Nelle località di Oviedo di Pintoria, Caces, Udrión, Godos, Olloniego, Tudela Veguín e Box scorre il fiume Nalón.
Clima
Oviedo gode di un clima oceanico di tipo Cfb secondo la classificazione climatica di Köppen, con estati miti e inverni freschi e una piovosità sufficiente distribuita nell'arco dell'anno, predominante in inverno e in primavera. Il clima è un po' continentale poiché Oviedo non è una città costiera, ma interna per cui le temperature fluttuano più che nella zona costiera.
Durante il período dal 1972 al 2000 la temperatura media annuale è stata di 12,9 °C, con agosto quale mese più caldo, con una media di 18,7 °C, e gennaio quale mese più freddo con una media di 8,0 °C.[3] Storicamente, la temperatura più bassa registrata nella città da quando esistono misurazioni sistematiche si è verificata il 3 febbraio 1902, quando si raggiunse la temperatura di −10,4 °C, mentre la temperatura massima si verificò l'11 agosto del 1870, quando il termometro raggiunse i 38 °C.[4]
Nello stesso periodo il mese più piovoso fu aprile, con 109 mm, mentre i mesi più secchi furono giugno, luglio e agosto con una precipitazione media di 52, 53 e 55 mm rispettivamente; Annualmente la media è intorno ai 973 mm.[3]
Tanta piovosità fa sì che la media dell'umidità relativa si collochi al di sopra del 78% durante tutto l'anno, praticamente senza variazioni fra i mesi.[3] Fenomeni meteorologici estremi non sono frequenti e nel periodo precedente la media annua di giorni di neve è stata di 5, concentrata nei mesi invernali.[3]
Fondata intorno alla metà dell'VIII secolo, raggiunse il culmine del suo splendore nel IX secolo, quando era capitale del Regno delle Asturie, sebbene anche in seguito abbia goduto di una certa prosperità. Fu saccheggiata dai francesi durante le guerre napoleoniche e assediata nel corso della guerra civile spagnola.Qui è morto, nel 2020, il celebre scrittore Luis Sepúlveda.
Camera Santa di Oviedo: cappella situata nel complesso architettonico della Cattedrale, risalente probabilmente al IX secolo in stile preromanico asturiano, costituita da una parte nel sottosuolo (cripta di Leocadia) e una parte al piano terra. Vi sono esposti capolavori di oreficeria e il Sudario di Oviedo.
Chiesa di San Julián de los Prados: chiesa fatta erigere da Alfonso II delle Asturie. L'interno è decorato da affreschi che si sono conservati praticamente intatti e che costituiscono la più importante mostra di pittura preromanica in Europa.[6]
Chiesa di San Miguel de Lillo: fatta costruire nell'842 da re Ramiro I delle Asturie sul lato anteriore del palazzo reale sul Monte Naranco, con il quale forma un unico complesso architettonico.[8]
Foncalada: edicola monumentale che ospita una fonte di acqua potabile, fatta erigere al tempo del re Alfonso III il Grande, nel IX secolo. Si tratta dell'unica opera civile di stile preromanico che è rimasta.[9]
Altre architetture religiose
Tra i numerosi edifici religiosi della città sono degni di menzione:
Chiesa di Sant'Isidoro, costruita per la Compagnia di Gesù nel secolo XVII, come parte dello scomparso Collegio di San Matías il cui terreno è ora occupato dal Mercato del Fontán.[14]
Palazzo municipale di Oviedo, costruito nel secolo XVII, è un edificio a tre piani f.t. con il piano terreno dotato di portici e un arco centrale sopra la Porta di Cimadevilla e che sfrutta come sostegno le vecchie mura della città.[19]
Il comune di Oviedo contava, nel 2015, 221 870 abitanti, di cui 118 807 femmine e 103 063 maschi, con una densità di popolazione di 1188,70 ab./km² (INE, 2015).
