Qualsiasi cronologia della Resistenza italiana non può che cominciare con il Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943. Eppure, i venti mesi di Resistenza (fino al 25 aprile 1945) "sono il risultato di una scelta che viene da lontano"[1] e presuppongono innanzitutto il fallimento delle iniziative belliche fasciste[2]. Gli avvenimenti che più da vicino riguardano la guerra partigiana come guerra di liberazione del suolo italiano dall'invasore nazifascista si intersecano poi con diversi filoni dello scenario nazionale e internazionale, in cui si muovono alcuni attori principali, specialmente legati alla storia della Resistenza:
Gli eventi che precedono immediatamente l'inizio della Resistenza italiana e che ne rappresentano un importante presupposto sono:
La Resistenza, in quanto decisa fase di rottura rispetto al ventennio fascista, prende dunque avvio solo dopo lo sbarco degli Alleati in Sicilia e dopo le due manovre parallele (di monarchia sabauda e di una parte del regime fascista) per svincolare il Regno d'Italia da Mussolini e quindi dall'alleanza con il Terzo Reich. L'obbiettivo è quello di "accreditare, verso gli Alleati non meno che verso la società italiana, l'esistenza e l'autorevolezza di un nuovo ceto politico"[4]. Raramente questo obbiettivo si presenterà integrato con lo scenario europeo e i destini della seconda guerra mondiale: in essa l'Italia non rappresenta uno scenario di primaria importanza[5], per cui la maturità dei tempi e la scansione delle varie fasi della guerra partigiana non sono decise da ragioni interne ma, più spesso, da scadenze imposte dall'esterno[4]. A questo proposito, scrive Santo Peli che "la Resistenza probabilmente è durata troppo poco"[6].
Per la fine del 1943, i più importanti avvenimenti legati alla Resistenza in Italia sono l'armistizio con gli Alleati (di fatto, una vera e propria resa incondizionata), la fuga di re e Governo da Roma, l'esecuzione da parte tedesca dell'operazione Achse (in preparazione fin da maggio, consisteva nell'invasione del suolo italiano nel caso il Regno d'Italia fosse uscito dall'Asse), la dissoluzione del Regio Esercito e la sua cattura, il costituirsi della RSI (un nuovo stato fascista che intende proseguire la guerra accanto alla Germania e punire la scelta di Casa Savoia e di chi ha "tradito" l'alleanza con Hitler).[7] Questi avvenimenti "avranno l'immediata conseguenza di sgretolare ogni quadro di riferimento istituzionale per la gran parte dei cittadini italiani"[7].