Mihály Zichy era un membro della famiglia Zichy, un'importante casata ungherese di conti, risalente al XIII secolo; ma egli proveniva da un ramo povero della famiglia, suo padre era Ferenc Zichy, che fu compagno di classe e un buon amico del politico Ferenc Deák.
Waldmüller raccomandò Zichy per farlo diventare professore d'arte a San Pietroburgo. Arrivato nell'Impero russo dal 1850 lavorò come ritoccatore, ma continuò a disegnare a matita, a fare acquerelli e ritratti a olio. La serie sulla Caccia a Gatčina commissionato dallo zarNicola I (1825-1855), fece di lui un artista di corte; difatti ebbe la commissione del figlio dello zar, il granducaMichail Nikolaevič Romanov, per la decorazione di alcuni pareti del Nuovo palazzo Michail, edificato tra il 1857 e il 1862. Zichy fondò una società per pittori in difficoltà. Nel 1868 dipinse Autodafé rappresentante gli orrori dell'Inquisizione spagnola. Nel 1871 Zichy iniziò a viaggiare per l'Europa, per poi stabilirsi a Parigi nel 1874.