La Bielorussia (in bielorussoБеларусь?, Bielaruś; in russoБеларусь?, Belarus'), formalmente Repubblica di Bielorussia (in bielorussoРэспубліка Беларусь?, Respublika Bélaruś; in russoРеспублика Беларусь?, Respublika Belarus'), in passato chiamata anche Russia Bianca[5], è uno Stato che si trova nell'Europa orientale. Confina a ovest con Polonia e Lituania, a est con la Russia, a sud con l'Ucraina e a nord con la Lettonia; è uno Stato senza sbocco al mare con corsi d'acqua navigabili.
Varie sono le ipotesi sull'origine del nome, nessuna tuttavia confermata da prove certe. Una si basa sul fatto che l'etnia bielorussa si è formata dalle interazioni tra etnie slave e baltiche. Nelle lingue del ceppo baltico, la radice "balt-" significa "bianco": "mar Baltico", Balta jura in lituano, significa letteralmente "mar bianco"[9]. Quindi "Balta Rusija" potrebbe essere stata un'originale autodenominazione, oppure una successiva denominazione derivata dalla "Russia". Altre la fanno derivare dal colore predominante degli abiti tradizionali in lino grezzo o da quello dei capelli. Un'altra teoria fa risalire l'etimologia del termine "Belarus'" a una corrispondenza, tipica dei toponimi di origine slava, tra i colori e i punti cardinali: secondo quest'ipotesi il colore bianco sarebbe stato associato dagli antichi slavi all'Ovest, per cui la Belarus' non sarebbe altro che la "Rus' occidentale". A supporto di questa teoria si adduce l'etimologia del toponimo Belgrado, in serbo Beograd, cioè "città bianca", ovvero "città dell'Ovest". Esempi simili di nomi "colorati" nelle etnie slave sono i serbi bianchi e i croati bianchi.
Storia
Le prime tracce di presenza umana risalgono al paleolitico (100 000-40 000 anni fa). I primi insediamenti compaiono 27 000-24 000 anni fa. Fra il VII e IX secolo il territorio è abitato dalle popolazioni baltiche dei Dregovici, Kriviči e Radimici. Le prime entità a carattere statale sono i principati di Polack, di Turov e di Smolensk. Le prime testimonianze scritte riguardo a Polack sono datate all'862 e il primo principe a essere menzionato è Rogvolod. Il principato di Polack raggiunge la massima potenza nell'XI secolo, sotto il governo di Vceslav Čarodej, detto "Il Mago". Con il diffondersi del feudalesimo, i principati di Polack e Turov si dividono in entità di minori dimensioni.
Alla fine del X secolo inizia a diffondersi il Cristianesimo secondo il rito bizantino. Ciò favorisce lo sviluppo della cultura, la comparsa della pittura e della letteratura. All'inizio del XIII secolo comincia a formarsi la lingua bielorussa. Nel XIII secolo i territori della Bielorussia, insieme con una parte di quelli dell'odierna Lituania, formano il Granducato di Lituania, con capitale Kernavė; nel 1323 la capitale viene trasferita a Vilnius. Il granducato raggiunge il culmine della propria potenza sotto il governo di Vitoldo.
I confini dello Stato si estendevano dal Mar Baltico fino al Mar Nero. Grande importanza per il consolidamento dello Stato ebbe la vittoria in alleanza con la Polonia nella battaglia di Grunwald (1410) contro l'Ordine teutonico. Nel XVI secolo venne stabilizzata la struttura statale con gli statuti del 1529, 1566 e 1588. Lo Stato era governato dal gran principe e dalla nobiltà feudale. La lingua ufficiale era l'antico bielorusso. Fra il 1558 e il 1583 entra in conflitto con il principato di Mosca. Le pesanti sconfitte, quali la caduta della città di Polack nelle mani delle truppe dello zar Ivan il Terribile e il dimezzamento della popolazione bielorussa portano nel 1569 all'unione con il regno di Polonia in un unico Stato federale.
