Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

Ferrari 156 F1

Ferrari 156 F1
Descrizione generale
CostruttoreBandiera dell'Italia  Ferrari
ClasseFormula 1
SquadraBandiera dell'Italia Scuderia Ferrari
Bandiera dell'Italia Federazione Italiana Scuderie Automobilistiche (FISA)
Bandiera dell'Italia Sant Ambroeus
Progettata daCarlo Chiti (direttore progetto)
Franco Rocchi (motore)
Angelo Bellei (motore)
Mauro Forghieri (motore)
Walter Salvarani (telaio)
Valerio Colotti (trasmissione)
SostituisceFerrari 256 F1
Sostituita daFerrari 156 F1-63
Descrizione tecnica
Meccanica
TelaioTraliccio in tubi d'acciaio
Motore6 cilindri a V 120° da 1476 cm³
TrasmissioneCambio a 5 o 6 rapporti + RM, trazione posteriore
Dimensioni e pesi
Lunghezza4030 mm
Larghezza1400 mm
Altezza1000 mm
Passo2320 mm
Peso420 kg
Altro
CarburanteShell
PneumaticiDunlop
AvversarieVetture di Formula 1 1961
Vetture di Formula 1 1962
Risultati sportivi
DebuttoBandiera di Monaco Gran Premio di Monaco 1961
Piloti1961
Bandiera degli Stati Uniti Phil Hill 1-7
Bandiera della Germania Ovest Wolfgang von Trips 1-7
Bandiera dell'Italia Giancarlo Baghetti 4-5, 7[1]
Bandiera degli Stati Uniti Richie Ginther 1-7
Bandiera del Belgio Willy Mairesse 6
Bandiera del Messico Ricardo Rodríguez 7
Bandiera del Belgio Olivier Gendebien 3
1962
Bandiera degli Stati Uniti Phil Hill 1-3, 5-7
Bandiera dell'Italia Giancarlo Baghetti 1, 3, 5-8
Bandiera dell'Italia Lorenzo Bandini 2, 6-7
Bandiera del Messico Ricardo Rodríguez 1-3, 6-7
Bandiera del Belgio Willy Mairesse 2-3, 7
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
13 5 6 5
Campionati costruttori1 (1961)
Campionati piloti1 (1961)

La Ferrari 156 F1 è stata la monoposto con cui la Scuderia Ferrari ha gareggiato in Formula 1 nel 1961 e nel 1962. Nonostante due prototipi del 1960 (246 P e 156 F2), la 156 F1 è comunemente indicata come la prima Ferrari a motore posteriore.

Progettata da Carlo Chiti con la collaborazione del neo-assunto Mauro Forghieri, era equipaggiata sia con un Dino V6 che con un 6 cilindri a V di 120°. Con Phil Hill ha vinto il campionato piloti e costruttori nel 1961.

Contesto

Wolfgang von Trips, al volante della 156 F2, segue la 256 F1 di Richie Ginther in occasione del Gran Premio d'Italia 1960, seconda apparizione ufficiale del prototipo della futura 156 F1

Nel biennio 1958-1959, in Formula 1 ci fu un cambiamento epocale: si impose la formula del motore posteriore[2] introdotta dagli "assemblatori" inglesi, in particolare dalla Cooper. In realtà questa scelta non era una vera e propria novità, perché la si era già vista prima nei decenni precedenti, e la stessa Cooper utilizzava quella formula, in gare minori, già dai primi anni '50.[3]

In Formula 1, la scelta si rivelò vincente: permetteva infatti di costruire auto che, pur essendo meno potenti, davano diversi secondi al giro agli avversari, dato che il motore, posto alle spalle del pilota, oltre che risparmiare sul peso della trasmissione, permetteva di accentrare le masse, di ridurre la sezione frontale e di migliorare il comportamento dinamico della vettura in qualsiasi condizione.[3]

In questo modo, si colmò il divario tra i poco potenti motori inglesi e i più performanti Ferrari, Maserati, Vanwall e Mercedes, che usavano gli ultimi ritrovati della tecnica per cercare le prestazioni piuttosto che la leggerezza.[3]

Giancarlo Baghetti a bordo della Ferrari 156 F1

Nonostante lo scetticismo di Enzo Ferrari, l'ingegner Chiti, convinto della bontà della nuova formula, riuscì a convincerlo (anche grazie all'intercessione di Vittorio Jano) ed ottenne il via libera per cominciare a progettare una nuova monoposto.

