Tra le vette del territorio il monte Duso (1451 m), il monte Scietto (1150 m), il monte Montaldo (1136 m), il monte Lavagnola (1113 m), il monte Corsica (1096 m), il monte Bragagino (1091 m), il monte Frisciallo (1061 m), il monte Penzo (1061 m), il monte Moro di Torriglia (1049 m), il monte di Pezza (1029 m), il monte Dragonat (988 m), il monte Spina (984 m), il bric della Croce (952 m), il monte del Cardinale (946 m), il monte Carcagno (914 m), il monte la Colla (898 m), il monte Castelluzzo (850 m), il monte Chiappa (827 m).
Il territorio, a nord est di Genova, è ricco di boschi e pascoli ed in estate è meta di vacanza per molte famiglie del vicino capoluogo.
Il borgo di Torriglia ebbe molto probabilmente origine in epoca romana.
In epoca medievale Torriglia fu sede di un vero e proprio centro di evangelizzazione della val Trebbia con la presenza dell'antica abbazia di Patrania, citata nei testi come abatiam de Patrania.
Nel 947 il re Lotario II donò l’abbazia di Santa Maria di Patrania ed il suo feudo a quella dell'abbazia di San Marziano di Tortona nella persona del fondatore dell'abbazia tortonese il vescovo ed abate Giseprando, cancelliere di Lotario II, vescovo di Tortona e contemporaneamente abate di Bobbio, cosicché gli abati di San Marziano porteranno anche il titolo di abate di Patrania[5]; in seguito da lì a poco si separeranno in alta Val Trebbia i possedimenti monastici tortonesi e bobbiesi.
Intorno alla metà del XIII secolo fu sottoposto ai conti Fieschi di Lavagna, i quali edificheranno in un periodo successivo il locale castello per la difesa del borgo; quest'ultimo venne poi sottoposto al controllo della Repubblica di Genova, mantenendo però ai Fieschi l'ufficiale investitura sul feudo.
Nella lotta tra le diverse fazioni guelfe e ghibelline il feudo ne fu pienamente coinvolto, scatenando nel 1432 la reazione di Genova che assalì ed espugnò il castello fliscano.
Dopo la famosa congiura dei Fieschi del 1547 contro la repubblica e soprattutto contro la famiglia Doria, a partire dal 1547, fu assoggettato a questi ultimi che videro elevare il feudo di Torriglia al titolo di marchesato fino al 1760 e di principato dell'impero fino all'invasione di Napoleone Bonaparte in Liguria nel 1797, quando fu abolito con la soppressione dei feudi imperiali.
Con la riorganizzazione del territorio conseguente all’istituzione della Repubblica Ligure, attuata con Decreto del Direttorio in data 18 aprile 1798, Torriglia divenne capoluogo della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali, in alternanza ad Ottone e Santo Stefano d’Aveto, con tribunale civile e criminale, ed inoltre capo-cantone del 6º cantone della Giurisdizione, coincidente appunto con la sua parrocchia. Per le relative competenze vi ebbero allora sede due giudici di pace di prima e seconda categoria. Con la legge organica n. 24 del 17 gennaio 1803, che innovò la divisione del territorio ligure in sei nuove giurisdizioni, fu istituito il Cantone del Laccio appartenente alla giurisdizione del Centro e Torriglia ne fu eretta capocantone. Con l’annessione al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 questo venne inserito nel dipartimento di Genova.
Il 17 luglio 1908[8] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, distruggendo cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953[9][10].
Moneta (luigino) della principessa Violante Lomellini D'Oria
Centro amministrativo del marchesato e poi del principato, Torriglia fu anche sede di un commissario che esercitava la podestà per conto dei suoi signori assieme a quattro Reggenti del Borgo. La giurisdizione di Torriglia comprendeva - nel 1712 - alcune "Ville" rappresentate da consoli: Casaleggio, Caorsi, Marzano, Orcesi, Tercesi, Frevada, Donetta, Garaventa, Pentema, Bavastri, Bavastrelli, Caprile, Propata, Fascia, Cassingheno, Alpicella, Montebruno, Porcile-Pareto, Dova, Canale, Fontanigorda. Nel territorio del principato erano ricompresi anche gli altri "feudi di montagna" dei Doria Pamphilj, mentre dal precedente marchesato era esclusa la giurisdizione di Santo Stefano d'Aveto.