Il granducato mantiene la propria autonomia e, grazie all'unione, sconfigge il principato di Mosca conquistando la regione Baltica di Livonia. Nel 1596, con l'Unione di Brest, si giunge a un compromesso anche sul piano religioso e nasce la Chiesa Greco Cattolica: i cristiani bielorussi del Granducato di Lituania riconoscono i dogmi e l'autorità papale, ma conservano il rito bizantino. Nel XVII secolo, approfittando dei contrasti dovuti alla riforma protestante, alla crisi economica e alla guerra antifeudale, la Russia si impadronisce di gran parte della Bielorussia. Ne conseguono un grande regresso economico e un notevole calo demografico.
Fra il 1700 e il 1721 la Bielorussia è il teatro del conflitto tra Russia e Svezia, che provocò un'ulteriore crisi economica, superata solo nella seconda metà del secolo. In questo periodo lo Stato nato dall'unione del Regno di Polonia e del Granducato di Lituania viene diviso tra Russia, Prussia e Austria.
La Bielorussia è anche uno dei principali campi di battaglia della campagna russa di Napoleone, e nel suo territorio si svolge la battaglia della Beresina. Nel 1831 scoppia una rivolta patriottica per la liberazione dall'impero russo, rivolta che viene sedata con il conseguente indebolimento dei cattolici e della nobiltà che l'avevano fomentata. Nel 1839 viene proibita la Chiesa Greco Cattolica. Nel 1861 viene abolita la servitù della gleba. In Polonia, Bielorussia-Lituania e Lettonia scoppia la Rivolta di gennaio per la liberazione dallo zarismo, anche questa fallita. L'obiettivo era quello di ricreare la precedente Confederazione polacco-lituana. Lo sviluppo del movimento democratico porta alla creazione, nel 1903, del primo partito politico nazionale e alla rinascita della cultura bielorussa. Con l'entrata della Russia nella prima guerra mondiale, il territorio bielorusso diviene nuovamente teatro di cruenti eventi bellici. Dal 1915 al 1918 le truppe tedesche occupano parte della Bielorussia e, a marzo del 1918, l'intero territorio.
Il 25 marzo 1918 i rappresentanti del movimento nazionale proclamano la creazione della Repubblica Popolare Bielorussa (Беларуская Народная Рэспубліка), che viene riconosciuta dalla Lituania e dall'Ucraina, dalla Polonia e dalla Germania. Missioni diplomatiche vengono inviate in Svizzera, Danimarca e Stati Uniti. Con l'avanzata dell'Armata Rossa e il ritiro delle truppe tedesche il governo della Repubblica Popolare Bielorussa è costretto all'esilio. Nel 1919 viene proclamata la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, la RSSB. Questo porta alla perdita di vari territori abitati da popolazioni di etnia bielorussa, che vengono assegnati in parte alla Polonia (Bialostok), alla Russia (Smolensk) e alla Lituania (Vilnius).
Nel 1921, con la Pace di Riga, i territori occidentali della Bielorussia passano alla Polonia. Nel 1922 i territori orientali vengono occupati dalle guardie rosse. Nasce così la Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa, che entra a fare parte dell'URSS. Nel 1939, a seguito del patto fra la Germania nazista e l'URSS, quest'ultima invade da est la Polonia, che viene sconfitta in poche settimane. I territori occidentali della Bielorussia tornano a far parte della Repubblica Socialista Sovietica Bielorussa.
Nel 1941 la Bielorussia viene occupata dalle truppe tedesche, che iniziano l'invasione da Brėst, dove le milizie sovietiche resistono a lungo valorosamente, nonostante l'inferiorità numerica.
Nel 1943 le autorità tedesche, per migliorare l'assoggettamento del territorio bielorusso, istituiscono uno stato fantoccio filofascista, denominato Consiglio Centrale Bielorusso, che viene inserito nel Reichskommissariat Ostland.
