Figlio del pittore Panfilo (Cremona, 1581 – Milano, 1651), si formò presso il fratello maggiore, Carlo Francesco Nuvolone (Milano, 1609 – Milano, 1662), come dimostrano le sue prime opere note nelle chiese di bregnano e Cornate d'Adda[1]. Dipinse il San Domenico resuscita dalla morte per la Basilica di San Domenico di Cremona. Giuseppe ebbe i figli pittori Gerolamo e Carlo, la cui unica opera supersite sono gli affreschi, firmati, della chiesa di S. Martino a Savognin, in Engadina, e Antonio, ingegnere e architetto[2].
Madonna del Rosario e Ester e Assuero, Milano, Chiesa di Santa Maria della Passione, provenienti dalla locale chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, 1671;
Natività e imposizione del nome del Battista, Castelmarte, parrocchiale, proveniente dall’oratorio della chiesa milanese di S. Giovanni alla Case rotte, circa 1673)
per la distrutta chiesa di S. Domenico a Cremona, a partire dal 1668: pala d’altare e affreschi del coro (perduti), S. Domenico che resuscita Napoleone Orsini, Beato Rolando da Cremona e Beato Moneta da Cremona, 1671 (oggi Cremona, Pinacoteca Ala Ponzone), pala d’altare della cappella di S. Rosa da Lima (1671, oggi Cremona, S. Sebastiano)
tele per la cappella della Congrega della Carità apostolica a Brescia, 1675
Assunzione della Vergine di Collio in Valtrompia (1677)
I Santi che implorano la cessazione della peste a Brescia, Duomo Nuovo (Brescia), 1680
S. Vigilio chiesa di Lodrino in Val Trompia (1684)
Adorazione dei Magi e le Marie al sepolcro chiesa di S. Giovanni Evangelista a Brescia (1695)
Mina Gregori (a cura di), Pittura a Milano dal seicento al neoclassicismo, Milano, Cariplo, 1999, pp. 266-267.
John Denison Champlin, Cyclopedia of Painters and Paintings, Volume III, a cura di Charles Callahan Perkins, Scribner and Sons, New York ; Digitized by Googlebooks from Fogg Museum copy on July, 2006, 1887, page 355.