Il territorio presenta vaste aree di boschi di castagno con la presenza, tra gli altri, di due esemplari monumentali detti "della Valle" e del "Tecchio del Gamba" con circonferenze rispettive di tre e cinque metri[6]. Tra le vette del territorio di Osiglia si possono ricordare il Monte Settepani (1386 m), il Ronco di Maglio (1109 m), ai confini con Bormida, e il Bric della Croce (911 m) tra questo e il colle Baltera.
Storia
Il suo toponimo risalirebbe al vocabolo preromano ausa[6] (fonte) o dalla parola in lingua latinaaucellus (uccello); nel XII secolo viene citata come Oselega.[6]
Il borgo venne compreso nella marca aleramica nel X secolo[7] e dal 1091 possedimento di Bonifacio del Vasto[7]. Ereditato dai vari discendenti della famiglia feudale dei Del Carretto di Millesimo[7] (nella persona del marchese Corrado Del Carretto), il territorio di Osiglia, in origine un'unica entità territoriale assieme a Bormida[8], solamente nel XIV secolo passò ai Del Carretto del ramo di Finale che qui vi costruiranno un castello[6]. Nel 1393 tutto il territorio fece parte dei domini del nuovo marchese Teodoro II del Monferrato: tuttavia l'investitura rimase nelle mani dei Del Carretto[8].
Dal 1417[8] la zona compresa tra Osiglia, Bormida, Pallare, Massimino e Calizzano fu ceduta dal marchese Manuele Del Carretto, signore di Finale, a Marco Del Carretto, quest'ultimo capostipite dei signori di Calizzano e alleato di Genova[8]; il territorio, tuttavia, rimase alle dipendenze del marchesato del Monferrato[8].
Seguì quindi le sorti storiche del marchesato monferrino e conseguentemente di quello del Finale entrando, dal 1601, come tutta la zona costiera e immediato entroterra del marchesato finalese stesso, sotto l'influenza della corona di Spagna[8]. Assieme a Bormida fu a capo di una podesteria[8] il cui podestà veniva di volta in volta nominato dal governatore spagnolo di stanza a Finale.
Importante nodo commerciale dell'alta val Bormida, il suo centro conobbe una flessione dei traffici commerciali con la costruzione nel 1666 della "strada Beretta"[6] tra i centri di Pallare, Carcare e Cairo Montenotte; tuttavia il nuovo collegamento viario non compromise gli interni traffici delle sue ferriere.
Verosimilmente come Bormida, anche Osiglia fu ceduta alla Repubblica di Genova nel 1714[8] - che la sottopose ad un'omonima podesteria - seguendone le sorti. Le fonti storiche non riportano scontri o battaglie napoleoniche nel territorio osigliese, eventi che si verificarono invece in altre località della val Bormida.
Con la dominazione francese il territorio di Osiglia rientrò dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, fece parte del IX Cantone, capoluogo Bormida, della Giurisdizione delle Arene Candide e dal 1803 centro principale del V Cantone delle Arene Candide nella Giurisdizione di Colombo. Annesso al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento di Montenotte.
«D'azzurro, alla montagna di tre vette, di verde, fondata in punta e uscente dai fianchi, caricata dalle due sciabole d'argento, guarnite d'oro, poste in decusse, la sciabola posta in banda attraversante, con le punte all'insù attraversanti sull'azzurro. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Ex oratorio di San Francesco nella località di Borgo. Risalente al XV secolo e ubicato nei pressi della parrocchiale del Santissimo Nome di Maria, l'edificio è oggi sede del teatro comunale e per incontri e manifestazioni culturali[11].
Cappella di San Carlo Borromeo nella frazione di Barberis, edificata tra il Seicento e il Settecento.
Cappella della Madonna della Neve nella frazione di Monte.
Oratorio di Sant'Antonio nella località di Ripa, del XV secolo[11].
Chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata nella frazione di Ronchi. Il primo impianto dell'edificio di culto risalirebbe ad un periodo compreso tra il XIII secolo e il XVI secolo; fu elevata al titolo di parrocchiale nel 1948[12].