In questo contesto si svolse anche una vicenda poco nota. Infatti, Ferrari pensava che Chiti avrebbe potuto lavorare meglio e più velocemente se avesse avuto un telaio Cooper da studiare, e si rivolse quindi all'amico Guglielmo Dei, proprietario della Scuderia Centro Sud, affinché questi gli prestasse in gran segreto uno dei telai Cooper che utilizzava per correre in Formula 1. Dei acconsentì e una sera del 1959 provvide a consegnare il telaio a un concessionario Ferrari di Modena che l'avrebbe poi trasferito a Maranello. Forse anche grazie a questa operazione, nacque la prima Ferrari a motore posteriore, la 246 P che partecipò a Gran Premio di Monaco 1960.[4]

Sviluppo

Nel 1961 entrò in vigore il nuovo regolamento della Formula 1 che prevedeva motori aspirati obbligatori con una cilindrata massima di 1 500 cm³ e minima di 1 300 cm³, e un peso minimo di 450 kg con acqua e olio ma senza carburante. Vennero inoltre resi obbligatori la messa in moto all'interno dell'abitacolo e il roll-bar, mentre furono vietati i rifornimenti di olio lubrificante durante la corsa.[5][6]

Un'interessante immagine di una 156 F1 nuda. Su questo esemplare è montato il 6 cilindri a V di 65°

Per il progetto della nuova monoposto, in Ferrari si partì infatti dal collaudato motore Dino V6 della Dino 156 F2. Questo propulsore, progettato da Dino Ferrari in collaborazione con Vittorio Jano, presentava la particolarità dell'angolo tra le bancate a 65°; questa angolazione permetteva di realizzare dei condotti di aspirazione dritti, migliorando così l'alimentazione.[7] I tecnici Ferrari adattarono il Dino V6 all'impiego in F1 modificandone leggermente la cilindrata (da 1489,35 a 1476,6 cm³), attraverso l'aumento dell'alesaggio (da 70 a 73 mm) e la diminuzione della corsa (da 64,5 a 58,8 mm), le stesse misure del 12 cilindri Colombo del 1953. Questa modifica, insieme all'adozione di una nuova testata, consentì così di ricavare 5 CV in più e di aumentare leggermente il regime massimo di rotazione.[6] Restava da mettere il motore alle spalle del pilota, ma già nel 1960, dopo la 246 P, era stato approntato un nuovo prototipo a motore posteriore, la 156 F2, per studiare il comportamento della futura Formula 1. Con questa vettura Wolfgang von Trips partecipò al GP della Solitude, che vinse, al GP d'Italia, dove giunse 5º assoluto (1° tra le F2), e al GP di Modena (3º assoluto).[8][9]

Oltre a perfezionare il Dino V6, Chiti si occupò anche di progettare un nuovo V6 a 120°, con l'intento di abbassare il baricentro della vettura e ottenere più spazio per i carburatori. Inizialmente questo motore fu afflitto da problemi di barbotage (l'olio restava in gran parte nel basamento impoverendo la lubrificazione), che vennero risolti ricorrendo a un maggior numero di pompe di recupero. Questo nuovo V6 risultò anche più leggero e prestazionale (190 CV a 9 500 giri). Allo sviluppo di questo motore partecipò anche il neo assunto Mauro Forghieri.[6][10]

Il telaio fu mutuato da quello della 246 P e della 156 F2, con struttura tubolare a traliccio. Il cambio venne collocato leggermente a valle del mozzo delle ruote posteriori e furono adottati 4 freni a disco Dunlop. I serbatoi del carburante vennero collocati lateralmente e il radiatore, collocato nel muso, era ventilato da due grandi prese ovoidali, peculiarità stilistica della 156 F1, che le valsero il nome di shark nose (naso di squalo).

