Capratica, Cocuruzzo, Curtignano, Greci, Madonna degli Angeli, Querce di Cesare, Rene, Salto di Fondi, San Magno, San Raffaele, Sant'Andrea, Sant'Antonio, Selvavetere
Il nucleo urbano di Fondi è situato nel sud della Provincia di Latina, a circa 60 km a sud di Latina e a metà strada tra Roma e Napoli. L'omonima piana si distende ai piedi dei Monti Ausoni e Aurunci, che la chiudono su tre lati, ed è aperta a sud verso il mar Tirreno. I rilievi circostanti, culminanti nel Monte delle Fate (1.090 m, detto anticamente Tifata, come un monte nei pressi di Capua) e nel monte Calvilli (1.102 m), alimentano le falde idriche della piana, che risulta ricchissima di acqua, come testimonia la presenza di oltre venti sorgenti e tre laghi. Tale abbondanza idrica ha reso necessarie periodiche opere di bonifica, che si conclusero solo nella prima metà del Novecento, per trasformare gradualmente il territorio paludoso in una fertile zona agricola.[4]
Il lago di Fondi (ora compreso nell'area del Parco regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi), a forma di arco lunare con superficie di circa 3,8 km², rappresenta un esempio significativo di lago costiero. Infatti, grazie alla comunicazione con il mare tramite due canali, il Sant'Anastasia e il Canneto, le maree vi stabiliscono una costante alternanza di acque dolci e salate. Gli altri due laghi costieri presenti nella piana di Fondi prendono il nome di lago Lungo e lago San Puoto.
Clima
Il clima fondano è prevalentemente marittimo, con estati calde e afose e inverni freddi e umidi. In questa città, dato che è protetta dai Monti Aurunci e Ausoni, il clima di solito è temperato e raramente ci sono precipitazioni di carattere nevoso.
Nata, secondo la leggenda, grazie ad Ercole l'eroe greco [5][6].In età preromana il territorio di Fondi[7] era abitato dagli Aurunci e successivamente dai Volsci. Di questo periodo abbiamo pochissime informazioni: solo di recente è stato possibile individuare il sito della Fondi preromana, un piccolo insediamento d'altura fortificato con una imponente cinta di mura (in località "Pianara").
Pochi anni dopo, nel 330 a.C., l'aristocratico locale Vitruvio Vacco si alleò con Pipernum nella guerra contro il dominio romano, risultando sconfitto.I senatori della città, andando incontro al console Lucio Plauzio Vennone, lo convinsero dell'estraneità della città all'operato di Vacco, anche se il senato di Roma sospettò che si trattasse di un modo per far ricadere le colpe sui cittadini di più bassa estrazione. Vennero giustiziati i capi della rivolta e inviati in catene a Roma 350 uomini che ne avevano preso parte[9], Fondi rimase una prefettura romana.
L'importanza dell'area accrebbe notevolmente con il passaggio della Via Appia, iniziata dal 312 a.C. per collegare Roma a Capua, conquistata poco prima, e in seguito a Tarentum (III sec. a.C.) e Brundisium (190 a.C.).
Nel 188 a.C. ricevette la piena cittadinanza, passando a un governo retto da tre edili.
In epoca imperiale una parte del suo territorio era entrata a far parte del demanio imperiale, probabilmente a causa dei possedimenti della famiglia di Livia Drusilla, seconda moglie dell'imperatore Augusto e madre di Tiberio, nata a Fondi, come testimoniano un passo dello storico romano Svetonio e alcune epigrafi.
Nelle fonti antiche Fondi è menzionata per un'importante produzione vinicola comprendente il Fundanum e soprattutto il prestigioso Cæcubum (da ager cæcubum che denominava questa zona da Formia e Terracina) un vino rosso che fu esaltato in poesia da Orazio e Marziale, e descritto come uno dei migliori vini dell'epoca da Plinio il Vecchio.
La città era anche dotata di un anfiteatro situato poco fuori delle mura, a nord della porta che si apriva in direzione di Roma.