Chiesa-cappella di San Giacomo nella frazione di Ronchi, in località Magione. Già luogo di sosta per i pellegrini in epoca medievale, l'antica chiesa fu proprietà dal 1267 dei Cavalieri templari[11] e, in seguito, dei Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme[11]. Oggi la chiesa presenta una semplice facciata a capanna con piccolo campanile a vela; al suo interno affreschi del 1470[11].
Cappella di San Rocco nella località di Rossi. Edificato nel corso del Quattrocento[11], l'edificio conserva cicli di affreschi databili al 1536[11] e un dipinto, di probabile scuola pittorica genovese[11], del Seicento dietro l'altare. Presenta un piccolo campanile a vela[11].
Architetture civili
Ponte sul torrente Osiglietta. Il ponte, edificato in epoca tardo medievale, è costituita da una sola arcata a schiena d'asino dove, nella zona centrale, è presente un'edicola votiva[11].
Lago artificiale di Osiglia, realizzato tra il 1937 e il 1939[13] per alimentare la centrale elettrica di Cairo Montenotte (gestita dall'Enel[13]). Per la sua realizzazione è stato necessario sacrificare un villaggio rurale, quest'ultimo visibile ad ogni prosciugamento dell'invaso (ogni dieci anni circa[13]). Il bacino artificiale sul torrente Osiglietta è attualmente l'invaso d'acqua dolce più vasto della provincia savonese con i suoi 13 milioni di metri cubi d'acqua e i 3 km circa di lunghezza[13]. Il lago è anche una riserva di pesca, nonché sede di alcune manifestazioni sportive quali la pesca sportiva o gare di canoa[13].
Architetture militari
Castello di Osiglia. Eretto dalla famiglia Del Carretto[6], il maniero fu abbandonato nel XVII secolo con lo spostamento della nuova via di comunicazione[6]. Distrutto definitivamente negli scontri del 1796 dall'esercito francese di Napoleone Bonaparte[6], rimangono ad oggi soltanto qualche rudere della cinta muraria e dei bastioni sopra un'altura rocciosa che domina il paese. Tuttavia è ancora ben conservata l'attigua "casa del Marchese"[6].
Aree naturali
Nel territorio comunale di Osiglia sono presenti e preservati tre siti di interesse comunitario, proposto dalla rete Natura 2000 della Liguria, per il loro particolare interesse naturale, faunistico e geologico.
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2019, i cittadini stranieri residenti a Osiglia sono 48[17], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[18]:
Il comune è costituito, oltre al capoluogo di Rossi, anche dalle borgate e frazioni[19] di Barberis, Cavallotti, Giacchini, Monte, Orticeti, Ponzi e Ronchi, per una superficie territoriale di 28,17 km².
Sul territorio, oltre alla tradizionale attività agricola di sussistenza, il taglio e la raccolta della legna costituiscono ancora una delle attività principali. Sono tuttora presenti ed operanti alcune botteghe dedite alla lavorazione del legno. Castagne e funghi, raccolti ed essiccati in loco, sono tra i principali prodotti tipici.
Turismo
Nella stagione estiva Osiglia è molto frequentata da turisti e villeggianti grazie alla presenza del lago artificiale, dove è possibile effettuare ogni genere di attività sportive e non all'aria aperta, dalla pesca alla canoa, al kayak.
In autunno i folti boschi richiamano appassionati per la raccolta (regolamentata) di funghi e castagne.
Energie rinnovabili
Sul crinale che separa la valle di Osiglia dalla Bormida di Pallare, tra i comuni di Osiglia e Bormida, è stata installata in corrispondenza della Colla Baltera una centrale a energia eolica gestita da entrambi i comuni.
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il territorio comunale di Osiglia è attraversato principalmente dalla strada provinciale 16 che permette il collegamento stradale con Millesimo, a nord, innestandosi con la provinciale 51 a Cabroni, e con Bormida tramite la Colla Baltera ad est, quest'ultima raggiungibile poi con la provinciale 38.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^abcdefghiFonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
^Fonte dallo statuto comunale di Osiglia (PDF), su comune.osiglia.sv.it. URL consultato il 25 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2014).