La 156 F1 fu utilizzata anche per la stagione 1962, ma la Ferrari, orfana di Chiti, Bizzarrini e di buona parte dei tecnici e dirigenti sportivi dell'anno precedente, non riuscì a dare un adeguato sviluppo tecnico alla vettura. Venne così abbandonata anche la realizzazione del nuovo motore progettato in collaborazione con la Gilera e già in fase esecutiva: un otto cilindri in linea, raffreddato ad aria e posizionato trasversalmente, con una potenza dichiarata di 215 CV a 11 000 giri/min.[11][12][13]

La 156 F1 rimase così praticamente immutata; al cambio venne aggiunta la 6ª marcia e solo durante l'anno furono apportate radicali modifiche alla vettura, in previsione della versione del 1963: a partire da GP di Germania vennero infatti eliminate le caratteristiche prese d'aria frontali in favore di una singola apertura ovoidale; furono modificati anche il posto guida, il telaio e le sospensioni.[14][15]

Scheda tecnica

Caratteristiche tecniche - Ferrari 156 F1 (motore a V di 65°)
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore longitudinale Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt. in mm): 4030 × 1400 × 1000 Diametro minimo sterzata:
Interasse: 2320 (2300 nel 1962) mm Carreggiate: anteriore 1200 - posteriore 1200 mm Altezza minima da terra:
Posti totali: 1 Bagagliaio: Serbatoio: 75l
Masse a vuoto: 420 kg
Meccanica
Tipo motore: 6 cilindri a V (angolo tra le bancate: 65°) raffreddato a liquido Cilindrata: (Alesaggio x corsa: 81 x 48,2 mm); unitaria 249,40; totale 1496,43 cm³
Distribuzione: Bialbero a camme in testa, 2 valvole per cilindro Alimentazione: 3 carburatori Weber 42DCN
Prestazioni motore Potenza: 185 CV a 9200 giri
Accensione: Doppia, due distributori Impianto elettrico:
Frizione: Multidisco Cambio: A 5 rapporti (6 rapporti nel 1962) + RM
Telaio
Corpo vettura Traliccio in tubi d'acciaio
Sterzo A cremagliera
Sospensioni anteriori: ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici / posteriori: ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici
Freni anteriori: a disco / posteriori: a disco
Pneumatici 5,50/15-6,00/15 Dunlop / Cerchi: a raggi
Prestazioni dichiarate
Velocità: 260 km/h Accelerazione:
Altro
Rapporto di compressione 9,8:1
Caratteristiche tecniche - Ferrari 156 F1 (motore a V di 120°)
Configurazione
Carrozzeria: Monoposto Posizione motore: posteriore longitudinale Trazione: posteriore
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt. in mm): 4030 × 1400 × 1000 Diametro minimo sterzata:
Interasse: 2320 (2300 nel 1962) mm Carreggiate: anteriore 1200 - posteriore 1200 mm Altezza minima da terra:
Posti totali: 1 Bagagliaio: Serbatoio: 75l
Masse a vuoto: 470 kg
Meccanica
Tipo motore: 6 cilindri a V (angolo tra le bancate: 120°) raffreddato a liquido Cilindrata: (Alesaggio x corsa: 73 x 58,8 mm); unitaria 246,1; totale 1476,60 cm³
Distribuzione: Bialbero a camme in testa, 2 valvole per cilindro Alimentazione: 2 carburatori Weber 40IF3C
Prestazioni motore Potenza: 190 cv a 9500 giri; potenza specifica: 128,7 cv/litro; Rapporto peso/potenza: 2,5 kg/cv
Accensione: Doppia, due distributori Impianto elettrico:
Frizione: Multidisco Cambio: A 5 rapporti (6 rapporti nel 1962) + RM
Telaio
Corpo vettura Traliccio in tubi d'acciaio
Sterzo A cremagliera
Sospensioni anteriori: ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici / posteriori: ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici
Freni anteriori: a disco / posteriori: a disco
Pneumatici 5,50/15-6,00/15 Dunlop / Cerchi: a raggi
Prestazioni dichiarate
Velocità: 260 km/h Accelerazione:
Altro
Rapporto di compressione 9,8:1

Carriera agonistica

1961

La 156 F1 non deluse le aspettative di rivalsa della scuderia, reduce da annate poco convincenti, conquistando il quinto titolo piloti della scuderia di Maranello e il suo primo titolo costruttori.

La gara d'apertura della stagione 1961 ebbe luogo a Monaco e la 156 F1 si mise subito il luce conquistando il 2º (Ginther), 3º (Hill) e 4º (von Trips) posto, dietro al vincitore Stirling Moss su Lotus 18. In Olanda arrivò la prima vittoria grazie a von Trips, seguito al secondo posto da Phil Hill, che vinse invece il successivo GP del Belgio, nel quale le Ferrari si piazzarono ai primi quattro posti (2º von Trips, 3º Ginther, 4º Gendebien).