La funzione di Fondi come valido presidio ai confini del territorio romano fu ripresa in epoca medievale, quando la città, sede vescovile almeno dal V secolo e inquadrata in un importante patrimonium della Chiesa di Roma, venne formalmente donata nel 915 da papa Giovanni X all'ipato Giovanni, figlio di Docibile I fondatore del ducato di Gaeta. Per alcuni decenni la città fece parte del ducato gaetano, ma dal 984 fino al 1140 fu centro di un'entità indipendente, il ducato di Fondi, governato da un ramo cadetto dei Docibilidi, la famiglia dei duchi di Gaeta discendenti dall'ipato Docibile I. Da quel momento questa zona, oggi parte del Lazio meridionale, gravitò verso il Sud e nel 1130 fu annessa dai Normanni al Regnum Siciliae, poi Regno di Napoli, divenendo un'area di confine con lo Stato Pontificio fino all'Unità d'Italia.
La contea di Fondi fu un'entità politica del Regno di Sicilia, creata intorno al 1142 dai Normanni, che la concessero alla famiglia Dell'Aquila, di origine normanna. Passò quindi per matrimonio (1299) ai Caetani, che ne fecero per circa due secoli la capitale dei loro feudi napoletani e l'arricchirono di monumenti e opere d'arte di grande pregio artistico. Nel 1378 Onorato I Caetani (1336-1400) ospitò nel suo palazzo di Fondi il conclave che elesse l'antipapa Clemente VII, in opposizione al legittimo pontefice Urbano VI (Scisma d'Occidente). Il saccheggio da parte dei turchi, guidati nel 1534 da Khayr al-Din detto il Barbarossa, provocò il declino della città.
Età moderna
Agli inizi del Seicento un'epidemia di malaria, alimentata dall'estendersi delle aree paludose, colpì la zona riducendo in poco tempo la popolazione di Fondi da circa 2 000 unità a sole 332 persone e trasformando le campagne in lande deserte.
Nel 1861 Fondi fu annessa al Regno di Sardegna (e poi Regno d'Italia). Pur dopo la soppressione del distretto di Gaeta, Fondi continuò a far parte del territorio della provincia di Terra di Lavoro come capoluogo di mandamento nell'ambito del circondario di Gaeta.
Tra il settembre 1943 e il maggio 1944 la città a causa dell'occupazione tedesca, in quanto terminale della Linea Gustav, fu oggetto di 59 bombardamenti che causarono la morte di 750 civili , di tre aviatori americani[11] e un numero imprecisato di soldati tedeschi[12].
Il 18 maggio del 1944, e per le successive 50 ore, le truppe Francesi - Marocchine, a Fondi come in altri centri del basso Lazio, si resero colpevoli di migliaia di episodi di violenza sessuale e violenza fisica di massa, ai danni di migliaia di individui di tutte le età (ma soprattutto di donne), a cui ci si riferisce con il termine di Marocchinate.[13].
Nel 1998 la città ha ricevuto la medaglia d'argento al valore civile [14].
Collegiata di Santa Maria Assunta - Santuario Madonna del Cielo, preceduta da un'ampia scalea che copre l'intera larghezza della facciata, è ornata da tre portali di cui quello centrale impreziosito da una lunetta sovrastata da un rosone. La chiesa, ricostruita ex novo dal conte Onorato II Caetani, è stata realizzata alla fine del Quattrocento con pianta a croce latina e a tre navate. Oltre agli altari rinascimentali, vi sono conservati un tabernacolo datato 1491 e la venerata statua lignea della Madonna del Cielo, opera di Aniello Stellato (1611). Il soffitto quattrocentesco a cassettoni, che ornava la navata centrale e il transetto, era opera di maestro Giacomo Pignetore.
Centro storico. L'impianto del centro storico presenta il classico schema romano a due assi ortogonali (decumano e cardine), racchiuso in una cerchia quadrangolare di mura, di cui sono visibili ampi tratti in opus poligonale e in incertum, integrate da torri di epoca successiva. Il decumano principale coincide con il tratto urbano della via Appia, proveniente da Terracina e diretta a Itri, mentre l'antico foro è conservato dall'attuale piazza della Collegiata.
Palazzo Caetani (o del Principe). Il Palazzo Caetani (o Palazzo del Principe), eretto nel XIV secolo e ristrutturato dal conte Onorato II tra il 1466 e il 1477, è opera di maestranze influenzate dallo stile dell'architetto catalano Matteo Forcimanya. I suoi portali, le finestre, il cortile e i loggiati costituiscono una interessante sintesi di elementi angioini, gotico-catalani e rinascimentali.
