Nella riunione del Consiglio Regionale del 13 luglio 2022[1] è stato approvato l'ingresso di una parte del territorio di Montoggio all'interno dell'area naturale dell'Antola: un'area di oltre 335 ettari comprendenti il colle del castello dei Fieschi e la valle del rio Noci. L'amministrazione dell'ente parco avrà ora un anno di tempo per ratificare tale decisione del consiglio regionale della Liguria.
"Zona B o riserva generale orientata" che comprende la zona delle Rocche del Reopasso. Le Rocche del Reopasso sono comprese nell'oasi del Reopasso (1.221 ha), sono un'importante formazione rocciosa, formata da estesi affioramenti di conglomerato di Savignone che risalgono all'epoca oligocenica.
"Zona C o area di protezione" che comprende le zone che hanno più valore (ambientale, naturalistico, artistico o tradizionale) per il parco;
"Zone contigue funzionalmente connesse all'area del parco" che comprendono il borgo di Pentema, il borgo di Senarega e il borgo di Chiappa.
Il centro del parco: il monte Antola
L'intero parco è dominato dal monte Antola (1597 metri) che fa da spartiacque tra le valli principali del parco: la val Vobbia e la val Brevenna (che confluiscono poi nell'alta valle Scrivia) e le valli Brugneto e Cassingheno che confluiscono nell'alta val Trebbia. Questa posizione divisoria ha permesso alla montagna di essere durante i secoli passati un importante crocevia commerciale tra gli abitanti delle due valli.
La val Pentemina e la val Brevenna sono due valli di grande importanza principalmente storica. Sono state inserite nel parco per la presenza di numerosi mulini[4], casoni in pietra (utilizzati in passato per il pascolo) e terrazzamenti che testimoniano la secolare attività del passato degli abitanti locali.
A Senarega, in val Brevenna, è stato recentemente restaurato, da parte del Parco, il millenario castello dei Fieschi.
Il borgo di Pentema, frazione di Torriglia, è invece famoso per il presepe contadino che vi si svolge ogni anno e che rappresenta una sorta di museo etnografico della civiltà contadina dei secoli scorsi nelle valli dell'Antola.
L'alta val Trebbia è caratterizzata dalla gran quantità di corsi e bacini d'acqua come il lago del Brugneto e il fiume Trebbia, con i suoi affluenti (di sinistra, fra i quali il Terenzone e il Cassingheno, e di destra, fra i quali il Sermigliasca e il Moglia) e dalla presenza di numerose faggete.
Peculiari sono anche i numerosi paesi presenti sui versanti della valle e che ne arricchiscono la bellezza paesaggistica ed i pregi storico-architettonici.
Sono presenti sui crinali ampie distese di pascoli e prati in cui viene praticato l'allevamento brado di mandrie di bovini, ricoperte in primavera da magnifiche fioriture di genziane, narcisi ed altri fiori appenninici.
Il fiume Trebbia rappresenta una grande attrattiva per i turisti ed in particolare per pescatori e amanti degli sport d'acqua.
La flora del parco presenta un'enorme varietà e si suddivide in tre rami principali: la flora arborea, la flora arbustiva e i fiori e le piante grasse[5].
Flora arborea
La flora arborea è principalmente dominata dal faggio (Fagus sylvatica) che domina totalmente l'area boschiva tra i 1.000 e i 1.500 metri d'altitudine; oltre i 1.500 metri sono presenti il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) e il sorbo montano o farinaccio (Sorbus aria) mentre al di sotto dei 1.000 metri appena il faggio inizia a diradarsi prende spazio una grande quantità di specie arboree. Attorno ai torrenti e nelle zone più umide prendono spazio alberi come l'ontano bianco (Alnus incana) e il pioppo tremolo (Populus tremula) e altri pioppi (Populus alba e Populus × canescens).
Comunque gli alberi che più di ogni altra rappresentano la media montagna e le fasce collinari del parco sono quelle del genere Quercus: il cerro (Quercus cerris), il rovere (Quercus petraea) e la roverella (Quercus pubescens). Tra questi alberi vi sono anche numerosi castagni, oramai ridotti a boschi cedui per lo sfruttamento del legname, (Castanea sativa). Infine ad arricchire tutti questi boschi vi sono numerosissimi altri alberi tra i quali il carpino nero (Ostrya carpinifolia), il carpino bianco (Carpinus betulus), l'orniello (Fraxinus ornus), l'acero campestre (Acer campestre), l'olmo campestre (Ulmus minor) e alcuni alberi da frutto selvatici.
I mammiferi sono sicuramente gli animali di maggior richiamo turistico. Tra tutti l'animale di più grande pregio è il lupo italiano (Canis lupus italicus) che ha fatto recentemente la sua ricomparsa nel territorio del parco (in cui non era più presente dalla metà del XIX secolo) specialmente nell'area attorno al monte Antola[6]. Le sue prede principali sono il daino (Dama dama, del quale è stato effettuato un importante ripopolamento) e il capriolo (Capreolus capreolus).
In treno si possono raggiungere le valli con la ferrovia Genova-Casella, a scartamento ridotto, che collega l'alta valle Scrivia con le valli genovesi del Polcevera e del Bisagno.
L'Osservatorio astronomico regionale Parco Antola - Comune di Fascia (OARPAF) si trova in località Casa del Romano di Fascia, sullo spartiacque tra la val Borbera e la val Trebbia, a 1.410 m d'altitudine all'interno del Parco regionale[7]. Il progetto di un osservatorio nel parco risale al 1998 ma l'osservatorio è stato inaugurato solo nel settembre del 2011: la gestione era affidata al comune di Fascia fino al 14 marzo 2012, mentre oggi è sotto la gestione dell'Ente Parco[8].
