Considerato il maggiore autore di musiche di scena del teatro italiano del secondo Novecento,[1] e uno tra i massimi a livello europeo, conosciuto ed apprezzato per le numerose colonne sonorecinematografiche, televisive, e per alcune canzoni divenute celebri, ha scritto le musiche per i leggendari spettacoli di Giorgio Strehler entrati nella storia del teatro.
Biografia
Figlio del pittore Aldo Carpi, che fu direttore dell'Accademia di belle arti di Brera dal 1945 al 1958, e Maria Arpesani, studia dapprima privatamente con Paolo Delachi, e poi sotto la guida di Arrigo Pedrollo e Giorgio Federico Ghedini al Conservatorio di Milano, dove si diploma in composizione nel 1945. Nel 1944 si rifugia in Svizzera nel Campo di lavoro di Pont-de-la-Morge, e nell'immediato dopoguerra torna a Milano, dove è tra i protagonisti del panorama musicale con Roberto Lupi (fondatore de La Giovane Scuola, di cui studierà ed applicherà la teoria dell'armonia di gravitazione), Gino Negri ed Ennio Gerelli. Tra il 1945 e il 1954 l'attività concertistica milanese sarà particolarmente intensa, e all'Angelicum, che aveva appena ripreso la stagione concertistica, saranno presentate 58 prime assolute di compositori in genere di area milanese, tra cui La Giovane Scuola. Sue composizioni di questi anni sono: Varianti per orchestra da camera, Inno per orchestra, Sonata a tre per flauto, viola e pianoforte, Concertino per violino e pianoforte, Inni vedici per contralto, coro misto e orchestra, Due tempi per quartetto d'archi, Sonata notturna per flauto e violino, Concerto per flauto e orchestra da camera.
Nel 1949 è fra i fondatori de I pomeriggi musicali del Teatro Nuovo.
Nei primi anni cinquanta si sposa con l'attrice Luisa Rossi, conosciuta al Piccolo Teatro di Milano. Hanno avuto una figlia, Martina, anche lei attrice.[2][3]
La musica applicata
La critica musicale più recente fissa nell'avvento della figura del regista il momento nel quale accade il mutamento sostanziale nel rapporto fra musica di scena e compositore. Fu la tradizione tedesca del teatro brechtiano a dare risalto nella pratica teatrale a quel ruolo così specialistico del musicista per il palcoscenico. Di musica applicata in Italia si può parlare dagli anni trenta, da Nino Rota, che sperimentò ogni genere senza preclusioni con incursioni nel cinema, alla radio, in TV e nel teatro. Per arrivare alla seconda metà del Novecento con l'affermazione di diversi autori per la scena e per il cinema fra cui Fiorenzo Carpi che l'ultima storiografia musicale indica come modello del fare musica, oltre che per la grande qualità e raffinatezza delle sue partiture, anche per la capacità di scrivere con eguale rigore capolavori di qualunque genere, dalla canzonetta all'opera lirica.
Il Piccolo Teatro di Milano
«... Il mio teatro è tenuto insieme dalle note di Fiorenzo Carpi. Molto spesso la sua musica ha dato, all'inizio o durante il lavoro, la "chiarificazione" interna di cui avevo bisogno, l'illuminazione di un "tutto" che non riuscivo ad afferrare...»
(Giorgio Strehler, Da un'intervista apparsa sul volume "Strehler dirige" di Giancarlo Stampalia)
Dal 1947, anno in cui Giorgio Strehler e Paolo Grassi fondano il Piccolo Teatro di Milano, sarà il compositore di riferimento del celebre teatro milanese, firmando le musiche di quasi tutti gli spettacoli messi in scena da Giorgio Strehler e di quelli di molti altri registi. Nel suo lungo e tormentato sodalizio con Giorgio Strehler, ha rivoluzionato il concetto di musica applicata, nobilitandone il significato e ampliandone la funzione, grazie alla sua capacità di innovare e alla sua cultura, che gli hanno permesso di rimanere sempre se stesso, riconoscibile e originale.
L'opera incompiuta per il Teatro alla Scala
Verso la metà degli anni cinquanta il Teatro alla Scala, attraverso l'allora direttore artistico, maestro Victor De Sabata, gli commissiona l'opera lirica La porta divisoria, tratta dal racconto La metamorfosi di Franz Kafka su libretto di Giorgio Strehler. La partitura resterà purtroppo incompiuta, nonostante fossero stati completati quattro quadri su cinque. Il lavoro occupa un posto davvero importante nella produzione di Fiorenzo Carpi, sia per l'impegnativa forma operistica che per la qualità di alcune geniali e sorprendenti soluzioni musicali e teatrali. Più volte annunciata, e inserita fra i titoli delle stagioni 1956-1957, 1957-1958, 1970-1971, l'opera non andò però in scena, e la vicenda non nasconde particolari elementi di mistero.
