La sua famiglia era costituita da immigrati ebrei dall'Europa orientale ed è cresciuto in una famiglia sionista laburista. Ha imparato l'agricoltura a scuola ed eccelleva come studente. Ha condotto una carriera di 27 anni come soldato e alla fine ha raggiunto il grado di Rav Aluf. Da adolescente si unì al Palmach, il commando dell'Yishuv. Alla fine salì di grado fino a diventare il capo delle operazioni durante la guerra arabo-israeliana del 1948. Si unì alle forze di difesa israeliane di recente formazione alla fine del 1948 e continuò a crescere come ufficiale promettente. Ha contribuito a plasmare la dottrina dell'addestramento dell'IDF all'inizio degli anni '50 e ha guidato la direzione delle operazioni dell'IDF dal 1959 al 1963. È stato nominato capo di stato maggiore generale nel 1964 e ha supervisionato la vittoria di Israele nella guerra dei sei giorni del 1967.
Nel 1992, Rabin è stato rieletto primo ministro su una piattaforma che abbracciava il processo di pace israelo-palestinese. Ha firmato diversi accordi storici con la leadership palestinese nell'ambito degli accordi di Oslo. Nel 1994 Rabin ha vinto il premio Nobel per la pace insieme al rivale politico di lunga data Shimon Peres ed al leader palestinese Yasser Arafat. Rabin ha anche firmato un trattato di pace con la Giordania nel 1994. Nel novembre del 1995 è stato assassinato da un estremista di nome Yigal Amir, che si è opposto ai termini degli accordi di Oslo. Amir è stato condannato per l'omicidio di Rabin all'ergastolo. Rabin è stato il primo tra i primi ministri di Israele ad essere nato in Israele ed è stato l'unico primo ministro ad essere assassinato ed il secondo a morire in carica dopo Levi Eshkol. Rabin è diventato un simbolo del processo di pace israelo-palestinese.
Era di formazione agricolo-militare, tipica della sua comunità israeliana negli anni del mandato britannico della Palestina. Fu tra i fondatori del Palmach (acronimo di Pelugot Machaz, "squadre d'assalto") che contribuirono in maniera decisiva alla costituzione dell'esercito del futuro Stato di Israele, anche se il suo sogno fin da bambino era quello di diventare ingegnere idraulico per garantire acqua alla sua fattoria. Fu comandante della brigata Harel che conquistò Gerusalemme durante la prima guerra arabo-israeliana. Nell'estate del 1948 sposò Leah Schlossberg dalla quale ebbe due figli.
Carriera militare
Divenne capo di stato maggiore dell'esercito nel periodo della guerra dei sei giorni, e si deve a lui, assieme a Moshe Dayan, la concezione di attacco che portò alla distruzione a terra dell'intera forza aerea egiziana e siriana. Lasciato l'esercito nel 1968, fu nominato ambasciatore di Israele negli Stati Uniti d'America durante i quali rafforzò la solida alleanza tra questi ultimi.
Scaduti i termini della missione, rientrò in patria facendo il suo ingresso alla Knesset alle elezioni del dicembre 1973 come membro del partito Partito Laburista Israeliano e successivamente, nel marzo 1974, venne nominato ministro del lavoro. A seguito delle dimissioni di Golda Meir, Rabin sconfisse Shimon Peres alle elezioni per la leadership del partito e nel giugno 1974 venne eletto primo ministro. Con Peres ebbe una forte antipatia politica e personale per due decenni. Fu sua la decisione di autorizzare la missione di salvataggio di Entebbe, il cui successo fece salire la popolarità di Rabin alle stelle.
Tuttavia nell'aprile 1977 uno scandalo giornalistico rivelò l'esistenza di un conto corrente che Leah Rabin aveva mantenuto illegalmente su una banca americana, sin da quando il marito era ambasciatore negli Stati Uniti, violando le norme valutarie del tempo. Nonostante non fosse coinvolto, Rabin rimase al fianco della moglie e diede le dimissioni. Lasciò la guida del partito a Shimon Peres, il quale venne sconfitto alle elezioni del 1977 dal leader della destra Menachem Begin. Rimase nella Knesset per i successivi otto anni senza ricoprire cariche pubbliche. Rientrò come ministro della difesa nel governo di unità nazionale del 1984.