In questo contesto nasce il movimento di lotta partigiana, che coinvolge più di 400 000 cittadini. A luglio del 1944, insieme ai partigiani bielorussi, le truppe sovietiche scacciano definitivamente i nazisti e l'intera Bielorussia viene liberata e riannessa all'URSS. Durante il conflitto vengono rase al suolo dai nazisti tutte le città di media grandezza, un numero considerevole di villaggi rurali viene bruciato insieme agli abitanti; muore un terzo della popolazione e tutte le industrie vengono distrutte. Minsk, la capitale, viene distrutta per la diciottesima volta in meno di mille anni.
Nel 1986, a causa dell'incidente alla centrale nucleare di Černobyl', le regioni (voblasci) di Homel', Mahilëŭ e parte di quelle di Brėst, Minsk e Hrodna vengono contaminate dalle radiazioni.
La Bielorussia si proclama indipendente dall'URSS il 27 luglio 1990 e l'indipendenza viene riconosciuta il 25 agosto 1991. La Bielorussia è uno degli stati membri fondatori della CSI, la cui sede amministrativa si trova tuttora a Minsk, adesione ratificata il 10 dicembre 1991. Il 15 marzo 1994 viene approvata la nuova costituzione. Il 10 luglio 1994 Aljaksandr Lukašėnka viene eletto primo presidente della repubblica. Lukašėnka rifiuta le indicazioni del Fondo Monetario Internazionale e mantiene gran parte degli apparati pubblici esistenti, differenziando la politica economica bielorussa da quella adottata da quasi la totalità delle ex repubbliche sovietiche. La Bielorussia è l'unica repubblica ex-sovietica ad avere il servizio segreto denominato ancora KGB.
Nel 1996 viene fondata l'Unione Russia-Bielorussia, entità sovranazionale che riavvicina i due Paesi.
Nel 2011, a seguito di una grave crisi economica attribuita al controllo centralizzato dell'economia attuato dal presidente Aljaksandr Lukašėnka,[10] il tasso di inflazione raggiunge il 108,7%, dando impulso al mercato nero delle valute.[11] Nello stesso anno la capitale Minsk viene colpita da un attentato che provoca 15 morti e 204 feriti.[12][13]
La legittimità delle elezioni presidenziali del 2020, che hanno visto la rielezione di Lukašėnka, è stata contestata dalle opposizioni; la violenta repressione delle manifestazioni ha generato un progressivo espandersi delle proteste di piazza[14] che sono culminate nel mese di novembre[15] (rivoluzione delle ciabatte). L'Unione Europea ha condannato la repressione ed elevato sanzioni contro il governo bielorusso[16].
Nell'autunno del 2021 il governo bielorusso ha usato la pressione migratoria come arma contro l'Unione Europea, spingendo contro il proprio confine con la Polonia un gran numero di profughi di origine mediorientale[17].
Durante l'aggressione russa all'Ucraina iniziata a febbraio del 2022 la Bielorussia ha offerto pieno sostegno alle forze armate russe, permettendo loro di usare il territorio bielorusso per sferrare l'attacco.[18]
La Bielorussia si trova nell'Europa orientale. Ha una superficie di 207 600 km²; non ha sbocco al mare, ma ha 11 000 laghi. Viene attraversata da quattro fiumi principali: il Nëman, il Pryp"jat', il Dnepr (che si dirige verso l'Ucraina per sfociare nel Mar Nero) e la Dvina occidentale (che attraversa le regioni settentrionali del Paese). La Bielorussia è relativamente pianeggiante e ricca di paludi. Il più grande territorio paludoso è la Polesia.
Il suo punto più alto è il monte Dzeržinskij, con 345 m, mentre il punto più basso è sul fiume Nëman, a 90 m.
Le risorse naturali della Bielorussia sono foreste, depositi di torba, piccole quantità di petrolio e gas naturale, granito, pietra calcarea dolomitica, marna, gesso, sabbia, ghiaia e argilla.