La popolazione di Oviedo è andata crescendo continuamente nel corso dalla metà del XIX secolo in avanti e poi per tutto il XX, fino alla seconda metà degli anni novanta, quando l'incremento demografico si fermò a livello nazionale. La situazione mutò con l'inizio del XXI secolo, quando la popolazione riprese a crescere, anche a causa dell'apporto di abitanti provenienti da altri comuni delle Asturie e dall'estero. Nel 2004 la differenza fra il tasso di mortalità (11,77‰) e quello di natalità (6,91‰) fu positiva. La popolazione straniera aumentò da 1 129 unità censite nel 1996 fino a 16 590 del 2010.[27] La comunità straniera più numerosa è quella rumena, con 2 451 immigrati, seguita da quelle ecuadoriana e colombiana con rispettivamente 1 876 e 1 392 immigrati.[27]
Evoluzione demografica della città di Oviedo dal 1842 al 2015
Museo delle Belle Arti delle Asturie, sito nel Palacio de Velarde, nella Casa de Oviedo-Portal e nella Casa de Solís-Carbajal, fu aperto a maggio del 1980, contiene una collezione integrata di quasi 15 000 opere, tra dipinti (1 500), sculture, disegni, incisioni e arti industriali (4 000 pezzi),[30] anche se realmente dispone di una mostra permanente di 800.[31] Contiene dipinti di artisti spagnoli - in particolare asturiani - e stranieri (in particolare la pittura italiana e fiamminga), e inoltre sculture, fotografie e oggetti di vetro e ceramica.
Museo de la Iglesia, aperto nel 1990. Contiene resti archeologici della cattedrale, lavori in oro, argento e avorio, dipinti, sculture lignee e documenti dell'archivio della cattedrale.[32]
Tabularium Artis Asturiensis, museo privato nato nel 1947, espone reperti archeologici e artistici delle Asturie.
La cucina fa un uso notevole di pesce fresco e di selvaggina e il piatto tipico di Oviedo è la fabada, a base di fagioli bianchi, pancetta o lardo, chorizo e morcilla.
La bevanda locale caratteristica è il sidro, succo alcolico ottenuto dalle mele, dal gusto acidulo, che viene versato tenendo il bicchiere a notevole distanza dalla bottiglia.
Economia
Situata in una zona agricola e mineraria, è centro amministrativo, nonché polo industriale di rilievo, la cui produzione verte soprattutto su armi da fuoco, alimentari, tessuti, sostanze chimiche e articoli in metallo. La vicinanza con il portoatlantico di Gijón ne facilita i commerci e le comunicazioni.
Sport
Il Real Oviedo è la società calcistica della città: gioca nella Segunda Divisiòn, la seconda serie del campionato spagnolo.
^abcd(ES) Instituto Nacional de Meteorología, Valores climatológicos normales: Oviedo, su aemet.es. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2011).
^(ES) Instituto Nacional de Meteorología, Valores extremos, su aemet.es, 31 ottobre 2008. URL consultato il 25 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2009).
^(ES) San Miguel de Lillo, su jdiezarnal.com. URL consultato il 20 dicembre 2010.
^(ES) Francisco J. Borge, Fuente de Foncalada, su deasturias.com. URL consultato il 20 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
^(ES) Un poco de historia, in Catedral de Oviedo. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
^(ES) El edificio, in Museo arqueológico de Asturias. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2011).
^(ES) Nuestra historia. Monasterio del siglo X, in Monasterio de San Pelayo (Oviedo). Comunidad de monjas benedictinas. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2011).
^(ES) Nuestra historia. La arquitectura del edificio, in Monasterio de San Pelayo (Oviedo). Comunidad de monjas benedictinas. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2010).
^(ES) San Isidoro el Real, in Enciclopedia de Oviedo, Ayuntamiento de Oviedo, 26 settembre 2010. URL consultato il 3 aprile 2011.
^(ES) Historia de la Universidad, su uniovi.es, Università di Oviedo. URL consultato il 3 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
^(ES) Ayuntamiento de Oviedo, su el.tesorodeoviedo.es, tesorodeoviedo.es. URL consultato il 3 aprile 2011.