Phil Hill conquista la vittoria al Gran Premio d'Italia 1961 e si aggiudica il titolo mondiale piloti.

Il GP di Francia vide il fortunato esordio di Giancarlo Baghetti. Grazie anche ai ritiri di Ginther e von Trips, che guidavano le 156 con motore a 120° e che erano stati i più veloci per tutte le prove, Baghetti diede vita ad un duello con la più competitiva Porsche di Gurney[16], riuscendo ad avere la meglio nonostante un problema al radiatore.[16][17] Si tratta, fino ad oggi dell'unica volta in cui un pilota vincesse la sua gara d'esordio in Formula 1. In Gran Bretagna la Ferrari mise a segno un altro successo realizzando una tripletta (1º von Trips, 2º Hill, 3º Ginther), mentre in Germania Hill e von Trips conquistarono rispettivamente il 2º e 3º posto.

Al GP d'Italia, penultima gara della stagione, Hill e von Trips si presentarono con le stesse probabilità di vincere il titolo; tuttavia il confronto tra i due durò poco a causa della tragica morte di von Trips: sul finire del secondo giro Jim Clark e von Trips si presentarono appaiati all'entrata della parabolica. Il pilota inglese, tentando una frenata al limite, sbandò e tamponò la vettura di von Trips che, dopo un testacoda, uscì di pista volando contro le reti di protezione dietro le quali erano accalcati numerosi spettatori. Oltre al pilota, persero la vita 14 persone. La Ferrari, non partecipò per lutto all'ultimo gran premio, anche perché, dopo la vittoria della gara di Monza, Hill era matematicamente campione.[18] Quello di Monza è stato il primo incidente mortale della Formula 1 ad essere trasmesso in televisione.

1962

Dopo un 1961 ai vertici, il 1962 fu un anno deludente per la Ferrari. Infatti, mentre la scuderia di Maranello aveva schierato la stessa vettura dell'anno prima, gli avversari avevano sviluppato nuove monoposto, più competitive della 156 F1.

Dopo un discreto avvio di stagione, dove le Ferrari conquistarono un secondo posto con Hill a Monaco, e tre terzi posti, la Scuderia di Maranello vide sfumare la possibilità di lottare per il mondiale sia per la scarsa competitività della vettura, sia perché alcune agitazioni sindacali resero problematico il lavoro di sviluppo e la Ferrari fu costretta a disertare i GP di Francia, USA e Sudafrica, mentre in Gran Bretagna si limitò a schierare una sola vettura.

Risultati completi

Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1961 Scuderia Ferrari SEFAC SpA Ferrari Dino D Bandiera degli Stati Uniti Hill 3 2 1 9 2 3 1 40 (52)
Bandiera della Germania Ovest von Trips 4 1 2 Rit 1 2 Rit†
Bandiera degli Stati Uniti Ginther 2 5 3 15 3 8 Rit
Bandiera del Belgio Mairesse Rit
Bandiera del Messico R.Rodríguez Rit
Bandiera del Belgio Gendebien 4
Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1961 FISA Ferrari Dino D Bandiera dell'Italia Baghetti 1 40 (52)
Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1961 Sant Ambroeus Ferrari Dino D Bandiera dell'Italia Baghetti Rit Rit 40 (52)
Anno Team Motore Gomme Piloti Punti Pos.
1962 Scuderia Ferrari SEFAC SpA Ferrari Dino D Bandiera degli Stati Uniti Hill 3 2 3 Rit Rit 11 18
Bandiera dell'Italia Baghetti 4 Rit 10 5
Bandiera dell'Italia Bandini 3 Rit 8
Bandiera del Messico R.Rodríguez Rit NP 4 6 Rit
Bandiera del Belgio Mairesse 7 Rit 4
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Impressioni di guida

Ecco come Giancarlo Baghetti ricordava la 156 F1:

