Scartamento normale, 1435 mm (blu) e scartamento ridotto, 1067 mm (rosso) a confronto: La differenza è 368 mm (14,5 in), circa il 26% in meno
Lo scartamento ridotto è lo scartamento dei binari delle ferrovie o delle reti ferroviarie la cui misura è inferiore a quella dell'ordinario, che è pari a 1435mm.[1]
Le ragioni tecniche dello scartamento ridotto risiedono nel poter progettare curve con raggio inferiore rispetto alle corrispondenti curve a scartamento standard, mantenendo invariata la resistenza al moto dei veicoli ad assale rigido: in questo tipo di rodiggio, infatti, nelle curve di raggio inferiore ad un certo valore limite una delle due ruote dell'assale deve strisciare sulla rotaia, dissipando energia e causando un notevole incremento dello sforzo di trazione. Il valore limite del raggio di curvatura al di sotto del quale si innesca lo strisciamento e l'entità dello strisciamento stesso (e dello sforzo di trazione aggiuntivo che ne deriva) dipendono direttamente dal diametro delle ruote e dallo scartamento del binario.
Nelle reti ferroviarie tradizionali, quindi, ove è in uso l'assale rigido, si preferiva adottare veicoli con ruote piccole e binari a scartamento ridotto nei territori montani dove la progettazione di un percorso tortuoso poteva consentire minor spesa in termini di costruzioni civili (ponti, gallerie), meglio adattandosi all'orografia accidentata del terreno: in questi casi di percorso tortuoso (quindi a parità di andamento plano-altimetrico del binario) l'adozione dello scartamento ordinario e/o di ruote di grande diametro nelle curve più strette avrebbe comportato per i mezzi di trazione uno sforzo di trazione eccessivo, che poteva essere così elevato da impedire l'avanzamento dei treni.
Per veicoli con rodiggi a ruote libere (un'innovazione recente e ancora poco diffusa) non sussiste invece alcuna differenza di resistenza al moto tra i vari scartamenti e diametri delle ruote, e per questo tipo di veicolo l'adozione dello scartamento ridotto è superflua ed in definitiva inutile.
Lo scartamento ridotto consente quindi economie di costruzione, ma pone problemi di rottura di carico nei confronti del resto della rete ferroviaria a scartamento normale. Inoltre, limita le velocità di esercizio sia per la presenza di curve dal raggio inferiore, sia talvolta per la minore stabilità dei veicoli sul binario.
Per questi motivi diversi paesi hanno reti ferroviarie con scartamenti inferiori allo standard di 1435 mm: per lo più 1067 mm, 1000 mm e 950 mm.
Col passare del tempo queste ferrovie si sono evolute e ingrandite fino a costituire reti moderne, efficienti e capillari e oggi hanno prestazioni pressoché simili a quelle delle reti a scartamento normale. Ne sono esempi la metropolitana di Glasgow (1219 mm) in Scozia, le ferrovie giapponesi (1067 mm), brasiliane (1000 mm) o sudafricane (1067 mm).
In Europa le linee a scartamento ridotto sono notevolmente diminuite rispetto al passato. In molti casi sopravvivono solo tratte di pochi chilometri delle grandi reti precedenti, come nel caso dell'Hartz in Germania. Permangono alcune reti in Svizzera, le linee del Nord della Spagna, gestite da FEVE o Euskotren, e le linee della Corsica. In Italia, mentre è quasi scomparsa l'ex rete calabro-lucana e la Roma-Fiuggi si è ridotta alla tratta Roma-Giardinetti (ma limitata a Centocelle), sono ben attive la Circumetnea di Catania e la Domodossola-Locarno; poche altre sopravvivono con difficoltà. In controtendenza la Ferrovia Circumvesuviana di Napoli, che ha aperto alcune tratte di interconnessione ed è dotata di una rete molto estesa e ramificata con un'alta densità di stazioni, e la ferrovia Trento-Malé-Mezzana.
In America del Nord lo scartamento ridotto è praticamente sparito negli anni sessanta. Resta una linea a 914 mm in California per il trasporto del gesso a Plaster City e alcune linee turistiche.