È formata da estese pianure e basse colline; a sud presenta zone paludose in parte bonificate; a nord est un'ampia zona dei laghi.
Clima
La Bielorussia è caratterizzata da un clima continentale con notevoli escursioni termiche. Le temperature medie invernali si aggirano sui -6 e -10 °C, e possono scendere sotto i -18 °C. Nelle notti invernali non è difficile raggiungere i -30 °C, anche se mediamente la temperatura si mantiene sui -20 °C. La neve copre il suolo per 3-4 mesi. Le precipitazioni non sono particolarmente abbondanti, rimanendo ovunque sotto i 750 mm/anno[19], con apporti maggiori in estate sotto forma di violenti temporali e rovesci.
Società
Demografia
La popolazione bielorussa vive un periodo di sensibile diminuzione della natalità, con prevalenza della mortalità sulla natalità (il 14,7 contro il 10,4 per mille), e un conseguente invecchiamento della popolazione. La mortalità infantile è del 13 per mille e la speranza di vita è di 68,73 anni.
Etnie
La maggioranza della popolazione bielorussa fa parte del gruppo etnico dei bielorussi che costituisce l'83,7% del totale, su una popolazione di 9 470 400 abitanti. I russi sono il secondo gruppo etnico più grande. Seguono i polacchi e gli ucraini.
Le lingue ufficiali dello Stato sono il bielorusso e il russo[1] dal 1995. Sebbene entrambe siano ufficiali e gran parte delle indicazioni siano scritte in bielorusso, la popolazione tende a parlare il russo. È molto difficile trovare qualcuno che parli solo il bielorusso, mentre è facile il contrario. Il russo è la lingua utilizzata dal 70% della popolazione, contro il 23% del bielorusso; il resto è rappresentato da minoranze linguistiche, tra cui il polacco e l'ucraino[1].
Lingue parlate a casa, in percentuale della popolazione nei rispettivi gruppi etnici, secondo i censimenti del 2009 e 2019
La Bielorussia, indipendente dal 1991, è una repubblica presidenziale, governata da un presidente, dal 1994 Aljaksandr Lukašėnka, e dall'Assemblea nazionale, il parlamento. Secondo la costituzione del 1994, l'elezione del presidente dovrebbe avvenire ogni cinque anni; tuttavia, nel 1996 il termine fu prorogato a sette, quando Lukašėnka chiese con un controverso referendum di estendere il mandato presidenziale da cinque a sette anni, con il risultato che le elezioni presidenziali previste per il 1999 furono rimandate al 2001. Il referendum di estensione del 1996 fu denunciato come un "fantastico" falso da Viktar Hanchar, il funzionario elettorale capo, che fu rimosso dal suo incarico durante la campagna e sparì misteriosamente nel 1999[23].
La Camera dei Rappresentanti ha il potere di nominare il primo ministro, di apportare modifiche alla costituzione e di promuovere un voto di fiducia nei confronti del primo ministro, inoltre svolge funzioni consultive, predisponendo pareri in materia di politica interna ed estera.
Il Consiglio della Repubblica ha il potere di scegliere i vari funzionari di governo e di approvare o respingere le leggi varate dalla Camera dei Rappresentanti.
Ogni camera ha la facoltà di opporsi alle leggi redatte dalle autorità locali, se contrarie alla costituzione bielorussa.
Al più alto livello amministrativo la Bielorussia è divisa in sei regioni (вобласці - voblasci, pronuncia ['vobɫasʲtsʲ]; singolare вобласць - voblasć) e un territorio della capitale (gorad, ovvero "città"), ossia la città di Minsk.
Nel 2001 la Bielorussia si è classificata al 53º posto su 189 Paesi per l'Indice di sviluppo umano dell'ONU, con un punteggio di 0,804, ed è nel gruppo di Stati con "sviluppo molto elevato"[25]. Con un sistema sanitario pubblico, ha un tasso di mortalità infantile molto basso del 9,3 per mille[26]. Il tasso di medici pro capite è di 4,5 per 1 000 abitanti[26] e il tasso di alfabetizzazione è stimato al 99,6%[26]. Il tasso di disoccupazione è del 2,3%[27]. Secondo il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite, il coefficiente di Gini è uno dei più bassi in Europa, il che sta a indicare una distribuzione molto omogenea del reddito tra la popolazione[28]'[29].