«Mi ritrovai seduto, anzi semisdraiato, sulla pista stessa. Si guidava a braccia tese [...] e il volante era piccolo e leggero [...]. La vettura era molto più nervosa di tutto quanto avessi guidato fino a quel momento e il compatto 6 cilindri a V di 1500 centimetri cubi lo era anche di più: sparava fuori tutti i suoi 185 CV quasi di colpo nelle vicinanze del regime massimo di 9.200 giri. Eppure la Formula 1 a motore posteriore era molto più equilibrata e controllabile rispetto alla [...] Testa Rossa. Le risposte dello sterzo erano più precise e immediate; il sottosterzo nell'inserimento in curva meno accentuato; ma soprattutto il passaggio al sovrasterzo in accelerazione, nonostante il comportamento brusco del motore, era molto più graduale grazie alla superiore aderenza al retrotreno: invece di mettere in crisi la stabilità della macchina aiutava a chiudere velocemente la curva. [...]
l'assetto secco e nervoso della vettura richiedeva molta attenzione nei cambi di marcia, ad ognuno dei quali la macchina tendeva ad ondeggiare sulla pista. La leva del cambio aveva scatti secchi e duri, e se non dava i tremendi contraccolpi che si sentivano nella Testa Rossa ci procurava comunque vesciche e callosità alle mani. Il volante non richiedeva sforzi particolari, però aveva reazioni violente e occorreva controllarlo stringendolo forte: era difficile perché aveva la corona sottile [...] Inoltre il roll-bar di protezione era finto, si sarebbe piegato al primo urto e d'altronde non si usavano le cinture di sicurezza [...]
La 156 a 120° era modificata in molti particolari. Era una vettura più equilibrata, con il centro di gravità più basso. [...] Su una pista così veloce come Monza balzavano in evidenza i problemi aerodinamici [...]. In rettilineo si sentiva lo sterzo alleggerirsi o improvvisamente indurirsi secondo l'assetto longitudinale della vettura nei sobbalzi.[19]»

Note

  1. ^ Il Gran Premio di Francia 1961 l'ha corso nella FISA mentre il Gran Premio di Gran Bretagna 1961 e il Gran Premio d'Italia 1961 li ha corsi nella Sant Ambroeus.
  2. ^ A rigore si dovrebbe parlare di motore centrale perché è collocato tra i due assi. Infatti tecnicamente si definiscono a motore posteriore quelle vetture che montano il motore a sbalzo sull'asse posteriore come le Porsche. Tuttavia col passare del tempo, con "motore posteriore" si sono indicate tutte le vetture che montano il motore alle spalle del pilota.
  3. ^ a b c F. Lini, p. 4.
  4. ^ D. Buzzonetti
  5. ^ P. Casucci, p.62.
  6. ^ a b c E. Moroni, p. 78.
  7. ^ B. de Prato, p. 47.
  8. ^ P. Casucci, pp. 64-66.
  9. ^ L. Acerbi, p 141.
  10. ^ P. Casucci, p. 64.
  11. ^ Giovanni Canestrini, La nuova "F1" a 8 cilindri, La Gazzetta dello Sport, 2 marzo 1962
  12. ^ Gianni Rogliatti, Ferrari - L'ultimissima F1, L'Automobile, 11 marzo 1962, pag.20
  13. ^ Franco Varisco, Una Ferrari F1 con motore Gilera, Ruoteclassiche, marzo 1996
  14. ^ P. Casucci, pp. 69-70.
  15. ^ L. Acerbi, p. 153.
  16. ^ a b G. Baghetti, p. 20.
  17. ^ G. Baghetti
  18. ^ P. Casucci
  19. ^ G. Baghetti, pp. 19-22.

Bibliografia

  • Acerbi, Leonardo, Tutto Ferrari, Milano, Mondadori, 2004, ISBN 88-04-51482-5.
  • Baghetti, Giancarlo, Le mie Ferrari, Ruoteclassiche n° 18 pp.14-22, maggio 1989.
  • Baghetti, Giancarlo, Per una manciata di secondi, Ferrari World n° 14, luglio/agosto 1990.
  • Bernabò, Ferruccio, Auto da corsa, Novara, De Agostini, 1968.
  • Buzzonetti, Daniele, Una Cooper per il Drake, Ruoteclassiche n° 263 pp. 60-61, novembre 2010.
  • Casucci, Piero, Profili Quattroruote: Ferrari F1 1948-1963, Rozzano (Milano), Editoriale Domus, 1985.
  • Delbò, Massimo, La copia della Gioconda, Ruoteclassiche n° 268 pp. 40-45, aprile 2011.
  • de Prato, Bruno, I "piccoli" Ferrari, Ferrari World n° 29 pp. 46-51, luglio/agosto 1994.
  • Moroni, Emilio, Col carro davanti ai buoi, Ruoteclassiche n° 77 pp. 76-83, ottobre 1994.
  • Lini, Franco, Auto di formula e prototipi, Novara, De Agostini, 1970.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Read other information related to :Ferrari 156 F1/

