Da ottobre 2022, a seguito delle indagini giudiziarie che l'hanno lasciata in gravi difficoltà economiche, gestisce una mensa sociale di Monza abitando nel pensionato vicino.[2]
Alle elezioni politiche del 1996 è rieletta deputata della Lega Nord, venendo riproposta per la terza carica dello Stato, non riottenendo l'appoggio del Polo (che preferisce candidare l'ex-vicepresidente e ministra Poli Bortone). Negli scrutini che portano all'elezione del suo vicepresidente Luciano Violante ottiene comunque tra i 49 e i 57 voti.
Il 12 settembre 1996 viene espulsa dalla Lega per la sua opposizione alla linea della secessione padana;[3][4] l'Agepadania motivò la decisione affermando che fu presa «per palese contrasto con le linee politiche del Movimento e del suo segretario».[3]
Dopo la Lega
Dopo l'espulsione dalla Lega, il 22 ottobre 1996 fonda il movimento Italia Federale, che nel 1998 confluirà prima in Rinnovamento Italiano e poi nell'UDEUR (4 marzo 1999), partito del quale la Pivetti sarà presidente dal 23 maggio 1999 fino al 2002.
Tra il 2000 e il 2004 è membro del Comitato per la valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano presso il Ministero delle politiche agricole. Vicepresidente della Fondazione Italia in Giappone 2001, in rappresentanza Ministero Affari Esteri, tra il 2000 e il 2005 viene nominata Vicepresidente della Fondazione Magna Grecia nel 2008.
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Commento: solo la presidenza Assofer è fontata, il resto della sezione è comunque evasiva (es. "diversi settori") e, direi, curricolare, ma l'importante è inserire le fonti
Dal 2002 è consulente in strategie di sviluppo, valorizzazione risorse e relazioni istituzionali per imprese di diversi settori (infrastrutture, telecomunicazioni, ricerca scientifica e tecnologica, sanità, agricoltura biologica, internazionalizzazione, made in Italy).
Nel 2008 fonda l'associazione Learn To Be Free Onlus, per la promozione dello sviluppo sociale ed economico in aree svantaggiate. È inoltre Presidente del Festival delle Identità e del Premio Luigi Malerba di Narrativa e Sceneggiatura. Nel 2011 fonda la rete di imprese Only Italia per la promozione del Made in Italy in Cina.
Irene Pivetti è inoltre Presidente della commissione economia dell'Istituto Svizzero Rorshach,[16] è docente del Master in Public & Parliamentary Affairs presso la Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSa) di Roma dal 2009. È stata inoltre responsabile dei corsi di alta formazione per Reti spa (2003-2005), docente di strategie parlamentari, marketing politico, lobbying e comunicazione presso Running, LUISS Management, Eidos Communication (2002-2005) e di Organizzazione delle Istituzioni Europee, Link Campus University of Rome (2001-2005). Dal 2010 è presidente dell'Associazione italiana degli operatori IPTV.
Il 14 giugno 2019 viene nominata nuovo presidente di Assofer, l'associazione che riunisce gli operatori ferroviari intermodali[17].
Dopo l'abbandono dell'attività politica è stata autrice e conduttrice, su LA7, dei programmi Fa' la cosa giusta e La giuria (2002-2003). Oscar della televisione anno 2004, ha condotto alcune trasmissioni sulle reti Mediaset (Bisturi! Nessuno è perfetto e Giallo 1), di cui è anche autrice, per poi collaborare nel 2005 al programma di Maurizio CostanzoBuona Domenica e di nuovo assumere il ruolo di conduttrice del talk show politico settimanale su Rete 4Liberi tutti.