Belarusskij Avtomobinnyj Zavod (BELAZ) - uno dei maggiori produttori mondiali di mezzi d`opera medi e grandi; produce anche trattori aeroportuali e veicoli speciali;
Il terreno, essendo poco fertile, non è molto adatto alle coltivazioni agricole, anche se alcune colture specializzate, come quella del lino, fruttano un discreto introito.
Nel settore primario si coltivano soprattutto cereali e patate e si allevano bovini.
Nel 1986 le regioni meridionali bielorusse furono colpite dall'incidente della centrale nucleare di Černobyl'. Questo incidente danneggiò gravemente l'economia della Bielorussia, causando gravi danni da contaminazione radioattiva alle coltivazioni e all'allevamento, oltre che un drastico calo nelle esportazioni. Dal 5% al 7% della spesa pubblica in Bielorussia è costituito da varie forme di risarcimento dei danni fatti dalla radioattività, per l'inquinamento provocato alla catena alimentare.
Forze Armate
La Bielorussia possiede solo le forze armate di terra e aeree, non avendo sbocchi sul mare. Le forze armate di terra sono composte da molti carri armati e veicoli. Numerose sono anche le riserve di artiglieria. Riguardo alle forze aeree, i principali aeroporti militari sono Minsk, Homel' e Hrodna. Molte basi si trovano anche nell'entroterra per ragioni di sicurezza.
Durante il periodo Sovietico, la Bielorussia era il nodo cruciale delle relazioni tra NATO, Unione Europea e Unione Sovietica, oltreché una grande stazione di intelligence.
Trasporti
Aviazione
In Bielorussia operano sei aeroporti civili; quello principale è l'aeroporto di Minsk. Per la manutenzione degli aeromobili lavorano tre fabbriche speciali (in russo: авиаремонтные заводы) a Minsk, Baranavičy e Orša.
M8 (E95) - da San Pietroburgo arriva tramite la frontiera Russa-Bielorussa (regione di Pskov) - Vitebsk - Orša - Mahilëŭ - Homel' - frontiera con l`Ucraina (regione di Kiev);
La cucina bielorussa è formata principalmente da verdure, tuberi (soprattutto patate), carne (specialmente maiale) e pane. I cibi vengono solitamente cotti lentamente o in umido. Solitamente i bielorussi fanno una colazione leggera e due pasti abbondanti, dei quali la cena è il pasto principale della giornata. Frumento e pane di segale sono cibi di uso comune, ma la segale è più abbondante, in quanto le condizioni climatiche non permettono la coltivazione del grano. Tradizionalmente, quando si saluta un ospite o un visitatore, per dimostrare ospitalità vengono offerti pane e sale[30]. Tipica ricetta della cucina bielorussa è costituita dalla babka[31].
Lo scambio dei doni avviene la notte del 31 dicembre, quando secondo la tradizione Babbo Natale, che prende il nome di Nonno Gelo (in russo Дед Мороз, ded moroz; in bielorusso Дзед Мароз dzed maroz), porta i doni; l'albero di Natale si chiama "Abete di Capodanno". Esiste anche in Bielorussia la tradizione del Vecchio Nuovo Annorusso.
La letteratura bielorussa e la sua lingua, che appartiene al gruppo delle lingue slave, si affermano nel XVI secolo con Francysk Skaryna, il primo traduttore della Bibbia in bielorusso e in genere in una lingua orientale.
Nel XX secolo spicca la grande personalità di Marc Chagall (nome ebraico Moishe Segal; nome russo Mark Zacharovič Šagal), pittore ebreo chassidico russo nato a Lëzna nell'attuale Bielorussia, e naturalizzato francese[35], uno dei principali esponenti della Scuola di Parigi.