I rotabili circolanti sulle linee a scartamento ridotto tuttavia non hanno necessariamente dimensioni ridotte; per esempio, sulle linee da 610 mm del Sudafrica viaggiano le locomotive Diesel classe 91000, modello UM8B General Electric anno 1973, con una larghezza di 2564 mm, cioè più di 4 volte lo scartamento, e alte 3632 mm. Sulle linee del Queensland da 610 mm circolano locomotive usate precedentemente sulle linee nazionali da 1067 mm. In Brasile sulle linee da 1000 mm viaggiano locomotive e carri progettati per le linee a scartamento standard del Nord America che formano treni per trasporto di minerale da 200 carri.
Anche le velocità non sono necessariamente basse: nel Queensland e in Giappone su scartamento di 1067 mm i treni viaggiano alla velocità fino a 160 km/h.
Un tipo particolare di ferrovie a scartamento ridotto sono le ferrovie da cantiere. Spesso sono costruite con elementi prefabbricati, come le ferrovie giocattolo. Sono conosciute anche come ferrovie Decauville.
Caratteristiche
Nel linguaggio corrente il termine "ferrovia a scartamento ridotto" viene spesso erroneamente accostato al concetto di "ferrovia secondaria". Una ferrovia secondaria può, invece, essere costruita a scartamento normale. Al contrario, in molti paesi esistono ferrovie principali a scartamento ridotto, come, ad esempio, quelle con lo scartamento "Cap gauge" di 1067 mm = 3' 6" in Sudafrica o Giappone, e quelle con lo scartamento di 1000 mm in India, Kenya o Tunisia. In questi paesi il concetto di "scartamento ridotto" viene perciò usato per indicare ferrovie con uno scartamento ancora più ridotto rispetto alle ferrovie principali corrispondenti (p.e. 610 mm in Sudafrica).
Il limite più evidente delle ferrovie a scartamento ridotto si manifesta nei punti di connessione a quelle a scartamento normale, dato che i veicoli non sono interoperabili e quindi bisogna trasbordare merci e passeggeri.
Tale problema non è limitato ovviamente allo scartamento ridotto, ma è comune a tutte le situazioni di presenza di due scartamenti diversi. Per cercare di ovviare a questo sono stati adottati vari sistemi, purtroppo macchinosi o piuttosto costosi:
Cambio degli assi o dei carrelli. È adottato per scartamenti non troppo dissimili. Si attua sollevando i veicoli e cambiando gli assi o i carrelli. Usato alla frontiera tra Cina e Federazione Russa, tra questa e gli stati confinanti in Europa e in Australia.
Veicoli con assi a scartamento variabile. I treni di tipo bloccato come i Talgo sono dotati di carrelli speciali, con assi che permettono lo svincolo e lo spostamento laterale delle ruote e il successivo ribloccaggio in posizione spostata; i carrelli scorrono su appositi dispositivi che ne cambiano lo scartamento. È usato in Spagna per il passaggio dallo scartamento largo (spagnolo) allo scartamento standard europeo, su linee interne al paese, al confine con la Francia.
Ferrovie a tre o quattro rotaie. Sullo stesso binario convivono due o tre scartamenti diversi. Un esempio è il tratto promiscuo della ferrovia Trento-Malé-Mezzana e Potenza-Avigliano nel tratto promiscuo RFI-FAL.
Principali misure di scartamento
Le larghezze di scartamento più importanti delle ferrovie a scartamento ridotto sono
610 mm = 2' (2 piedi): India, Sud Africa, circa 4000 km di ferrovie moderne nel Queensland per la raccolta della canna da zucchero
750 mm: Europa, Russia
760 mm ("scartamento bosniaco"): ex paesi asburgici; forse prende origine dallo scartamento di 2' 6 " (2 piedi e 6 pollici, cioè 2,5 piedi)
900 mm
914 mm = 3' nei Paesi anglosassoni
950 mm ("scartamento ridotto italiano")
1000 mm ("scartamento metrico")
1067 mm (3½') conosciuto come "CAP gauge" (scartamento CAP), che prende il nome dal suo primo utilizzatore nel 1861, l'ingegnere norvegese Carl Abraham Pihl, in origine usato per le ferrovie della provincia del Capo, in Sud Africa, a partire dal 1873.
