È stata la capitale d'Israele dal 1948 al dicembre 1949[2][3] ed è ancora sede della maggior parte delle ambasciate straniere presso quello Stato[4], dato che la proclamazione da parte di Israele di Gerusalemme come capitale nel 1980 non è riconosciuta da diverse risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite[5] e un numero limitato di Stati ha l'ambasciata in tale città[4].
La giurisdizione di Tel Aviv è di 50,6 km². La densità di popolazione è di 7.445 persone per km² secondo le stime dell'Ufficio Centrale Israeliano di Statistica, riferite al settembre 2005, quando la popolazione della città ammontava a 876.700, in costante crescita a un tasso annuo dell'1 %. Il 96,1 % dei residenti sono ebrei, mentre il 3,0 % sono arabimusulmani e lo 0,9 % sono arabi cristiani. Secondo alcune stime circa 50.000 lavoratori stranieri non regolarizzati vivono a Tel Aviv[6].
Tel Aviv è il titolo ebraico dell'opera di Theodor HerzlAltneuland, tradotta dalla lingua tedesca da Nahum Sokolow. Sokolow adottò il nome di un luogo sito in Mesopotamia, citato in Ezechiele 3,15: "Giunsi dai deportati di Tel Aviv, che abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e rimasi in mezzo a loro sette giorni".
Il nome fu scelto nel 1910 fra alcune opzioni, tra le quali "Herzliya", e fu ritenuto adatto a esprimere l'idea di rinascita dell'antica patria ebraica. Aviv in ebraico vuol dire "primavera" e simboleggia il rinnovamento, mentre Tel indica una "collina" creatasi dalla stratificazione, nel tempo, di vari insediamenti umani e simboleggia il passato storico.
Storia
«Se Tel Aviv fosse in Russia, il mondo esalterebbe il suo piano urbanistico, gli edifici, la sua vita cittadina improntata al sorriso, 'le sue attività intellettuali, la sensazione di una gioventù al potere. La differenza con la Russia è che invece di essere delle mete per l'avvenire, tutte queste cose sono già realizzate.»
Fondata nel 1909 da un gruppo di residenti della vicina città di Giaffa[7], guidati dal futuro sindaco Meir Dizengoff, il nome della città fa riferimento a un passo della Bibbia: nel Libro di Ezechiele, infatti la "collina della primavera" è proprio il luogo dove - nella visione del profeta - trovano casa gli ebrei in esilio.
Alla fine del 1930 ebbe inizio lo sviluppo dell'"area Yarkon Mouth", nota come la "Penisola Yarkon River", prima nell'area circostante l'Aeroporto di Sde Dov, nella zona nord di Yarkon Mouth, e nella zona sud della bocca del fiume Yarkon, in quella che sembra per l'appunto una penisola. La "Tel Aviv International Trade Fair", nota anche come "Orient Fiera" o "Fiera Levante", è stata istituita tra il 1932 e il 1936 allo scopo di fare emergere nella città gli stili architettonici che oggi la caratterizzano, in particolare lo Style. Nella parte nord-orientale del campo della fiera internazionale è stato costruito il primo "Maccabiah Stadium", nel 1932.
Nel 1937, è stato costruito sopra il fiume Yarkon il Wauchope Bridge (in omaggio a Arthur Grenfell Wauchope, Alto Commissario per la Palestina e la Transgiordania tra il 1931 e il 1938), allo scopo di collegare le due sponde della città in occasione della fiera internazionale.
Nel secondo dopoguerra la città si è sviluppata fino a diventare, come conurbazione assieme a città limitrofe, il principale centro israeliano in termini di popolazione ed economia.
Nel settembre 2022, pochi chilometri a sud del Palmahim Beach National Park , è stata scoperta una tomba risalente al regno del faraone Ramses II, tomba ricca di artefatti in ceramica e bronzo che forniscono una panoramica completa dell'arte funeraria della tarda Età del bronzo.[9]
Galleria d'immagini
Foto storica del momento in cui avvenne la ripartizione dei lotti di terreno su cui verrà costruita Tel Aviv (1909). In alto compare, coi pantaloni bianchi, Akiva Aryeh Weiss.
Nell’agosto del 2023 è stata aperta una linea metrotranviaria denominata Red Line, collegante il sud cittadino con il nord-est passando per il centro[10].
Essa farà parte di un più grande progetto di trasporto pubblico che vedrà, entro il 2034, l’apertura di altre due nuove linee (rispettivamente Green Line e Purple Line), per un totale complessivo di tre linee metrotranviarie, al fine di aumentare la capacità di movimento cittadino, già attuata, seppur faticosamente, dalle linee suburbane delle Ferrovie Israeliane e dalla Metropolitana leggera di Tel Aviv.
Società
Tel Aviv è tendenzialmente considerata la principale roccaforte della cultura laica e liberale del paese.[11][12] La città è considerata una delle più gay-friendly del mondo e ospita il più frequentato e popolare gay pride dell'Asia.[13]
Da un punto di vista religioso, la componente laica rappresenta la maggioranza della popolazione, costituendo nel 2006 il 57,5% (rispetto ad una media nazionale di poco più del 40%), seguiti da un 36,4% di tradizionalisti (il 26,4% dei quali definitisi non religiosi) e da un 5,3% di religiosi. Gli ultra-ortodossi rappresentavano meno dell'1% degli abitanti.[14]
Giaffa è sede di gran parte della minoranza araba della città, costituita da cristiani e musulmani.
Diplomazia
A Tel Aviv hanno sede la maggior parte delle ambasciate dei paesi che hanno relazioni diplomatiche con Israele[4]. La Santa Sede ha la sua nunziatura apostolica (che corrisponde a un'ambasciata) a Giaffa Vecchia.
La squadra principale di pallacanestro della città è anche la squadra di club più famosa e vincente a livello internazionale di tutto il panorama sportivo di Israele: il Maccabi Tel Aviv Basket Club infatti ha vinto ben sei Euroleghe, una Suproleague, una Coppa Intercontinentale (in totale 15 finali europee disputate) che vanno ad aggiungersi a ben 51 titoli nazionali.
^(HE) Tel Aviv Ethnic Breakdown (XLS), su gis.cbs.gov.il, Ufficio Centrale Israeliano di Statistica, 31 dicembre 2005. URL consultato il 7 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2015). "Others" si riferisce ai cristiani non-arabi e ai non classificati.
^Oggi Giaffa e Tel Aviv formano un unico agglomerato urbano.
^Giorgia Mazzarella, Simona Polello, The White City. Tel Aviv capitale del moderno (versione digitalizzata).