Centrocampista con attitudini difensive, possedeva anche una buona proprietà di palleggio e un preciso tiro dalla distanza, qualità che ne aumentavano l'efficacia in fase offensiva.[1] Si posizionava davanti alla difesa, fermando le azioni avversarie recuperando spesso la palla;[1] nel suo repertorio spiccava il lancio lungo, effettuato sovente con l'esterno del piede destro.[2] Era un interditore di stile europeo, diverso dai raffinati centrocampisti brasiliani, ma dava un grande contributo alla manovra grazie al senso tattico e a una naturale predisposizione alla regia. Dotato di grande temperamento e autentico leader in campo, era famoso per la foga con cui difendeva e per la voglia di vincere.[1][3]
Carriera
Giocatore
Club
Iniziò la carriera nell'Internacional di Porto Alegre. Nel 1984 fu acquistato dalla Fiorentina nell'affare Socrates, ma fu deciso di lasciarlo giocare in Brasile tre anni per maturare. Si trasferì al Corinthians per poi passare nel 1986 al Santos, e nel 1987 al Vasco da Gama.
Nell'autunno del 1987 approdò in Italia al Pisa: con i nerazzurri Dunga raggiunse una sospirata salvezza. Nel 1988 passò ai rivali della Fiorentina (perse la doppia finale di Coppa UEFA 1989-1990 contro la Juventus). Nel 1992 fu messo fuori rosa dal vicepresidente Cecchi Gori e fu poi ceduto al Pescara: con il club biancazzurro retrocesse, dopo di che chiuse la sua esperienza italiana.
In seguito disputò due stagioni con lo Stoccarda, quattro con la squadra giapponese del Júbilo Iwata, per chiudere la carriera in Brasile nell'Internacional.
Conta 91 presenze e 6 gol nella nazionale maggiore, con cui esordì nel 1987. Dopo il trionfo nella Copa América 1989, arrivò la delusione ai Mondiali del 1990, dove uscì negli ottavi di finale contro i campioni uscenti dell'Argentina, che avrebbero poi perso la finale con la Germania.
Ai Mondiali 1994 fu per quasi tutte le partite il capitano della squadra. Segnò il quarto dei tiri di rigore della vittoriosa finale contro l'Italia. Nel 1997 trionfò nuovamente in Copa América. Rimase il capitano della squadra e chiuse la carriera internazionale ai Mondiali 1998, in cui segnò il quarto rigore della serie brasiliana nella semifinale contro i Paesi Bassi prima di perdere la finale contro la squadra padrona di casa
Allenatore
Nazionale brasiliana
Dunga sulla panchina della nazionale brasiliana nel 2006
Nel luglio 2006 ha sostituito Carlos Alberto Parreira sulla panchina della nazionale brasiliana, iniziando la sua prima esperienza come allenatore. Ha debuttato nell'amichevole giocata a Oslo contro la Norvegia il successivo 16 agosto e terminata 1-1.
Per la Coppa America del Centenario, nel 2016, Dunga deve fare a meno di Kakà per infortunio e decide — non senza polemiche — di rinunciare a Neymar, impegnato nell'agosto seguente come fuoriquota nei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo e Alex Sandro.[8] Al pareggio per 0-0 contro l'Ecuador fa seguito la netta vittoria contro Haiti (7-1). Nella terza partita, quando un pari sarebbe stato sufficiente a garantire ai brasiliani il primo posto nel girone, la nazionale di Dunga perde contro il Perù e viene eliminata. Il 14 giugno 2016 viene sollevato dall'incarico di CT.[9]
Al-Rayyan e Internacional
Dopo aver rifiutato la panchina dell'Inter, come affermato da lui stesso,[10] il 30 agosto 2011 diventa allenatore del Al-Rayyan, prende il posto del connazionale Paulo Autuori che guiderà la nazionale under 23 qatariota con l'obiettivo di qualificare la squadra ai Giochi Olimpici di Londra. L'8 settembre però viene sostituito dal tecnico uruguaiano Diego Aguirre, con il quale aveva militato nella stagione 1988 nella Fiorentina.
Il 12 dicembre 2012 viene chiamato ad allenare l'Internacional, sua ex squadra. Il 3 ottobre 2013 viene esonerato dopo una serie di risultati negativi.
Ritorno in nazionale
Nel luglio 2014 Dunga torna sulla panchina della nazionale. Ottiene ben undici vittorie consecutive ma nella Coppa America 2015 esce ai quarti di finale ai tiri di rigore e nella Coppa America 2016, con una rosa priva dell'infortunato Kakà e con alcune esclusioni eccellenti tra i convocati, addirittura al primo turno, evento che nel torneo non si verificava dal 1987. Anche a causa dell'avvio considerato insoddisfacente nelle qualificazioni al mondiale 2018, nel giugno 2016 Dunga viene sollevato dall'incarico.[11]
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Inghilterra