"Casa degli spiriti" (sec. XVIII-XIX), sede del Museo ebraico.
La Giudea, nel caratteristico quartiere storico dell'Olmo Perino, richiama la memoria di un'antica permanenza ebraica che sembra risalire a epoche remote.
Casale Mosillo e Marrocco [22],dove in fuga delle leggi razziali, trovarono riparo Alberto Moravia ed Elsa Morante[23]
Architetture militari
Castello baronale, costruito su un tratto delle mura romane, è il frutto di vari interventi. Il torrione quadrato del "maschio", sormontato dalla quattrocentesca torre cilindrica che raggiunge i 31 metri, è divenuto il simbolo della città; fu costruito nel XII secolo dai Dell'Aquila. Accanto al "maschio" fu eretta dai Caetani nel XIV secolo la fortezza con le tre torri angolari merlate, che dal 1997 è la nuova sede del Museo civico fondato nel 1887.
Cimitero Tedesco della II guerra mondiale, all'interno del cimitero comunale[12]
Fontana dell'arancio, nell'obelisco di piazza della Repubblica, scultura in pietra di Giuseppe (Peppino) Quinto.
Fontana monumentale (sec. XIX), collocata fino al secondo dopoguerra in una piazzetta del centro storico, fu riallestita in piazza dell'Unità d'Italia su progetto dello scultore Giuseppe (Peppino) Quinto, autore anche della scultura in pietra Serenata a Giulia Gonzaga (1971), situata nella la vasca superiore e trafugata alla fine degli anni settanta.
Monumento al ciclista Marco Pantani, rilievo scolpito su pietra da Salvatore Quinto (2022), in località "Crocette".
Terme di Fondi, di epoca romana, in parte visibili nella piazza dell'Unità d'Italia
Mura poligonali (IV secolo a.C.), in via Guglielmo Marconi, zona Porta Roma
Portella (I secolo a.C.), in opus incertum, al termine di via Vitruvio Vacca
Anfiteatro romano, venuto in parte alla luce nel 2021, lungo via Mola della Corte
"Muro del Varronianum" (I secolo d.C.), in opus reticulatum, muro romano di confine di proprietà lungo la via Appia verso Itri. Fu restaurato agli inizi del Cinquecento dal cardinal Francesco Soderini, che lo riteneva pertinente a una villa dello scrittore Marco Terenzio Varrone; al suo intervento si attribuisce anche l'iscrizione in grandi lettere capitali incavate nel muro stesso[31]
Villa romana. Sul litorale, in zona Sant'Anastasia, si trovano resti di una abitazione romana e dei suoi pavimenti a mosaico[32]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2017 la popolazione straniera residente era di 3 772 persone, pari al 9,6% dei residenti. Le nazionalità più rappresentate erano:[45]
La presenza di una comunità ebraica a Fondi è attestata a partire dall'epoca romana fino alla metà del XVI secolo.[senza fonte]
La presenza ebraica è documentata da due iscrizioni funerarie di epoca romana. Nel 1280 è nuovamente attestata da documenti di archivio: nel Trecento una delle attività principali degli ebrei di Fondi era la tintura dei panni; alla fine del secolo è documentata la residenza di un nucleo di ebrei nei pressi della chiesa di S. Maria Assunta, non lontano dalla piazza principale della città. Agli inizi del Cinquecento la comunità ebraica fondana contava 13 famiglie (circa 80 individui) che si ridussero a 3 famiglie nel 1511, anno del primo bando di espulsione degli ebrei dal Regno di Napoli. Prima della loro definitiva migrazione da Fondi (1541) gli ultimi ebrei fondani risiedettero nel quartiere detto Giudea, presso la piazza dell'Olmo Perino, che conserva ancora fino a oggi la sua struttura originaria.[46][senza fonte]
Tradizioni e folclore
Festa patronale di sant'Onorato e fiera cittadina (10 ottobre)
Festa di san Rocco (16 agosto)
Festa della Madonna del Cielo (7 giugno)
Riti della Settimana Santa: rievocazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, sacra rappresentazione della Passione (Domenica delle Palme); processione del Cristo morto e dell'Addolorata (Venerdì Santo)
Processione con la venerata statua seicentesca della Madonna del Cielo, a cadenza venticinquennale (ultima nel 2004), in ricordo della liberazione della città dall'epidemia di colera del 1854 (10 settembre)
Palio dell'Assunta (agosto, dal 2011)
Cultura
Istruzione
Musei
Museo civico inaugurato nel 1877. Si tratta quindi del più antico museo della Provincia di Latina.