Ferrari Ferrari Testarossa Ferrari 328 Ferrari 456 Ferrari 488 GTB Ferrari Mondial Ferrari 348 Ferrari F12berlinetta Ferrari 550 Maranello Ferrari F430 Ferrari F355 Ferrari 458 Ferrari 208 Ferrari 330 TR Ferrari 500 TR Ferrari 166 Inter Sport Ferrari 308 Ferrari 166 Inter Corsa Ferrari 250 P Ferrari Cart Ferrari Tipo 001 Ferrari P2 Ferrari F92A Museo Ferrari Ferrari 246 SP Ferrari 166 S Ferrari Berlinetta Boxer Ferrari F50 GT Ferrari GG50 Ferrari F40 Ferrari 340 MM Ferrari Dino GT4 Ferrari P540 Superfast Aperta Ferrari 375 MM Ferrari 212 E Ferrari 330 LM Ferrari 250 LM Ferrari 275 GTB Ferrari …

376 S Ferrari 365 Daytona Ferrari 575M Maranello Ferrari 735 LM Ferrari 246/256 F1 Ferrari 330 P3 Ferrari 166 SC Ferrari 408 4RM Ferrari 500 Mondial Ferrari 125 C Enzo Ferrari Ferrari 158 Ferrari 150º Italia Ferrari 312 T2 Ferrari GT4 2+2 Ferrari 400 Dino Ferrari Ferrari 612 Can Am Ferrari 512 S Ferrari 250 MM Ferrari 812 Superfast Ferrari 1512 Ferrari 166 MM Ferrari 640 F1 Ferrari 801 Ferrari 340 Mexico Ferrari 159 C Ferrari 12Cilindri Ferrari 330 P4 Ferrari Challenge Trofeo Pirelli Ferrari 642 F1 Ferrari 250 S Ferrari 599 Ferrari 275 S Ferrari 712 Can Am Ferrari 326 MI Ferrari 156 F1 Ferrari 126 CK Ferrari 641 F1 Ferrari 225 S Ferrari 312 P Ferrari 159 S Ferrari 286 SP Ferrari 412 T1 Ferrari N.V. Ferrari 500 F2 Ferrari LaFerrari Ferrari 196 SP Ferrari 412 MI Ferrari 166 FL Ferrari F2004 Ferrari F93A Ferrari F1-86 Ferrari 335 S Ferrari 458 Pininfarina Sergio Piero Ferrari Ferrari 333 SP Ferrari F1-2000 Ferrari F1-87 Ferrari 375 Plus Ferrari 412 S Ferrari 365 GTC Ferrari SF-23 Ferrari 365 GTC4 Ferrari 350 Can Am Giacomo Gotifredo Ferrari Alfo Ferrari Ferrari Testarossa Zagato F.Z.93 Ferrari 500 TRC Ferrari 268 SP Ferrari 625 TF Scuderia Ferrari Driver Academy Marco Ferrari Ferrari

Read other articles:

クリフ・リチャードCliff Richard クリフ・リチャード(2021年)基本情報出生名 ハリー・ロジャー・ウエッブ(Harry Rodger Webb)生誕 (1940-10-14) 1940年10月14日(83歳)出身地 イギリス領インド・ラクナウ イングランド・チェスハントジャンル ロックンロールポップスゴスペル職業 シンガーソングライター担当楽器 ギター活動期間 1958年 - 現在レーベル EMI、デッカ、コロムビア、…

3 Mills Studios 3 Mills Studios is a centre for film, television and theatre production near Stratford in East London. The site of a former distillery in Three Mills became a dedicated centre for television and film production work with the establishment in the 1980s of Bow Studios, Three Mills Island Studios, and Edwin Shirley Productions. In the mid-1990s, the three studios merged to become 3 Mills Studios, under the management of Workspace Group.[1] In August 2004, the London Developm…

Head of the Catholic Church from 283 to 296 Pope SaintCaiusBishop of RomeChurchEarly ChristianityPapacy began17 December 283Papacy ended22 April 296PredecessorEutychianSuccessorMarcellinusPersonal detailsBornCaius or GaiusUnknownRoman DalmatiaDied22 April 296Rome, Western Roman EmpireSainthoodFeast day22 April Pope Caius (died 22 April 296),[1] also called Gaius, was the bishop of Rome from 17 December 283 to his death in 296.[2] Little information on Caius is available except th…