Nel 1992 il Partito Laburista Israeliano decise di puntare su Rabin. La scelta si rivelò azzeccata e Rabin, che col tempo si era guadagnato il soprannome di "Mister Sicurezza", tornò a coprire la carica di primo ministro e anche quella di ministro della difesa. Chiamò al ministero degli affari esteri il suo compagno-rivale Shimon Peres con il quale aveva appianato le vecchie divergenze. Nell'agosto del 1993 venne resa pubblica la notizia che israeliani e palestinesi avevano intrattenuto negoziati diretti per otto mesi. La notizia fece scalpore in tutto il mondo. In Israele suscitò una forte opposizione da parte della destra religiosa che non perse occasione per organizzare manifestazioni contro Rabin e la sua politica di pace.
La sera del 4 novembre 1995, prese parte a un comizio in difesa della pace nella Piazza dei Re d'Israele (in ebraico: כיכר מלכי ישראל) a Tel Aviv, la piazza ora porta il suo nome (in ebraico: כיכר רבין Kikar Rabin). Il motto dell'evento a cui stava partecipando era “Sì alla pace, no alla violenza”. All'evento Yigal Amir, uno studente di giurisprudenza israeliano di estrema destra e religiosamente fanatico, ha colto il momento in cui il Primo ministro ha lasciato il palco ed è stato scortato alla sua macchina, e gli ha sparato. Rabin morì poco dopo all'ospedale di Ichilov.
Poco prima dei colpi mortali, Rabin ha pronunciato un discorso commovente:
(HE)
«אני רוצה להודות לכל אחד ואחד מכם שהגיע לכאן היום כדי להפגין למען שלום ונגד אלימות. הממשלה הזו, שחלקה עם חברי שמעון הפרס, זכה יושבים ראש, החליטה לתת הזדמנות לשלום – שלום שיפתור את מרבית בעיות מדינת ישראל. […] דרך שלום עדיף על המסלול של מלחמה. אני אומר לך את זה כמי שהיה 27 שנים של איש צבא.»
(IT)
«Vorrei ringraziare ognuno di voi che è venuto qui oggi a manifestare per la pace e contro la violenza. Questo governo, che ho il privilegio di presiedere con il mio amico Shimon Peres, ha scelto di dare una possibilità alla pace, una pace che risolverà la maggior parte dei problemi di Israele. […] La via della pace è preferibile alla via della guerra. Ve lo dico da qualcuno che è stato un militare per 27 anni.»
Ai suoi funerali a Gerusalemme parteciparono circa un milione di israeliani e molti esponenti di rilievo della politica mondiale.[1] Parteciparono anche molti leader arabi i quali non erano mai stati in Israele prima d'allora.
In margine ai lavori d'indagine sull'assassinio del primo ministro, ucciso da un estremista di destra israeliano nel 1995, la commissione Shamgar affermò tra l'altro che le autorità israeliane avevano vistosamente fallito nell'investigare o perseguire i crimini commessi.
Commemorazioni e seguito
La tomba di Yitzhak (pietra nera) e Leah Rabin (pietra bianca)
Attualmente è in vigore una giornata nazionale di commemorazione nell'anniversario del suo assassinio. Yitzhak Rabin è sepolto sul monte Herzl insieme alla moglie Leah Rabin, morta nel 2000. Lì una pietra nera ricorda lui e una pietra bianca sua moglie.
Dopo la morte di Rabin, i negoziati e l'intero processo di pace si sono arenati.
In un sondaggio israeliano del 2005, un quarto degli intervistati ha affermato che Rabin fu vittima di un complotto; questo si riflette anche in numerosi siti web che diffondono teorie cospirazioniste.
Nella cultura di massa
Rabin appare in immagini documentaristiche nel film La notte dei falchi del 1977.
I fatti relativi al suo assassinio sono narrati nel film del 2015 Rabin, the Last Day.
Nel 1998 il cantante reggae Alpha Blondy intitolò Yitzhak Rabin un proprio disco.