Museo del Medioevo ebraico, inaugurato nel 2016 nella "Casa degli spiriti" adiacente al cortile della "Giudea". È l'unica struttura museale dedicata alla storia degli Ebrei in Provincia di Latina.
Fiera agrozootecnica "Città di Fondi" (giugno, dal 2001)
"Fondi Art Festival" (luglio, dal 1998)
Festival internazionale del folklore "Città di Fondi" (agosto, dal 1986)
Rassegna cinematografica "FondiFilmFestival" (estate, dal 2002)
Premio nazionale di pittura "Città di Fondi" (settembre, dal 2001)
Premio "Fondi la Pastora" per la letteratura drammatica (dal 1974)[senza fonte]
Economia
Le favorevoli condizioni climatiche e l'abbondante irrigazione hanno favorito un'intensa vocazione agricola del territorio. L'economia locale è quindi fortemente legata alla produzione e alla distribuzione dei prodotti agricoli. La tradizionale destinazione del territorio ad agrumeto è stata soppiantata in anni più recenti da un'intensa coltivazione di ortaggi, primizie in serra e frutta di ogni tipo.
Fondi è sede del secondo centro di distribuzione agroalimentare all'ingrosso d'Europa (M.O.F.), secondo solo a quello di Parigi, che movimenta circa 1,15 milioni di tonnellate di prodotti ortofrutticoli all'anno.[senza fonte]
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema Unità locali, intesa come numero di imprese attive, e addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).[52]
2015
2014
2013
Numero imprese attive
% provinciale Imprese attive
% regionale Imprese attive
Numero addetti
% provinciale addetti
% regionale addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Numero imprese attive
Numero addetti
Fondi
3 097
7,88
0,66
7 935
6,49
0,5
3 143
7 945
3 141
8 064
Latina
39 304
8,43
122 198
7,75
39 446
120 897
39 915
123 310
Lazio
455 591
1 539 359
457 686
1 510 459
464 094
1 525 471
Nel 2015 le 3 097 imprese operanti nel territorio comunale, che rappresentavano il 7,88% del totale provinciale (39 304 imprese attive), hanno occupato 7 935 addetti, il 6,49% del dato provinciale (122 198 addetti); in media, ogni impresa nel 2015 ha occupato due persone (2,56).
Le condizioni climatiche hanno favorito il comparto caseario con la produzione della mozzarella con latte di bufala[53].
Nel periodo estivo il territorio ,oltre alla pesca , usufruisce del litorale ecosostenibile con le sue dune e spiagge[54]
Richiesta di scioglimento del consiglio comunale (2008)
L'8 settembre 2008 il prefetto di Latina Bruno Frattasi chiese al Ministero dell'Interno, ai sensi della legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali, lo scioglimento del consiglio comunale di Fondi e il commissariamento del Comune. Secondo la relazione della prefettura, sussistevano chiare connessioni tra «soggetti legati per via parentale anche a figure di vertice del comune di Fondi» e alcuni i membri di organizzazioni di stampo mafioso legate a Cosa nostra, alla 'ndrangheta e al clan dei Casalesi: tali connessioni erano alla base «dell'inosservanza sistematica della normativa antimafia» da parte dell'amministrazione comunale e «dell'agevolazione di interessi economici di elementi contigui alla criminalità organizzata», anche se tali circostanze non furono mai riscontrate e confermate da atti giudiziari. Per mesi il governo non diede esecuzione alla richiesta, nonostante le numerose inchieste giornalistiche e le interrogazioni parlamentari presentate dai partiti di opposizione.[58][59] Nell'agosto 2009 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi dichiarò che l'assenza di inchieste a carico di membri della giunta o del consiglio comunale faceva ritenere inopportuno al governo il decreto di scioglimento.[60]
Solo il 2 ottobre 2009, dopo decine di rinvii della decisione da parte del Consiglio dei Ministri, il sindaco Luigi Parisella e i consiglieri di maggioranza presentarono autonomamente le loro dimissioni vista l'impasse del Governo.