La squadra bielorussa di biathlon è tra le più forti al mondo. La biatleta Dar"ja Domračava è la più titolata delle Olimpiadi, con sei medaglie, di cui quattro d'oro. Vanta complessivamente 6 coppe del mondo, di cui una generale. Nadzeja Skardzina è invece la biatleta con il più alto numero di "zeri" (gare concluse senza alcun errore al poligono) della storia.
Una delle vittorie più significative della nazionale bielorussa è quella della staffetta olimpica femminile di Pyeongchang 2018.
Tennis
La Bielorussia vanta come migliore risultato a livello nazionale il 2º posto nella finale Fed Cup 2017 femminile, dove è stata sconfitta dagli USA per 2-3. La più grande tennista bielorussa di sempre è considerata Viktoryja Azaranka, vincitrice di due prove del Grande Slam e numero uno del mondo tra il 2012 e il 2013; ma sono notevoli anche i risultati ottenuti da Aryna Sabalenka, nº1 del mondo in singolare ed ex nº1 in doppio e Nataša Zvereva arrivata alla quinta posizione mondiale in singolo e alla prima in doppio, specialità in cui vanta l'incredibile numero di 31 finali Slam, di cui 18 vinte. Altri nomi di rilievo sono Aljaksandra Sasnovič e Vol'ha Havarcova tra le donne, Maks Mirny e Il'ja Ivaška tra gli uomini.
Tra le atlete olimpiche bielorusse più medagliate va ricordata Dar"ja Domračava, nel Biathlon, con quattro ori, un argento e un bronzo.
La prima atleta bielorussa a ottenere una medaglia d'oro olimpica fu Kacjaryna Karstėn, nel canottaggio, ad Atlanta 1996.
La prima medaglia olimpica per la Bielorussia fu la medaglia d'argento vinta nel pattinaggio di velocità da Ihar Žaljazoŭski, ai Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994.
L'atleta bielorusso più titolato ai Giochi olimpici è Vital' Ščėrba, nella ginnastica artistica, con sei ori e quattro bronzi.
^Introduzione generale sulla Bielorussia, su bielorussia.officialguide.info, bielorussia.officialguide. URL consultato il 6 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 18 aprile 2016).
^Religion and denominations in the Republic of Belarus (PDF), su mfa.gov.by, Ministry of Foreign Affairs of the Republic of Belarus. URL consultato il 13 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2017).
^Archived copy (PDF), su belstat.gov.by. URL consultato il 1º agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2013).
Margarita M. Balmaceda, Living the High Life in Minsk: Russian Energy Rents, Domestic Populism and Belarus' Impending Crisis, 978-615-5225-19-2 Central European University Press 2014
Valsecchi, Riccardo 'Prezzi bassi, pochi crimini e niente disoccupazione. Ma la Bielorussia è un bunker', Liberazione, 22.03.2009
Valsecchi, Riccardo, 'Intervista a Alexander Milinkevich leader dell'opposizione', Liberazione, 22.03.2009
Michael E. Urban, An Algebra of Soviet Power: Elite Circulation in the Belorussian Republic 1966-86 [1 ed.], 0521054885, 9780521054881, 0521372569, 9780521372565, 9780511598890 Cambridge University Press 2008
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Vincenzo Giuffrida Ministro delle poste del Regno d'ItaliaDurata mandato4 luglio 1921 –26 febbraio 1922 MonarcaVittorio Emanuele III di Savoia Capo del governoIvanoe Bonomi PredecessoreRosario Pasqualino Vassallo SuccessoreGiovanni Antonio Colonna di Cesarò LegislaturaXXVI Deputato del Regno d'ItaliaLegislaturaXXV, XXVI, XXVII Sito istituzionale Dati generaliTitolo di studioLaurea in Giurisprudenza Professionefunzionario amministrativo Vincenzo Giuffrida (Ca...
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