«Troncato: il primo d'azzurro, all'aquila spiegata di nero, allumata di rosso; il secondo di verde, a tre torri d'argento, murate di nero, chiuse e finestrate dello stesso e merlate alla guelfa di tre. Ornamenti esteriori da Comune.[12]»
Nella parte superiore l'aquila nera è simbolo della famiglia Doria che dominò il feudo di Torriglia e nella parte inferiore le tre torri merlate alla guelfa, rappresentano le vestigia dell'antico castello che ancora domina il borgo.[14]
Oratorio di San Vincenzo nel capoluogo. Sito nel piazzale antistante la parrocchiale di Sant'Onorato conserva al suo interno una statua del XVI secolo, proveniente dalla cappella privata del castello durante la dominazione dei Fieschi, raffigurante Nostra Signora della Neve. L'oratorio è aperto al pubblico durante le festività natalizie per l'esposizione del caratteristico presepe genovese.
Chiesa di San Giorgio nella frazione di Bavastri, alle dipendenze della parrocchia di Bavastrelli di Propata.
Cappella di Sant'Anna nella frazione di Casaleggio.
Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo nella frazione di Fascia di Carlo.
Chiesa di San Giovanni Evangelista nella frazione di Garaventa.
Chiesa parrocchiale di San Giacomo nella frazione di Laccio.
Chiesa parrocchiale di San Pietro apostolo nella frazione di Pentema. All'interno è ospitata una statua di legno dedicata alla Madonna della Neve, attribuita alla scuola del Maragliano, ed è presente l'orchestra in pregevole struttura lignea sulla quale è sistemato l'organo corale, opera dei fratelli Paganini.
Chiesa parrocchiale di Santa Maria nella frazione di Santa Maria del Porto.
Cappella della Panteca, dedicata a Nostra Signora della Guardia, ubicata lungo un crinale a circa mille metri di altitudine.
Resti della cappella gentilizia della famiglia Guani, di cui si è conservata l'abside.
Architetture militari
Castello di Torriglia. Eretto secondo alcune fonti locali intorno o dopo l'anno 1000, il primo documento ufficiale che certifica l'esistenza del castello è una bolla papale del 1153 del pontefice Anastasio IV. Nella sua storia fu di proprietà della famiglia Malaspina (1180), dei Fieschi (XIII secolo) e quindi, dopo la congiura dei Fieschi del 1547, della famiglia Doria che lo mantenne, cambiandone radicalmente la struttura, fino al 1799 quando fu assalito e distrutto dagli abitanti di Torriglia. Dal 2009 è nuovamente accessibile e aperto al pubblico.
Resti archeologici del castello medievale di Donetta, oggi semidistrutto. Il maniero sorge su una collinetta a circa due chilometri a nord dell'odierno paese di Donetta, in una località conosciuta come Pian della Torre o Torriglia Vecchia.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Torriglia sono 82[16], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[17]:
Noti anche in ambito non locale, i canestrelletti di Torriglia (marchio registrato) sono riconosciuti a livello nazionale come prodotto agroalimentare tradizionale italiano, di ingredienti semplici a base di farina, uova, burro, zucchero. Sono dei biscotti frollini a forma di piccola margherita con un diametro di 10 cm ed un foro di 3 cm. Si presentano con un foro nel mezzo e spolverati di zucchero a velo. Il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione del Canestrelletto di Torriglia"[18] ne promuove la valorizzazione nel rispetto del disciplinare di produzione.
