«D'azzurro, alla torre merlata di rosso, aperta e finestrata del campo. Ornamenti esterni da Comune.»
Gonfalone
«Drappo d'azzurro, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento: "Comune di Castiglione d'Adda". Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto colore del drappo, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
La principale testimonianza artistica è il Castello (poi palazzo Pallavicino Serbelloni), a pianta rettangolare con torrioni angolari e facciata cinquecentesca a bugnato.
Da ricordare la parrocchiale dell'Assunta (del XVI secolo, con restauri ottocenteschi) e la chiesa della Beata Vergine Incoronata, del XV secolo, ma con rifacimenti successivi, il cui bellissimo campanile è dotato di 5 campane in tonalità di Si2 Maggiore fuse nel 1972 dalla ditta Paolo Capanni di Castelnovo ne' Monti in provincia di Reggio Emilia e restaurate pochi anni fa da una ditta ligure che attualmente gestisce il controllo elettronico delle campane e degli orologi,
Al 31 dicembre 2008 gli stranieri residenti nel comune di Castiglione d'Adda sono, in totale, 284[9], pari al 5,87% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:
La popolazione non ha subito particolari variazioni numeriche, e la forza lavoro, pur avendo buone possibilità locali di impiego, incrementa un certo pendolarismo su Milano e Codogno.
La tradizione agricola è ancora viva, caratterizzata dalla coltura di mais e foraggi, alla quale si affianca l'allevamento di bovini da latte che forniscono la Polenghi di Lodi e la Centrale del Latte di Milano. Anche il settore industriale è presente, con industrie meccaniche e delle confezioni. Si contano inoltre alcune imprese artigiane, in particolare edili.
^La strada romana Mediolanum-Cremona (PDF), su ecomuseo.provincia.cremona.it, p. 23. URL consultato il 7 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2020).
^Regio decreto11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."