Nella nuova costruzione è stato sistemato un telescopio da 800 mm e la ricerca e la didattica universitaria sono state affidate, a seguito di un Protocollo di intesa, all'Università di Genova. Sono inoltre presenti un planetario, un laboratorio di astrofisica e una stazione meteorologica.[9]
Sentieri
All'interno del parco esistono numerosissimi sentieri tra i quali il più importante è sicuramente l'Alta via dell'Antola che attraversa da ovest ad est tutto il parco. Esistono poi numerosi sentieri che partono dalle varie valli e che spesso arrivano al monte Antola o alle Rocche del Reopasso (come la via ferrata attrezzata delle Rocche del Reopasso). Infine vanno citati i numerosi sentiero "ad anello" tra i quali l'Anello del lago del Brugneto, l'Anello di Pentema, l'Anello di Caprile e l'Anello di Chiappa[10].
Recentemente l'Ente Parco ha dato il via ad una iniziativa per dare l'affidamento dei sentieri alle aziende agricole ed alle associazioni locali per favorirne fattori come fruibilità e percorribilità.
Alta Via dell'Antola
Lunghezza percorso: 39 km; Tempo di percorrenza: 17 ore; Partenza: Vobbietta, 323 metri d'altitudine; Arrivo: Gorreto, 522 metri d'altitudine
Il sentiero attraversa tutto il confine settentrionale del parco, e contiene, come tappe lungo il suo percorso, anche alcune importanti vette del parco (monte Carmo, 1.640 m, Bric delle Camere 1.016 m e monte Zucchello, 1.416 m) e alcuni importanti passi di montagna come il Passo di Costa Salata (un tempo attraversato da un'antica Via del sale). La difficoltà del sentiero non è elevata ma è consigliabile attraversarlo a tappe pernottando nei numerosi luoghi adatti alla sosta o al pernottamento data la lunga durata necessaria all'attraversamento (17 ore).[10][11]
Lunghezza percorso: 13,5 km; Tempo di percorrenza: 6 ore circa; Partenza: Diga del Brugneto - 748 metri d'altitudine; Arrivo: lungo la strada carrozzabile per Retezzo, oltre la diga
Il sentiero, si snoda attorno alle rive del lago artificiale e prende quindi le caratteristiche di un sentiero ad anello. Buona parte del percorso si stende all'interno della faggeta che circonda il lago ed è possibile avvistare numerosi daini anche durante la loro stagione dell'amore. Un breve tratto del percorso ricalca l'antica Via del sale che collegava i paesi costieri del Tigullio con il Piemonte. Vi sono numerose aree di sosta e ristoro.[12][13]
Altri sentieri
Alta via ferrata attrezzata delle Rocche del Reopasso: è un percorso alpinistico attrezzato, lungo circa 1000 metri dei quali 600 provvisti di un cavo d'acciaio. La difficoltà può variare da abbastanza difficile a molto difficile in alcuni tratti a strapiombo. Il percorso alpinistico è da affrontare soltanto con le adeguate preparazione e attrezzatura;
Anello di Pentema: è un sentiero che con un percorso ad anello tocca l'antico borgo di Pentema, la Cappella di Nostra Signora della Guardia e il Passo del Colletto;
Anello di Caprile: altro sentiero con percorso ad anello che da Caprile arriva fino alla vetta del monte Antola per poi riscendere dal Passo delle Tre croci fino al luogo di partenza;
Anello di Chiappa: sentiero ad anello che contiene un percorso principalmente panoramico della val Brevenna e dei versanti del monte Antola.
Attività
All'interno del parco vi sono numerosi sport e attività praticabili. Tra le tante vi sono:
Il parco offre anche vari servizi tra i quali educazione e didattica ambientale e servizi escursionistici e visite guidate. Un'importante attrattiva del parco è il trenino di Casella, l'unico esempio ligure di ferrovia a scartamento ridotto. Tra le strutture ricettive va citato il Rifugio Parco Antola, costruito dall'Ente Parco e gestito dal Club Alpino Italiano.
^ AltaValTrebbia.net, Il Parco Naturale Regionale dell'Antola, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 27 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2008).
^Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia corredata di un Atlante, vol. 3, Firenze, Stamperia granducale, 1836, p. 649.
^ AltaValTrebbia.net, La flora della Val Trebbia, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 27 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2007). L'intero paragrafo "Flora" ha come fonte primaria questa pagina.
^ AltaValTrebbia.net, La fauna della Val Trebbia, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 27 giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
^ TrekkingLiguria.com, Alta via dell'Antola, su trekkingliguria.com. URL consultato il 27 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
^ AltaValTrebbia.net, Alta Val Trebbia: sentiero, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 27 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2007).
Parco Naturale Regionale dell'Antola, 2006ª ed., Genova, Erredì Grafiche Editoriali.
Atti del seminario internazionale Torriglia e Montebruno, Archeologia postmedioevale. L'approccio storico - ambientale al patrimonio rurale delle aree protette, 21 - 22 maggio 2002, Genova, Edizioni all'insegna del Giglio.
Il Parco Naturale Regionale dell'Antola, 1999ª ed., Genova, Sagep Editrice.
Azienda di promozione Turistica di Genova, L'Antola e le sue valli, 1999ª ed., Genova, M&R Comunicazione editrice.
La catena dell'Antola, 2001ª ed., Arenzano (GE), Andrea Parodi Editore.