Il territorio di Ortovero è collocato nella zona più ampia della valle Arroscia, a ridosso della piana di Albenga. Il capoluogo è ubicato lungo la sponda destra dell'Arroscia, poco più a monte del torrente Lerrone. Le due frazioni di Campi e Pogli - che assieme al capoluogo comunale costituiscono una superficie territoriale di 9,66 km² - sorgono nella piana di fondovalle sulla riva sinistra del torrente Arroscia, alle pendici del monte Chiesa (255 m) e del monte Villa (340 m).
Una particolarità del territorio del luogo sono le cosiddette "argille di Ortovero", un tipo di terreno argilloso e sabbioso risalenti al Pliocene e che ben si presta alle varie coltivazioni agricole e vinicole.
Storia
Potrebbe risalire al periodo romano[7] la fondazione di un primo centro rurale e agricolo che, stando ad alcuni rinvenimenti dell'epoca, parrebbe identificabile nell'attuale zona del Pozzo dove qualche secolo dopo fu edificata una fortificazione. Lo stesso toponimo di Ortovero deriverebbe dal latino hortus vetus[7] - "orto vecchio" - il cui nome riprenderebbe quei fondi agricoli coltivati che furono pienamente sfruttati pure in epoca longobarda[7].
Nel medioevo il borgo di Ortovero e il suo castello furono un importante caposaldo dei marchesi di Clavesana[7] contro il sempre più crescente potere del vicino Comune di Albenga. Tuttavia, già nel 1242[7] gli abitanti ortoveresi, secondo quanto scritto in un documento dell'epoca, tentarono un primo distacco dalla pressione dei marchesi organizzandosi in Universitas ed in Comunitas[7]. Un risultato, però, invano e che andò invece ad inasprire i rapporti e gli obblighi feudali da parte della comunità di Ortovero verso i signori[7].
Anche Albenga cercò di limitare un possibile dominio dei Clavesana nella piana albenganese erigendo, nel corso del 1288[7] e a monte di Ortovero, un nuovo borgo fortificato e in ottima posizione strategica lungo la strada della valle Arroscia: Polium[7], l'odierna frazione ortoverese di Pogli.
Il passaggio di proprietà del castello, del feudo e del territorio di Ortovero dai Clavesana al Comune di Albenga avvenne nel corso del 1341[7] e seguendone le sorti albenganesi - e parallelamente della Repubblica di Genova - fino alla dominazione napoleonica di fine XVIII secolo[7]. Dal 1349 è Vescovo di AlbengaGiovanni dei marchesi di Ceva e consignore di Priero e Sale quando nacquero delle dispute sulle decime tra l'arciprete e la comunità di Ortovero, il vescovo Giovanni con atto del 10 settembre 1360 a rogito del notaio Antonio Ceva, le acquietò.[8]
Con la successiva dominazione francese venne istituita la municipalità di Ortovero (che inglobò anche la comunità di Pogli) che rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del I cantone, con capoluogo Albenga, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
«D'azzurro, al castello di rosso, merlato alla guelfa, fondato sulla campagna di verde, accompagnato in capo da una rosa di rosso, e ai lati da due grappoli d'uva, l'uno di nero e l'altro d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
In precedenza il comune utilizzava uno stemma concesso con D.P.R. del 30 agosto 1952 dove era rappresentato in campo verde un grappolo d'uva nera, accompagnato nel canton destro del capo da un castello di rosso, torricellato di un pezzo centrale. Il gonfalone era un drappo di verde.[12]
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa parrocchiale di San Silvestro al di fuori del centro storico di Ortovero. Risalente all'epoca medievale, è il frutto di successivi interventi strutturali attuati tra il XVII e il XVIII secolo. Restaurata nel XIX secolo, la chiesa presenta decorazioni databili al periodo romanico.
Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria, attiguo alla parrocchiale di Ortovero. Sede dell'omonima confraternita dal 1417, l'attuale costruzione barocca è datata al Seicento. Oltre all'altare maggiore dello scultore Carlo Antonio Ripa, si conservano una tela raffigurante la Madonna col Bambino e santi, opera attribuita a Bernardo Reubado del 1636, due casse processionali ottocentesche di Santa Caterina e di San Leonardo da Porto Maurizio e crocifissi processionali.
Cappella dell'Annunziata nel capoluogo, edificata nel 1752.
Cappella di San Bernardo nella frazione di Campi, edificata nel 1612 e sede dell'omonima confraternita.
Oratorio di San Giovanni Battista nella località di Fasceo. Edificato su un poggio a ridosso del borgo di Ortovero, già sede del castello duecentesco dei marchesi di Clavesana. L'edificio è in stile barocco.
Chiesa parrocchiale di Santo Stefano nella frazione di Pogli. D'epoca medievale, fu rifatta nelle attuale forme a pianta ellittica nel corso dell'Ottocento. Al suo interno è custodito un polittico del 1537 raffigurante Santo Stefano e santi del pittore Pietro Guido da Ranzo.
Oratorio di Sant'Antonio Abate nella frazione di Pogli. Edificato nel XVI secolo e sede della locale confraternita, ha la particolarità di avere in facciata, oltre ad una statua del santo in una nicchia, una meridiana sulla parte destra.
Cappella dell'Immacolata nella frazione di Pogli. Eretta nella località di Marta nel Settecento, è a pianta circolare e in stile barocco.
Oratorio di San Bernardino nella località di Strà. Risalente al XV secolo e di forma ellittica, conserva un dipinto raffigurante l'Immacolata concezione con san Bernardino da Siena e, sullo sfondo, una veduta medievale di Albenga.
Architetture civili
Villa Rolandi Ricci nel centro storico di Ortovero. In stile genovese del XVII secolo, fu originariamente di proprietà dei marchesi di Clavesana e quindi dei marchesi genovesi Pallavicino dalla metà del Settecento; nel 1834 fu acquistata dal marchese Carlo Rolandi Ricci e ancora oggi è proprietà dei suoi discendenti. Tipica del grande giardino della villa è una pianta di magnolia, ritenuta una delle più alte del territorio ligure.
Castello di Ortovero. Sito in località Pozzo fu eretto nel XIII secolo dai Clavesana. Ad oggi esistono soltanto alcuni resti del castello, ruderi di una precedente torre e tracce di un villaggio abbandonato.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Ortovero sono 189[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]:
Basa principalmente la sua economia sull'attività agricola. Sul territorio vengono coltivati alberi da frutto, specie il pesco, si effettua la produzione di vini (Pigato e Vermentino) e la raccolta di funghi. Inoltre, si coltivavano le rose: ancora oggi è infatti si ricorda questa coltivazione con la tradizionale "Sagra delle rose" nella frazione di Pogli. La coltivazione delle zucche trombette ha sostituito da tempo quella delle rose.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^TIG - Risultati, su www.zeneize.net. URL consultato il 5 ottobre 2024.