È conduttrice e autrice, su Rete 4, del programma d'inchiesta Tempi moderni nella stagione televisiva 2006-2007. Nel 2007 partecipa alla quinta edizione del programma di Rai 1 Ballando con le stelle, classificandosi al quinto posto. Nel 2007-2008 è conduttrice e autrice del programma Iride - il colore dei fatti sul canale nazionale Odeon TV. Dal 2008 è opinionista in programmi di attualità e intrattenimento e dal 2009 editore di Web To Be Free, rete televisiva su protocollo internet, dedicata specialmente all'informazione, in particolare economica. Dal 2011 al 2013 è stata opinionista fissa a Domenica in... Così è la vita, andata in onda su Rai 1 con la conduzione di Lorella Cuccarini.
Procedimenti giudiziari
Forniture COVID
Nell'aprile 2020, durante la pandemia di COVID-19, la Guardia di Finanza - sulla base delle inchieste aperte dalle procure di Savona, Siracusa, Roma e Imperia - con diverse operazioni sequestra circa mezzo milione di mascherine importate dalla Cina dall'azienda Only Logistic, di proprietà di Irene Pivetti, in quanto ritenute non idonee e di scarsa qualità.[20] Gli inquirenti sono risaliti a quattro fatture emesse dalla sua società alla Protezione Civile per la cessione di 15 milioni di mascherine per un totale di oltre 25 milioni di euro pagati. Per tale fatto, vengono bloccati nei conti correnti della società 1 500 000 euro, cifra ritenuta minimale rispetto al valore totale della commessa, e Pivetti viene indagata insieme con altre quattro persone, con l'accusa di frode in commercio, falso ideologico, uso di atto falso, ricettazione, fornitura di prodotti non conformi in base al Testo Unico sulla sicurezza, violazione di dazi doganali e reati fiscali (evasione dell'IVA).[21][22][23] Intanto a Roma viene aperto un procedimento anche dalla Corte dei Conti.
Il mese seguente l'ex agente dei VIP e suo vecchio amico Lele Mora racconta di aver incontrato persone legate alla Banda della Magliana negli uffici della società della Pivetti, che in risposta lo querela per diffamazione.[24]
La Procura di Busto nel marzo del 2023 chiede l'arresto per la Pivetti ma il GIP rigetta la richiesta dichiarandosi incompetente. In attesa che ne venga accertata la competenza territoriale, nell'ottobre dello stesso anno sempre la Procura di Busto Arsizio chiede il rinvio a giudizio per la Pivetti, accusata di frode in forniture pubbliche, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio per la compravendita dalla Cina delle mascherine per un valore complessivo di 35 milioni di euro delle quali ne sarebbero state consegnate solo per un valore di 10 milioni ma di qualità scadente, praticamente inutilizzabili, con falso marchio CE.[25]
Evasione fiscale e autoriciclaggio
Nel giugno del 2020 viene indagata dalla Procura di Milano insieme ad altre cinque persone con l'accusa di riciclaggio, sempre in relazione a operazioni di import-export con la Cina. La Guardia di Finanza perquisisce la sua abitazione e alcune società a lei riconducibili.[26]
Il 18 novembre 2021 la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Milano, ha effettuato un sequestro di circa 3,5 milioni di euro a carico di Irene Pivetti nell'ambito di un'inchiesta su una serie di operazioni commerciali che, secondo l'accusa, sarebbero servite per riciclare proventi di un'evasione fiscale. I militari hanno anche notificato gli avvisi di conclusione dell'indagine in vista del rinvio a giudizio.[27] Nel settembre del 2022 la Cassazione ha confermato il sequestro, che inizialmente era stato bocciato dal GIP.
Il 26 settembre 2024 è stata condannata in primo grado a 4 anni di reclusione per evasione fiscale e auto riciclaggio in relazione al caso della presunta finta vendita a una società cinese delle tre Ferrari del Team Racing di Isolani con la società della Pivetti che avrebbe fatto da tramite.[28]
Vita privata
Dopo un primo matrimonio con Paolo Taranta, dichiarato nullo dalla Sacra Rota, si è sposata con Alberto Brambilla, dal quale si è separata nel 2010[29]. Ha due figli (Ludovica Maria[30] e Federico), ambedue nati dal secondo matrimonio. Si professa cattolica e contraria al suicidio assistito[31].