Nel comune ha sede la società di calcio: A.S.D. Fondi Calcio che milita in 1ª Categoria. I colori sociali sono il rosso e il blu, gioca le partite casalinghe nello Stadio "Domenico Purificato"
Calcio a 5
Sono inoltre presenti le seguenti società di calcio a 5: Virtus Fondi e Gymnastic Studio, in serie B.
Vis Fondi che nel 2019-20 milita nel campionato femminile di serie A2.[63]
Pallacanestro
Virtus Fondi che, nel campionato 2019-2020, milita nel campionato maschile di Serie C Gold.[64]
^Dati ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 16 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
^Giovanni Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013.
M. Forte, Fondi nei tempi, Casamari, Tip. dell'Abbazia, 1972.
M. Di Fazio, Fondi ed il suo territorio in età romana. Profilo di storia economica e sociale, British Archaeological Reports, Oxford 2006 (sulla storia antica e l'archeologia).
G. Pesiri, L'odierno Monte delle Fate e il Tifata mons della tradizione latina, in L'Italia dialettale, 39 (1976), pp. 83–91._
G. Pesiri, Sul sito dell’anfiteatro di Fondi, in «Atene e Roma», XXIII (1978), pp. 193–195.
M.T. Piscitelli Carpino (a cura di), Fondi tra antichità e medioevo (atti del convegno, Fondi 2000), Napoli 2002 (sull'età medievale).
G. Pesiri, Una caduta senza rumore: Pietro di Leone ultimo duca di Fondi (1140), in Scritti in onore di Girolamo Arnaldi offerti dalla Scuola nazionale di studi medioevali, cur. A. Degrandi, O. Gori, G. Pesiri, A. Piazza, R. Rinaldi, ISIME, Roma 2001, pp. 393–423.
S. Perfetto, Salvatore de Ponte, uno dei mastri di zecca che durante il regno di Ferrante batte sesquiducati a nome del Magnanimo, e la zecca aragonese di Fondi (1460-1461), in "Acta numismàtica", 46 (Barcelona 2016), pp. 145–158.
G. Pesiri, Un taccuino di viaggio dell’abate Costantino Gaetani (1603). Appunti su Pignataro Interamna, Ausonia, Fondi, Maenza e Velletri, in Le scritture della storia. Studi offerti dalla Scuola Nazionale di studi medievali a Massimo Miglio, cur. F. Delle Donne, G. Pesiri, ISIME, Roma 2012, pp. 51–110.
Il Palazzo Caetani a Fondi cantiere di studi, cur. G. Pesiri, P. F. Pistilli, CREIA, Roma 2013.
G. Pesiri, Insediamenti ebraici a Fondi e negli altri feudi dei Caetani nel Regno di Napoli (secoli XIII-XVI), in Gli Ebrei a Fondi e nel suo territorio, Atti del Convegno, Fondi, 10 maggio 2012, a cura di G. Lacerenza, Napoli 2013, pp. 89–161.
R. Malizia (a cura di), Terre di confine. La frontiera fra Terracina e Fondi nelle descrizioni dei viaggiatori, Liceo di Terracina, Terracina 2012.
A. Di Fazio, Contadini e Borghesi a Fondi.Dinamiche socio-economiche e culturali della modernizzazione a Fondi (1880-1980), ed. Caramanica, Minturno 2000.
G. Pesiri (a cura di), Pergamene nell'archivio del capitolo cattedrale di San Pietro in Fondi (1140-1494), ISIME, Roma 2015 (Fonti per la storia dell'Italia medievale. Regesta chartarum, 59).
G. Pesiri, Fondi: l’epigrafe del 1428nel protiro, oggi diruto, della chiesa dell’Annunziata (vulgo San Bartolomeo), in «Annali del Lazio Meridionale», 21/2 (2021), pp. 29–36._ [1]
Emliano Ciotti, "Le marocchinate". Cronaca di uno stupro di massa, 2018, ISBN9788827835371.
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