L'adozione in Italia dello scartamento ridotto 950 mm deriva dalla regolamentazione stabilita con la legge 29 luglio 1879, n. 5002, con la quale furono definite le classi nominali di scartamento da adottare, tra cui quelle da 1000 e da 1500 mm, "riferiti all'asse delle rotaie", secondo il sistema francese. Con le rotaie allora in uso, lo scartamento effettivo, misurato sul bordo interno della rotaia, risultava rispettivamente di 950 e 1445 millimetri[2].
Ancora attiva invece la ferrovia Circumvesuviana a scartamento ridotto a 950 mm, fondata nel 1890 per collegare l'area metropolitana di Napoli e gestita dal 2003 dall'EAV. Ancora attive in servizio ordinario, a scartamento 950 mm, sono la Monserrato-Isili, la Macomer-Nuoro, la Sassari-Sorso e la Sassari-Alghero, gestite da ARST, mentre altre linee in Sardegna sono attive solo per servizio turistico. Sono altresì ancora attive alcune tratte a scartamento ridotto in Calabria, Puglia e Basilicata, la ferrovia Roma-Giardinetti a Roma e, in Sicilia, la sezione Paternò-Randazzo-Riposto della ferrovia Circumetnea, in esercizio dal 1895, nella città metropolitana di Catania.
Germania
Locomotiva a scartamento ridotto in servizio sulla Lößnitzgrundbahn
In Germania le ferrovie a scartamento ridotto hanno avuto la massima diffusione dal 1880 fino allo sviluppo dell'autocarro. Erano impiegate in grande numero come ferrovie Decauville o ferrovie forestali. In montagna, ad esempio nella Selva Ercinia, sono state impiegate per le difficili condizioni del terreno. Presenti a macchia di leopardo già prima della seconda guerra mondiale, ma ancora più frequentemente dopo il 1945, furono soppressi e smantellati molti tratti a scartamento ridotto, inizialmente soprattutto nella Repubblica Federale e dal 1960 in poi sempre più spesso anche nella RDT. Le poche ferrovie a scartamento ridotto rimaste servono oggi perlopiù per fini turistici o come ferrovie museali.
Esistono ancora numerose ferrovie con scartamento di 600 mm, soprattutto nel Nord, usate per la raccolta della torba e dette Torfbahn.
Réseau Breton: Scartamento 1000 mm in Bretagna presso la città di Carhaix-Plouguer; circa 425 km di lunghezza, aperta nel 1891 e chiusa nel 1967.
linea della Cerdagne, sui Pirenei, elettrificata a terza rotaia, gestita dalla SNCF
Ferrovia Martigny-Le Chatelard-Saint Gervais, linea internazionale tra Saint Gervais, Chamonix, Vallorcine e Martigny (CH), elettrificata a terza rotaia in Francia, con catenaria, e con cremagliera in Svizzera. Pendenza massima 9% senza cremagliera sul tratto francese.
914 mm: Regno Unito (Ravenglass and Eskdale Railway), Spagna (line Palma-Soller-Porto del Soller nell'isola di Palma de Maiorca), Canada (White Pass and Yukon Route)[3], Colombia, Stati Uniti (Stato del Colorado: Cumbres and Toltec Scenic Railroad e Durango & Silverton), Guatemala, Nauru, Perù
^Lo scartamento metrico italiano di 950 mm fa capo alla adesione del regio governo italiano (Legge Baccarini del 1879) allo standard francese che considerava lo scartamento teorico agli assi delle rotaie, con misure, appunto agli assi, di 1000 mm e di 1500 mm, fatto che portava alla misura di scartamento ai lembi interni della rotaia di circa 1435 mm, corrispondente allo Stephenson, e di 950 mm.
^Questa è l'ultima ferrovia a scartamento ridotto da 950 mm costruita nel periodo coloniale, che è anche l'unica ferrovia in esercizio in Eritrea.
^L'impero d'Austria adottò il sistema di misura dello scartamento ai lembi interni di rotaia adottando una misura metrica intera (1000 mm) nelle ferrovie costruite nei territori sotto il suo dominio. Anomalo il caso della ferrovia Genova-Casella (in Italia) che adottò lo scartamento di 1000 mm misurati all'interno
^Lo scartamento ridotto del Capo fu dovuto ad una unificazione delle misure inglesi corrispondente a tre piedi e mezzo (3' e 6").