Il territorio comunale è situato in val Trebbia, sviluppatosi lungo la riva sinistra del fiume Trebbia, ad est di Genova. Tra le vette del territorio il monte Collere (1289 m), il monte Posasso (1234 m), il monte Possasco (1183 m), il monte Fracellana (1129 m), il monte Fogliata (999 m), la cima del Conco (745 m).
Il suo antico toponimo (Castrum Montisbruni) viene testimoniato nel 1164 su un documento con cui Federico Barbarossa concedette il territorio al marchese Obizzo Malaspina, che vi costruì un castello.
Fu quindi territorio feudale della famiglia genovese Doria ottenendo, dal 1668, il diritto di zecca e conservando il borgo fino alla fine del XVIII secolo, quando il territorio passò alla Repubblica di Genova.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Montebruno rientrò nel VII cantone, come capoluogo, della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III cantone dell'Appennino nella giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento di Genova.
Il 17 luglio del 1908[7] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne soprattutto nel territorio del mandamento bobbiese di Ottone e fra i confini delle provincie di Genova e Pavia, con gravi danni nell'abitato di Gorreto, distruggendo cinque ponti lungo la statale 45 interrompendo le comunicazioni stradali fra Ottone e Torriglia, e la linea telegrafica fra Bobbio e Genova; danni ed allagamenti anche nel piacentino a Rivergaro e a Sant'Antonio a Trebbia nei pressi di Piacenza. Distruzioni imponenti e danni più ingenti si verificarono, invece, con l'alluvione che colpì la val Trebbia il 19 settembre 1953[8][9].
Ponte Doria sul fiume Trebbia. Secondo alcuni studi l'origine del ponte deve essere ricercata nel tardo Medioevo. Il ponte viene citato dal 1455 nelle carte geografiche della Repubblica di Genova del cartografo Matteo Vinzoni. Anticamente fu un transito obbligatorio per i mercanti o i pellegrini provenienti dalla val Trebbia o dalla val Fontanabuona e ancora oggi è il simbolo per eccellenza di Montebruno. Recentemente restaurato permette di raggiungere a piedi il santuario di Nostra Signora di Montebruno al di là della Trebbia.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Montebruno sono 5[12].
Cultura
Musei
Adiacente al santuario di Nostra Signora di Montebruno è ospitato, nei locali del convento, il museo di cultura contadina dell'Alta val Trebbia; il museo etnografico conserva testimonianze della vita e dell'artigianato locale dei secoli passati, con esposizione di attrezzi agricoli, mobili e oggetti di uso quotidiano dei contadini delle comunità della val Trebbia.[13][14]
Eventi
"Il volo di Sophie Blanchard", con mongolfiere, deltaplani e mostre collaterali. Rievocazione storica dell'atterraggio di emergenza che Sophie Blanchard, partita da Milano, effettuò nei pressi di Montebruno, a causa di forti correnti ascensionali, il 15 agosto del 1811[15].
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle località di Caprili, Cassinetta, Conio di Mezzo, Croso, Lunga, Pianazzo, Seppioni, Sottoripa, Tartogni e Zeppado per un totale di 17,68 km².
L'economia comunale si basa principalmente sull'agricoltura - coltivazione di patate, legumi e foraggi - e sull'allevamento del bestiame.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il centro di Montebruno è attraversato principalmente dalla strada statale 45 di Val Trebbia che gli permette il collegamento stradale con Torriglia, ad ovest, e con Rovegno a nord est. Ulteriori collegamenti viari sono la strada provinciale 15 del Brugneto, la provinciale 48 del Fregarolo collegandosi con Rezzoaglio e quindi in val d'Aveto e la provinciale 56 di Barbagelata per l'omonima frazione di Lorsica.
Mobilità urbana
Dal comune di Torriglia un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Montebruno e per le altre località del territorio comunale.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Patrania e la Via Patranica, su milanofuoriporta.it. URL consultato il 30 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2013).
^ Mons. Clelio Goggi, Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona, 4ª ed., Tortona, Tipografia "San Lorenzo", 2000, pp. 227-228.
^ Gigi Pasquali, Capitolo 2: Il fiume Trebbia, in Cento anni di storia bobbiese - 1903-2003, tratto dagli articoli del settimanale bobbiese La Trebbia, Bobbio, 2003, pp. 15-27.