Nell'ottobre del 1555, alla morte di Cristoforo Lombardo detto il Lombardino, lo sostituì nella carica di architetto della Fabbrica del Duomo dove era già attivo dal 1537[1], che mantenne fino al 1567, quando venne sostituito da Pellegrino Tibaldi per volere dell'arcivescovo Carlo Borromeo.
1559: catafalco per le esequie di Carlo V (morto nel settembre dell'anno precedente);
1561-1567: Palazzo dei Giureconsulti a piazza Mercanti (Milano), su incarico di papa Pio IV (inizio dei lavori); impostato sull'andamento orizzontale del primo ordine con loggia a colonne binate e del secondo ordine con finestre decorate da volute, e dotato di marcati effetti chiaroscurali;
1564-1565: palazzo Medici in via Brera a Milano (incompiuto);
1566: seminario arcivescovile di Milano a Porta Orientale (inizio dei lavori);
1571-1576: rinnovamento del presbiterio e realizzazione della cappella Della Croce nella chiesa di San Giovanni in Conca a Milano, e dal 1583 ricostruzione del convento;
Costantino Baroni, Gli edifici di Vincenzo Seregni nella piazza dei Mercanti a Milano, Milano 1934.
Aurora Scotti Tosini, I disegni cinquecenteschi per il duomo di Milano: Vincenzo Seregni nel tomo II della Raccolta Bianconi, in Il disegno di architettura, Atti del Convegno, Milano, 15-18 febbraio 1988, a cura di Paolo Carpeggiani - Luciano Patetta, Milano, Guerini e Associati, 1989, pp. 155-160.
Francesco Repishti, Vincenzo da Seregno architetto e ingegnere della fabbrica (1556-1570), in Il santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, a cura di Maria Luisa Gatti Perer, Milano, Istituto per la Storia dell'Arte Lombarda, 1996, pp. 235-248.
Francesco Repishti, La residenza milanese di Pio IV: il palazzo Medici in via Brera, in "Annali di architettura", XII (2000), pp. 75-90.
Cristiano Marchegiani, "Seregni (da Seregno), Vincenzo", in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 92, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018, pp. 82-85.