Truett McConnell UniversityFormer namesTruett-McConnell College (1946–2016)TypePrivate universityEstablished1946 (first classes offered: September 1947)Religious affiliationGeorgia Baptist ConventionPresidentEmir CanerStudents2,141 (on campus/online)[1]LocationCleveland, Georgia, U.S.34°35′46″N 83°44′53″W / 34.596°N 83.748°W / 34.596; -83.748Campus225 acresColors   Navy Blue & GoldSporting affiliationsNAIA – AppalachianMascotBears (si…

Armagh-based Gaelic games club Granemore GFCAn Grainseach MhórFounded:1949County:ArmaghColours:Green and whiteGrounds:Pairc MhuireCoordinates:54°15′07″N 6°39′18″W / 54.252°N 6.655°W / 54.252; -6.655Playing kits Standard colours St Mary's Gaelic Football Club, Granemore, also known as Granemore GFC, is a Gaelic Athletic Association club located near the townland of Granemore, approximately seven miles south of Armagh in County Armagh, Northern Ireland. The clu…

WealthIklanSutradara William Desmond Taylor Produser Jesse L. Lasky Ditulis oleh Cosmo Hamilton Julia Crawford Ivers SkenarioCosmo HamiltonJulia Crawford IversPemeranEthel ClaytonHerbert RawlinsonJ.M. DumontLarry SteersGeorge PeriolatClaire McDowellSinematograferJames Van TreesPerusahaanproduksiFamous Players-Lasky CorporationDistributorParamount PicturesTanggal rilis 21 Agustus 1921 (1921-08-21) Durasi50 menitNegara Amerika Serikat BahasaFilm bisu dengan antar judul Inggris Wealth adalah s…

اضغط هنا للاطلاع على كيفية قراءة التصنيف العرباوية المرتبة التصنيفية قبيلة[1]  التصنيف العلمي النطاق: حقيقيات النوى المملكة: نباتات العويلم: النباتات الجنينية غير مصنف: النباتات الوعائية الشعبة: حقيقيات الأوراق الشعيبة: البذريات غير مصنف: كاسيات البذور غير مصنف: ثنائ

Jake Owen discographyJake Owen at Walmart SoundcheckStudio albums7Compilation albums1Music videos20EPs2Singles21#1 Singles (Billboard)9#1 Singles (overall)10 American country music singer and songwriter Jake Owen has released seven studio albums, two extended plays, one compilation album, and 21 singles. Signed to RCA Nashville in 2006, he made his chart debut that same year with Yee Haw. Of Owen's 21 singles, nine have reached number one on the US country charts: Barefoot Blue Jean Night, Alone…

東方電影,泛指: 東方電影 (香港),東方電影出品有限公司以及東方電影發行有限公司的統稱 東亞電影 东方电影频道,上海广播电视台旗下专业电影频道,由上海电影集团公司负责,现为“东方影视”频道 这是一个消歧义页,羅列了有相同或相近的标题,但內容不同的条目。如果您是通过某條目的内部链接而转到本页,希望您能協助修正该處的内部链接,將它指向正确的条…

Pemilihan Umum Wali Kota Denpasar 2020201520249 Desember 2020[1]Kandidat   Calon I Gusti Ngurah Jaya Negara Gede Ngurah Ambara Putra Partai PDI-P Partai Golongan Karya Pendamping Kadek Agus Arya Wibawa Made Bagus Kertanegara Peta persebaran suara Peta Bali yang menyoroti Kota Denpasar Wali Kota dan Wakil Wali Kota petahanaIda Bagus Rai Dharmawijaya Mantra danI Gusti Ngurah Jaya Negara Partai Demokrasi Indonesia Perjuangan Wali Kota dan Wakil Wali Kota terpilih I Gusti Ngurah Jaya Ne…

County in Oregon, United States County in OregonHarney CountyCountyHarney County Courthouse in Burns SealLocation within the U.S. state of OregonOregon's location within the U.S.Coordinates: 43°04′N 118°58′W / 43.07°N 118.97°W / 43.07; -118.97Country United StatesState OregonFoundedFebruary 23, 1889Named forWilliam S. HarneySeatBurnsLargest cityBurnsArea • Total10,226 sq mi (26,490 km2) • Land10,133 sq mi …

