Il territorio comunale di Fontanigorda è situato sul versante sinistro della valle percorsa dal torrente Pescia, affluente destro del fiume Trebbia nella valle omonima. Tra le vette del territorio il monte Collere (1289 m), il monte Laghicciola (1260 m), il monte Vernallo (1072 m), il Poggio dello Zucchero (901 m).
È una tradizionale località di villeggiatura per gli abitanti di Genova, ma anche di molti cittadini francesi, i cui antenati partirono da Fontanigorda per lavorare nelle miniere del sud della Francia.
Storia
Deriva il suo nome[5] dall'abbondanza di acqua nel territorio, testimoniata tutt'oggi dalla presenza di quattordici fontane agli angoli delle strade.
Dall'XI secolo divenne dominio della famiglia Malaspina - la prima testimonianza scritta dell'esistenza del comune risale al 1180 - e in seguito feudo dei conti di Lavagna i Fieschi. Divenuto in possesso dei genovesi Doria, entrò a far parte della Repubblica di Genova dal XIII secolo.
Il passaggio nella repubblica genovese favorì lo sviluppo del paese, grazie soprattutto ai numerosi privilegi concessi da Genova e che a partire dal XVIII secolo lo eresse come comune autonomo.
Nel 1797 con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dei Monti Liguri Orientali, con capoluogo Ottone, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Fontanigorda rientrò nel VII cantone, capoluogo Montebruno, della giurisdizione dei Monti Liguri Orientali e dal 1803 centro principale del III cantone dell'Appennino nella giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel dipartimento di Genova.
Il 17 luglio del 1908[7] si verificò un violento nubifragio con una piena straordinaria della Trebbia che devastò case e campagne, ma le distruzioni più imponenti si verificarono con l'alluvione della val Trebbia del 19 settembre 1953[8].
«Bandato d'azzurro e d'argento, caricato sul tutto da una catena di monti rocciosi posti in fascia, con ai loro piedi una coltre boscosa, il tutto al naturale; la cima centrale più alta è sormontata da un'aquila dal volo spiegato con la testa rivoltata. Ornamenti esteriori da Comune.[10]»
Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo nella frazione di Casoni. Nato come semplice oratorio, l'odierna chiesa, consacrata nel 1906, è sede della locale parrocchia, eretta del 1840 dopo lo smembramento dalla parrocchia di Fontanigorda da parte del vescovo di Bobbio sant'Antonio Gianelli. Accanto alla chiesa sorge un artistico campanile alto 42 metri. La frazione è ubicata vicino alle sorgenti del torrente Semigliasca, quest'ultimo affluente minore della Trebbia.
Aree naturali
Vicino alla chiesa parrocchiale di Fontanigorda è presente un'antica zona boschiva denominata Bosco delle Fate[14]. Principalmente composto da faggi e castagni conserva un sentiero lastricato in ardesia su cui sono stati incisi i versi di Giorgio Caproni dedicati alla valle. Inoltre vi si trovano campi da bocce, tennis, calcio a 5, calcio a 7, minigolf e un parco giochi per i bambini. È presente una struttura, chiamata Lo Scoiattolo, dove si svolgono alcune manifestazioni estive.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Fontanigorda sono 15[16].
Geografia antropica
Il territorio comunale è costituito, oltre il capoluogo, dalle dodici frazioni[17] di Barcaggio, Borzine, Canale, Casone di Canale, Casoni, Cerreta, Due Ponti, Mezzoni, Reisoni, Vallescura, Villanova e Volpaie per un totale di 16,16 km2.
Un'antica attività economica e di sostentamento del paese era la raccolta di un particolare fungo, il Polyporus fomentarius, il quale cresceva nelle vaste faggete che ricoprivano il territorio orientale di Fontanigorda. Il fungo, una volta preparato e confezionato dagli abitanti, veniva venduto come esca nei principali mercati della zona. L'attività si ridusse notevolmente sul finire del XIX secolo a causa del forte disboscamento per ricavarne il carbone.
Ancora oggi la principalmente attività è basata sull'agricoltura.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il centro di Fontanigorda è attraversato principalmente dalla strada provinciale 17 di Fontanigorda che si dirama dalla strada statale 45 di Val Trebbia e raggiunge il centro abitato dopo una tortuosità di circa 5,5 km.
Mobilità urbana
I trasporti interurbani di Fontanigorda vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da AMT.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
Bruno Giontoni, Franca Balletti, I Feudi imperiali della Val Trebbia - Società e territorio tra Genova e Piacenza, De Ferrari Editore, Genova 2019, ISBN 978-88-5503-057-1 (88-5503-057-4)