La forma biologica della pianta appartiene alle emicriptofite scapose (H scap ): ossia è una pianta perennante per mezzo di gemme adagiate al suolo (“emicriptofita”); mentre il portamento è tipico di una pianta con asse florale allungato e con poche foglie (“scaposo”).
Parte ipogea: rizoma più o meno cilindrico e legnoso alla base.
Parte epigea: è semplice o raramente ramificato, prostrato e poi ascendente. La parte terminale è eretta. Superficie dei fusti: pubescente. Dimensioni medie: da 7 a 35 cm.
Foglie
Le foglie sono sessili, alterne, semplici e senza stipole con superficie quasi glabra. Dimensioni globali delle foglie: larghezza da 2 a 4 mm; lunghezza da 10 a 20 mm.
Foglie inferiori: più piccole, ovate - spatolate e ristrette a cuneo e ravvicinate fra di loro (ma non formano una rosetta basale e non sono mai opposte). Alla base hanno l'apice arrotondato.
Foglie mediane: lanceolate
Foglie superiori: più rade, lanceolato – lineari, cuneate alla base e acute all'apice.
Calice: il calice è costituito da 5 sepali: 3 sepali esterni molto piccoli e verdastri; e 2 interni petaloidei, grandi (come la corolla), colorati ed hanno la forma di due ali (funzione vessilifera) da 4 – 7 mm. Le ali sono simmetriche rispetto alla nervatura centrale ramificata (sono presenti altri due nervi laterali).
Corolla: la corolla ha 3 petali per aborto saldati al tubo (lunghezza del tubo: circa la metà delle ali: 2 – 4 mm), avvolti dal calice e liberi superiormente; i due superiori sono spatolati - oblunghi, mentre il petalo inferiore, carenato è più grande rispetto agli altri ed ha una appendice sfrangiata (8 – 40 frange); i petali (sporgenti rispetto alle ali) insieme alla forma particolare del calice (le ali) conferisce al fiore un aspetto papilionaceo.
Impollinazione: per entomogamia (tramite insetti).
Fioritura: da maggio a agosto.
Frutti
Il frutto è una capsula oblunga, lateralmente compressa, divisa internamente in due logge contenenti ciascuna uno o due semipubescenti. La parte carnosa del seme (strofiolo) presenta delle appendici lunghe 1/3 del seme.
Dal punto di visto corologico questa pianta appartiene al tipo “Euroasiatico”.
In Italia è comune nei luoghi soleggiati erbosi, boschivi o scoperti, dal mare alla regione alpina. In Italia settentrionale è comune, mentre al Centro e al Sud è più rara. Vive in ambiente acido.
Altitudine: 0 – 2200 ms.l.m..
Polygala vulgaris subsp. vulgaris L. - le brattee dei fiori sono più piccole (1 – 2 mm) e comunque minori del peduncolo; le ali sono larghe (ellittiche); il tubo corallino presenta un numero medio di frange (da 14 a 32); il frutto a maturità non supera la dimensione delle ali.
Polygala vulgaris subsp oxyptera (Rchb.) Schübl. & G.Martens - le ali sono più strette (lanceolate o ellittico – acute); il colore dei fiori è bianco – verde o blu – pallido; il tubo corallino ha un numero minore di frange (10 – 13); la dimensione del frutto, a maturità, supera quella delle ali.
Polygala alpestris Rchb. – Poligala alpestre: è più piccola e con meno fiori sul racemo; è presente solamente sulle Alpi.
Usi
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Proprietà medicinali: galattogena, tossifuga, bechica, sudorifera, colagoga, diaforetica, stomatica, antireumatica e tonica.
L'azione antireumatica è data dal salicilato di metile liberato dalla gaulterina.
Inoltre dalle radici si estrae una droga ad azione espettorante (proprietà comune di alcune piante della famiglia delle Polygalaceae), usata sotto forma di infuso, di sciroppo o di polvere. La sua azione farmacologica è dovuta all'aumento della secrezione di muco bronchiale fluido che può essere eliminato con facilità mediante colpi di tosse.
A dosi elevate ha effetto di emetico.
Cucina
Dal punto di vista alimentare la Poligala comune viene usata per fare il te.
Galleria d'immagini
Note
^ab(EN) Polygala vulgaris, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10/4/2023.