19th and 20th-century American historian and ethnologist H. H. Bancroft redirects here. For the botanist, see Nellie Bancroft. Hubert Howe BancroftBornMay 5, 1832Granville, OhioDiedMarch 2, 1918(1918-03-02) (aged 85)Walnut Creek, CaliforniaOccupationHistorianKnown forEarly histories of the North American westSignature Hubert Howe Bancroft (May 5, 1832 – March 2, 1918) was an American historian and ethnologist who wrote, published, and collected works concerning the western United Sta…

Town in Western AustraliaArrinoWestern AustraliaThe Arrino grain receival point in August 2022ArrinoCoordinates29°26′20″S 115°37′41″E / 29.43889°S 115.62806°E / -29.43889; 115.62806Population48 (SAL 2021)[1]Established1904Postcode(s)6519Elevation263 m (863 ft)Area399.4 km2 (154.2 sq mi)Location 333 km (207 mi) N of Perth 17 km (11 mi) NW of Three Springs 45 km (28 mi) SW of Morawa LGA(s)Shire of Th…

Problem of finding a maximum cut in a graph An example of a maximum cut For a graph, a maximum cut is a cut whose size is at least the size of any other cut. That is, it is a partition of the graph's vertices into two complementary sets S and T, such that the number of edges between S and T is as large as possible. Finding such a cut is known as the max-cut problem. The problem can be stated simply as follows. One wants a subset S of the vertex set such that the number of edges between S and the…

British freestyle skier Molly Summerhayes (born 7 June 1997)[1] is an English freestyle skier who participated in the 2018 Winter Olympics.[2][3] In December 2018, she announced her retirement aged 21, after learning that she would not receive funding.[4] She is from Sheffield, South Yorkshire and is the younger sister of Olympian skier Katie Summerhayes.[5] The sisters first skied at the former Ski Village in Sheffield when they were aged four and six. …

United States historic placeHousehold No. 1 Site (36WM61)U.S. National Register of Historic Places Fields at the siteShow map of PennsylvaniaShow map of the United StatesLocationOff Timms Lane in Rostraver Township, Westmoreland County, Pennsylvania[2]Coordinates40°10′27.7″N 79°46′44.4″W / 40.174361°N 79.779000°W / 40.174361; -79.779000Area8 acres (3.2 ha)NRHP reference No.86000465[1]Added to NRHPMarch 20, 1986 The Household No. …

Chinese diver In this Chinese name, the family name is He. He ZiHe Zi at the 2009 World Aquatics ChampionshipsPersonal informationNationalityChineseBorn (1990-12-11) 11 December 1990 (age 32)Nanning, GuangxiHeight1.59 m (5 ft 3 in)Weight54 kg (119 lb)SpouseQin KaiSportSportDivingEvent(s)1 m, 3 m, 3 m synchro Medal record Event 1st 2nd 3rd Olympic Games 1 2 – World Championships 4 2 1 Summer Universiade 3 - - FINA Diving World Cup 3 2 – Asian Games 1 2 – Total …

Sauk tribe based in Oklahoma Sac & Fox NationTribal flagTotal population3,794[1]Regions with significant populationsUnited States (Oklahoma)LanguagesEnglish, SaukReligionDrum Society, Native American Church, and Christianity[2]Related ethnic groupsSac, Meskwaki, Kickapoo,and other Algonquian peoples The Sac and Fox Nation (Mesquakie language: Othâkîwaki / Thakiwaki or Sa ki wa ki) is the largest of three federally recognized tribes of Sauk and Meskwaki (Fox) Indian peoples.…

This biography of a living person needs additional citations for verification. Please help by adding reliable sources. Contentious material about living persons that is unsourced or poorly sourced must be removed immediately from the article and its talk page, especially if potentially libelous.Find sources: Wes Butters – news · newspapers · books · scholar · JSTOR (August 2023) (Learn how and when to remove this template message) British broadcaster and …

Russian rhythmic gymnast 2000 Olympic champion In this name that follows Eastern Slavic naming conventions, the patronymic is Vladimirovna and the family name is Barsukova. Yulia BarsukovaЮлия БарсуковаBarsukova winning the gold medal at Sydney 2000 OlympicsPersonal informationFull nameYulia Vladimirovna BarsukovaAlternative name(s)Julia BarsoukovaNickname(s)Miss BolshoiCountry represented RussiaBorn (1978-12-31) 31 December 1978 (age 44)Moscow, Russian SFSR, Sovi…

Kembali kehalaman sebelumnya