Il territorio di Casanova Lerrone è situato lungo il versante sinistro del torrente Lerrone, insediandosi nella zona medio alta della valle omonima, risultando geograficamente l'ente comunale più occidentale della provincia. Dalla quota dei 75 m s.l.m. presso il confine amministrativo con Garlenda, il territorio si estende sino alla quota dei circa 600 m s.l.m. in prossimità del passo del Cesio, valico posto al confine tra le province di Savona ed Imperia.
Una caratteristica geografica del territorio di Casanova Lerrone è la presenza di ampie zone di castagneti, che si alternano ad uliveti coltivati e sfruttati nella produzione agricola nei pressi dei centri abitati.
Storia
Il primario centro agricolo di Casanova venne compreso inizialmente nel Comitato di Albenga[5] e, a partire dal X secolo, nella successiva Marca Aleramica[5]. Nel 1091 divenne possesso di Bonifacio del Vasto[5].
Il borgo crebbe di importanza strategica sotto la successiva amministrazione feudale dei Del Carretto[5] che, agli inizi del XIII secolo, lo vendette ai marchesi di Clavesana[5]; a partire dal 1250[5] rientrò tra i possedimenti del ponente ligure della famiglia Doria. Circa due secoli più tardi, intorno al 1443[5], divenne feudo dei conti della Lengueglia e ancora dei Negroni a partire dal 1663[5]. Rientrato nell'orbita genovese, tra il 1763 e il 1764 eccessive imposte locali sollevarono[5] vivaci proteste da parte della comunità casanovese contro il governo di Genova e la sua omonima repubblica.
Con la caduta del governo genovese e dissolti i feudi imperiali, la nuova municipalità di Casanova rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del IV cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
Con Regio Decreto n. 1234 dell'8 aprile 1863[6] assume la denominazione di Casanova Lerrone, giusta deliberazione del Consiglio Comunale del 29 luglio 1862. Gli ultimi aggiustamenti ai confini amministrativi risalgono al 1929[6] quando il Regio Decreto n. 774 del 28 marzo sancì la soppressione del comune di Vellego e il suo inglobamento — una parte, in quanto l'ex frazione di Ginestro confluì invece nel territorio comunale di Testico[6] — all'interno del comune casanovese.
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonino nel capoluogo. Eretta in stile barocco, conserva un polittico del 1552 attribuito alla scuola pittorica dei Brea[10] e un gruppo ligneo raffigurante l'Annunciazione[11].
Chiesa di San Matteo nella frazione di Bosco.
Chiesa di San Luca nella frazione di Degna.
Santuario di Nostra Signora della Visitazione nella frazione di Degna. Edificato sul luogo dell'apparizione mariana[11] ad una pastora sordomuta, che ritrovò l'uso della parola[11] come tramanda la tradizione locale, nel XVII secolo, custodisce al suo interno un gruppo ligneo attribuito allo scultore Anton Maria Maragliano[11].
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo nella frazione di Marmoreo.
Chiesa parrocchiale dei Santi Antonio e Giuliano nella frazione di Vellego. L'organo, datato al 1882, è opera dell'organaro Angelo Dessiglioli.
Cappella di San Rocco nella località di Bassanico.
Architetture militari
Nel territorio comunale rimangono ad oggi due castelli di epoca feudale: il castello di Poggiolo nella località di Bassanico e la fortificazione eretta dalla famiglia Doria presso il capoluogo comunale.
Il primo venne edificato in epoca medievale dai conti Della Lengueglia - e ora di proprietà privata - presentandosi come una villa fortificata lungo l'antica mulattiera e percorso obbligato per l'alta valle del Lerrone, per il passo del Ginestro (677 m s.l.m.) e il territorio comunale di Testico; la struttura è consta da sontuose sale e stanze con arredi del XVII secolo.
Restano inoltre le antiche rovine delle fortificazione erette dai marchesi Del Carretto e dei Maremo e nella frazione di Vellego i resti della quadrangolare torre detta "di Ubaga".
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Casanova Lerrone sono 86[13], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[14]:
Oltre al capoluogo il territorio comunale comprende le frazioni di Bosco, Degna, Marmoreo e Vellego per una superficie territoriale di 24,23 km²[15]. Fanno altresì parte le borgate storiche di Borgo(sede comunale), Cardona, Cascina, Case, Raimondi, Castellaro, Comparati, Roveira, Maremo Soprano, Maremo Sottano, Poggio, Ranco, Costa, Trevo, Case Soprane, Segua, Cardoni, Cesii e Fossato.
Si basa principalmente sull'attività agricola, in particolare la coltivazione dei vigneti e degli oliveti. Nelle zone pianeggiante si coltivano invece ortaggi e frutta. In forte sviluppo è il turismo, con i numerosi e "preziosi" agriturismi presenti in tutte le frazioni.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio di Casanova Lerrone è attraversato principalmente dalla strada provinciale 6 che permette il collegamento stradale con Garlenda, ad est, e con Cesio attraverso il passo del Ginestro (o del Cesio).
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdefghiFonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.