Federico è nato con taglio cesareo al Rigshospitalet di Copenaghen, alle ore 23:50 del 26 maggio 1968, primogenito di Margherita e del principe Henrik.[1][2] Sarebbe dovuto nascere nel palazzo di Amalienborg, ma complicazioni legate al parto costrinsero il trasferimento in ospedale.[3] Ha un fratello minore, il principe Gioacchino.[4]
Venne battezzato il 24 giugno nella chiesa di Holmen e i suoi padrini furono lo zio paterno Étienne, la zia materna Anna Maria, il principe Giorgio, Giuseppina Carlotta del Belgio, Christian de Wateville-Berckheim e Birgitta Juel Hillingsø, amica di sua madre.[1][4] Porta i seguenti nomi: Federico, in onore del nonno materno, Federico IX; Andrea, in onore del nonno paterno, André de Laborde de Monpezat; Enrico, in onore di suo padre; Cristiano, in onore del bisnonno Cristiano X.[4]
Istruzione e carriera
Divenne principe ereditario quando sua madre salì al trono come Margherita II, il 14 gennaio 1972. Dal 1974 ricevette lezioni private ad Amalienborg, fino al 1976, e alla Krebs' Skole, frequentata fino al 1981.[1] Il 28 maggio dello stesso anno ricevette la cresima nel palazzo di Fredensborg.[1] Tra il 1982 e il 1983 studiò all'École des Roches, in Normandia, e nel 1986 si diplomò all'Øregaard Gymnasium.[1] Nello stesso anno partecipò a una spedizione in Mongolia con focus sui nomadi.[1]
Tra il 1992 e il 1993, utilizzando il nome "Frederik Henriksen", si iscrisse agli studi di scienze politiche presso l'Università di Harvard e nel 1994 prestò servizio alla missione danese delle Nazioni Unite a New York.[1][5] Nel 1995 si laureò in scienze politiche all'Università di Aarhus e dall'ottobre 1998 lavorò per un anno come primo segretario presso l'ambasciata danese a Parigi.[1]
È stato il primo reale danese a completare un ciclo d'istruzione universitaria.[5] Oltre al danese, padroneggia il francese, l'inglese e il tedesco.[1]
Attività militare
La sua educazione militare ebbe inizio nel 1986 nel Kongelige Livgarde.[1] Nel 1988 venne nominato tenente di riserva e poi comandante di plotone nel Gardehusarregimentet.[1] Nel 1989 fu promosso al ruolo di primo tenente di riserva e nel 1995 completò la formazione da subacqueo nel Frømandskorpset della Kongelige danske marine, per essere nominato primo tenente di riserva anche nella marina.[1] Nel 1997 gli fu conferito il grado di tenente comandante di riserva, di nuovo nella marina, e di capitano di riserva nell'esercito.[1]
Nel 2000 frequentò la Flyveskolen, per poi diventare capitano di riserva nelle forze aeree.[1] Studiò alla Forsvarsakademiet dal 2001 al 2002, quando venne nominato maggiore dell'esercito, dell'aviazione e comandante della marina.[1] Da allora fino al 2003 lavorò come ufficiale al Comando di Difesa della Danimarca e in quest'ultimo anno fu docente senior all'Istituto di Strategia della Forsvarsakademiet.[1]
Nell'aprile 2004 fu elevato al rango di comandante senior della marina e di tenente colonnello per l'esercito e le forze aeree.[1] Nel 2010 salì al titolo di comandante nella marina e di colonnello negli altri due corpi.[1] Dal 2015 è contrammiraglio e maggior generale di esercito e aeronautica.[6] Nella marina è noto con il soprannome "Pingo".[5] In occasione della sua ascesa al trono è salito ai gradi di ammiraglio e generale.[7]
In occasione del suo 25⁰ compleanno, nel 1993, le donazioni ricevute da cittadini danesi e statunitensi furono impiegate per la creazione del Crown Prince Frederik Fund, amministrato dalla Commissione Fulbright danese-americana, che finanzia un anno di studio nell'ambito delle scienze sociali all'Harvard Kennedy School.[1][8] Il principe assegna nel giugno di ogni anno le borse di studio del fondo.[1][8] Prese parte con il Frømandskorpset alla Spedizione Sirius 2000 per quattro mesi nel nord della Groenlandia.[1][3]
Dalla COP15 tenutasi nel 2009, ha focalizzato la propria attenzione sull'ambiente e diventò patrono del partenariato pubblico-privato Climate Consortium Denmark, in seguito noto come "State of Green".[1] Dallo stesso anno fino al 2021 è stato un membro del CIO, impegnandosi nella Commissione "Sport per Tutti", nella Sustainablility and Legacy Commission e nella pianificazione dei III Giochi olimpici giovanili invernali.[1]
In occasione del suo 50⁰ compleanno, nel 2018 avviò la Royal Run, un'iniziativa di corsa comunitaria che invita i cittadini a partecipare a prescindere dalla loro esperienza sportiva.[1] Nel 2020 ha fondato i Crown Prince Frederik International Business Awards, che vengono assegnati alle aziende internazionali che promuovono a livello globale le soluzioni danesi.[1] Ha patrocinato lo ScienceYear2022, contribuendo alla promozione dell'interesse della società danese verso il mondo scientifico.[1] Presiede il consiglio del Kronprins Frederiks og Kronprinsesse Mary Fond, attivo per finalità umanitarie, sociali e culturali.[1][9]
È salito al trono il 14 gennaio 2024, a seguito dell'abdicazione della madre.[12] Nello stesso giorno si è tenuta la proclamazione ufficiale da parte di Mette Frederiksen dal palazzo di Christiansborg.[13] Il suo motto, Uniti, impegnati, per il Regno di Danimarca, è stato interpretato da diversi esperti ed è il primo a non menzionare Dio dai tempi di Federico VII.[13]
^ab(DA) Nanna Jakobsgaard Nielsen, Her er kong Frederiks valgsprog, su nyheder.tv2.dk, 14 gennaio 2024. URL consultato il 23 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2024).
^(EN) A Prince is Born, su kronprinsparret.dk (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2011).
^A Princess is Born, su kronprinsparret.dk, 22 aprile 2007. URL consultato il 22 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2007).
^ab(EN) Alexandra, The Danish Royal Twins Names Are…, su royalcorrespondent.com, 14 aprile 2011. URL consultato il 3 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2011).