianconera;[179][180] una scuola internazionale che ospita anche il J-College, rivolto ai tesserati del settore giovanile juventino;[181] e infine il concept store, una struttura che ospiterà attività educative, commerciali e d'intrattenimento ludico-sportivo.[174] Il club piemontese riesce così a portare a compimento un altro proposito fissato nel 1994: trasformare la Continassa in un "quartier generale" riservato alle attività societarie.[32]
Le partite
Juventus-Inter (1-1) del 26 novembre 2023, valida per la 13ª giornata del campionato di Serie A 2023-2024, è stata la partita in cui lo Juventus Stadium ha fatto registrare il primato di pubblico della capienza massima consentita, con 41 507 spettatori;[182] Juventus-Ajax (1-2) del 16 aprile 2019, valida per il ritorno dei quarti di finale della UEFA Champions League 2018-2019, è stata la sfida in cui si è stabilito il record d'incasso con 5 016 924 euro.[183]
Juventus-Fiorentina (1-0) del 24 marzo 2019, valida per la 19ª giornata del campionato femminile di Serie A 2018-2019, ha fatto registrare l'allora primato di pubblico in Italia per una sfida di calcio femminile con 39 027 spettatori,[184] mantenuto per il successivo quadriennio.[185]
Statistiche
Dati relativi alle sole partite ufficiali, aggiornati al 26 novembre 2023.
Primati
Prima partita in assoluto: Juventus-Parma 4-1 (11 settembre 2011)
Prima vittoria in assoluto: Juventus-Parma 4-1 (11 settembre 2011)
Primo pareggio in assoluto: Juventus-Bologna 1-1 (21 settembre 2011)
Prima sconfitta in assoluto: Juventus-Inter 1-3 (3 novembre 2012)
Record spettatori
In Serie A
Spettatori massimi: 41 507 vs Inter (26 novembre 2023)[182]
Media totale (2011-presente): 37 781 (pari al 91% dei posti disponibili)
Media totale abbonati (2011-presente): 26 050
I dati sugli spettatori massimi, sugli spettatori minimi e sul numero degli abbonati relativi alla stagione 2020-2021 non sono compresi in quanto alcune partite sono state giocate con circa 1 000 spettatori, mentre altre a porte chiuse a causa della pandemia di COVID-19.[219]
^abcBILANCIO D'ESERCIZIO AL 30 GIUGNO 2009 (PDF), su borsaitaliana.it, Juventus Football Club S.p.A., 24 settembre 2009, p. 51 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2018).
^(ES) Adrià Urgell Fernández, Estructuras de la élite deportiva: Análisis y comparación de los estadios de los equipos participantes en la fase final de la UEFA Champions League 2019-2020, con la direzione di Francesc Xavier Aldabó Fernández, Barcellona, Escola Tècnica Superior d'Arquitectura de Barcelona (ETSAB), Universitat Politécnica de Catalunya, 2021, p. 75.
^abTale certificazione ha come scopo la «conduzione e gestione dello Stadio per incontri di calcio ed eventi in ambito commerciale e corporate in relazione ad attività di carattere sportivo, di merchandising e di intrattenimento, ivi inclusi i servizi di catering, svolte anche attraverso aziende terze», cfr. Allianz Stadium: La nostra casa, su juventus.com. URL consultato il 20 marzo 2023.
^ Claudio Laugeri e Massimiliano Nerozzi, "Il nuovo stadio della Juve è sicuro", su www3.lastampa.it, 21 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2011).
^J1897 Members' Day, Juventus Football Club S.p.A., 24 maggio 2015, a 0:50:31. URL consultato il 20 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2015).
«Valorizzazione Comparto Est dello Juventus Stadium»
^Accendi una stella per entrare nella storia, in Hurrà Juventus, aprile 2010.
^ Stefano Capasso, Edgar Davids è la 50º Stella Bianconera, su calcioblog.it, 15 febbraio 2011. URL consultato il 24 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2011).
^ Guido Vaciago, Campi e sede pronti a luglio: il ritiro sarà qui, in La Juventus del futuro: Alla scoperta della Continassa, Tuttosport, n. 253, 13 settembre 2016, p. 5.
^Incontro disputatosi a porte chiuse a causa della pandemia di COVID-19, cfr. (EN) Juventus-FC Barcelona (PDF), su it.uefa.com, Union of European Football Associations, 28 ottobre 2020.
^Incontro disputatosi a porte chiuse a causa della pandemia di COVID-19, cfr. (EN) Juventus-Ferencvárosi TC (PDF), su it.uefa.com, Union of European Football Associations, 24 novembre 2020.
^Incontro disputatosi a porte chiuse a causa della pandemia di COVID-19, cfr. (EN) Juventus-FC Dynamo Kyiv (PDF), su it.uefa.com, Union of European Football Associations, 2 dicembre 2020.
^Incontro disputatosi a porte chiuse a causa della pandemia di COVID-19, cfr. (EN) Juventus-FC Porto (PDF), su it.uefa.com, Union of European Football Associations, 9 marzo 2021.
^La media spettatori è calcolata tenendo conto della capienza dello stadio stabilita dalla 1ª alla 7ª giornata al 50%, dall'8ª alla 19ª giornata al 75%, nella 20ª e 21ª giornata al 50%, nella 22ª e 23ª giornata con un limite massimo di 5 000 spettatori, dalla 24ª alla 26ª giornata (una partita) al 50%, e dalla 27ª alla 30ª giornata al 75% a causa della pandemia di COVID-19, cfr. Statistiche Spettatori Serie A 2021-2022, su stadiapostcards.com, 22 maggio 2022.
Relazione finanziaria annuale (PDF), su juventus.com, Juventus Football Club S.p.A., 30 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2016).
Assemblea ordinaria degli Azionisti (PDF), su juventus.com, Juventus Football Club S.p.A., 23 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2016).