Eventi
Si è svolta a Torriglia la rievocazione storica delle campagne napoleoniche che nel XVIII - XIX secolo videro il suo territorio come teatro di numerose battaglie. Numerosi gruppi di figuranti si sono radunati nell'antico borgo e nei prati adiacenti al castello per eseguire la rappresentazione delle battaglie.
Nel periodo natalizio la frazione di Pentema trasforma il suo borgo in un vero e proprio presepe ambientato alla fine del XIX secolo. I personaggi esposti sono a grandezza naturale e vestiti con costumi d'epoca, ambientati in momenti di vita quotidiana.
Geografia antropica
Il suo territorio comunale comprende le frazioni di Acquabuona inferiore, Acquabuona superiore, Bavastri, Buoni di Pentema, Candini, Casaleggio, Cavorsi, Costafontana, Costalunga, Costapianella, Costazza, Donderi, Donetta, Fallarosa, Fascia di Carlo, Frevada, Garaventa, Gurre, Laccio, Marzano, Obbi, Olcesi, Passo della Scoffera, Pentema, Pezza, Poggio, Ponte Trebbia, Riola, Santa Maria del Porto, Serre di Pentema, Siginella, Tecosa, Tinello, Vi per un totale di 60,02 km2.
Il centro di Torriglia è attraversato principalmente dalla strada provinciale 62 Franco Rolandi, la quale s'innesta con la principale arteria della strada statale 45 di Val Trebbia collegandosi con Davagna, ad ovest, e Montebruno ad est. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 15 del Brugneto, per raggiungere Propata, e la strada provinciale 226 di Valle Scrivia al bivio di Laccio.
Mobilità Urbana
Dal comune di Genova un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Torriglia e le altre località del territorio comunale. Sono presenti inoltre collegamenti da e per i comuni circostanti, quali Bargagli, Montebruno, Rovegno, Gorreto, Ottone (PC), Davagna, Propata, Rondanina e Montoggio (passando dalla frazione torrigliese di Laccio).
Polisportiva Torriglia 1977, squadra di calcio, militante nel campionato di Seconda Categoria.
Ogni anno ospita due tappe speciali del Rally della Lanterna. Il 26° Rally della Lanterna (2010) verrà ricordato per la partecipazioni di Sébastien Ogier, vincitore del Rally della Lanterna e della seconda tappa (Laccio) e di Kimi Räikkönen, vincitore della prima tappa (Laccio), e sua prima vittoria (di tappa) in assoluto nei rally.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Gigi Pasquali, Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003, tratto dagli articoli del settimanale bobbiese La trebbia, Bobbio 2003, Capitolo 2: Il fiume Trebbia pp.15-27
^Su ricorso [677/2009] di due cittadini torrigliesi, per l'illegittima partecipazione alla competizione elettorale della lista n. 4 "Un'altra Torriglia è possibile" ed in particolare di un candidato, il Tribunale Amministrativo Regionale ha accolto la richiesta di annullamento delle elezioni del 6 e 7 giugno 2009 con sentenza del 5 novembre, depositata il 25 novembre
Bibliografia
Codice Diplomatico di San Colombano di Bobbio, I.
Codice Diplomatico di San Colombano di Bobbio, III.
Mons. Clelio Goggi Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona - Tipografia "San Lorenzo" - 4ª Edizione - Tortona 2000
Bruno Giontoni, Franca Balletti, I Feudi imperiali della Val Trebbia - Società e territorio tra Genova e Piacenza, De Ferrari Editore, Genova 2019, ISBN 978-88-5503-057-1 (88-5503-057-4)
R. Zanussi San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa - Ed. Pontegobbo
Giovanni Ferrero, Genova - Bobbio: frammento di un legame millenario, 2003.
A.Maestri. Il culto di San Colombano in Italia. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
Archivum Bobiense Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio
Giovan Battista Canepa (partigiano "Marzo"). La repubblica di Torriglia. Fratelli Frilli, Genova, 2009.