Nel 2022 l'opera è andata in scena - con il consenso degli eredi degli autori Martina Carpi e Andrea Jonasson - in prima esecuzione mondiale nella 76ª stagione del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli” nei giorni 2, 3 e 4 settembre 2022 al Teatro Caio Melisso di Spoleto in una trascrizione per ensemble strumentale da camera realizzata da Matteo Giuliani e ultimo quadro realizzato da Alessandro Solbiati. La direzione è stata affidata a Marco Angius, la regia è stata curata da Giorgio Bongiovanni, già allievo di Giorgio Strehler presso la Scuola del Piccolo Teatro, l’allestimento scenico è stato a cura di Andrea Stanisci, costumi di Clelia De Angelis e luci di Eva Bruno. Cantanti solisti ed ensemble del Teatro Lirico Sperimentale. Consulente per le ricerche d'archivio Davide Verga.
Non sempre splende la luna: Milva canta un nuovo Brecht, regia di Giorgio Strehler, Piccolo Teatro di Milano (composizione di due canzoni originali: Il filo strappato, Portami un fiore, testi di Bertolt Brecht, tradotti e adattati da Giorgio Strehler e arrangiamenti di composizioni di altri autori) (1995)
La cerca del Graal, regia di Andrée Ruth Shammah, con Flavio Bonacci, Castello Sforzesco di Milano (1996) – ripreso nella stagione 1997-1998
L'avaro di Molière, Piccolo Teatro di Milano (presso Teatro Lirico di Milano), da un progetto di Giorgio Strehler che nonostante avesse iniziato le prove, dopo alcuni ripensamenti vi rinunciò e la regia fu firmata da Lamberto Puggelli. Le musiche sono tratte da composizioni già esistenti del maestro Carpi (1997)
Rappresentazione della terribile caccia alla balena bianca Moby Dick, regia di Carlo Quartucci – film televisivo in cinque puntate tratto dal romanzo Moby Dick di Herman Melville (1973)
Contro ogni volontà, regia di Pino Passalacqua – miniserie TV, 2 episodi (1992)
Le canzoni della mala
Tra il 1957 e il 1958, Fiorenzo Carpi si trovò coinvolto con Giorgio Strehler, Gino Negri, Dario Fo e altri autori nella scrittura delle canzoni della mala, un’operazione ideata dallo stesso Strehler, che volle costruire un repertorio di canzoni che dovevano sembrare della tradizione popolare per un recital di Ornella Vanoni. Questa operazione si configura come uno dei più famosi falsi storici della canzone italiana. Alcune di queste canzoni sono diventate dei classici.
On the morning after, Annie Ross, dal film Salon Kitty
Tra gli autori d'eccezione che prestarono i loro versi a Carpi (insieme ad altri autori e compositori) per lo spettacolo di Laura Betti Giro a vuoto, regia di Filippo Crivelli (1960), sono da ricordare:
Innumerevoli e difficili da reperire, perché non sempre pubblicate, sono le canzoni che Carpi scrisse per teatro, cinema e televisione. Altri autori con cui collaborò spesso furono:
La porta divisoria, opera incompiuta tratta dal racconto La metamorfosi di Kafka su libretto di Giorgio Strehler, commissione da Victor De Sabata per il Teatro alla Scala di Milano
L'angioletto pigro, favola musicale di Colette Rosselli e Fiorenzo Carpi - (Ed. Istituto internazionale del disco) (1960)
1994 Peter Pan Suite, scritta in collaborazione con Marco Mojana, prima esecuzione il 23 maggio 1994 al Piccolo Teatro Studio di Milano, L'Autre Ensemble, direttore Carlo Boccadoro
Programmi radiofonici Rai
Socrate immaginario, radiocommedia di Galliani e Lorenzi, musiche di F. Carpi, regia di Nino Meloni, trasmessa il 25 aprile 1955.
Non si vive di solo pane - comode evasioni con morale inedita di Dario Fo e Franco Parenti, regia di Giulio Scarnicci, Secondo Programma ore 20,30, domenica 5 agosto 1956.
60 decibel per il signor Adamo di Carlo Bonciani e Danilo Colombo – Vincitore del Prix Italia 1964 nella categoria “Documentari stereofonici”, musica originale di Fiorenzo Carpi
Napoli chi resta e chi parte, spettacolo musicale di Giuseppe Patroni Griffi basato su due atti unici di Raffaele Viviani Caffè di notte e giorno e Scalo Marittimo, creato per il XVIII Festival dei Due Mondi e rappresentato per la prima volta il 3 Luglio 1975 a Spoleto
Se oggi conosciamo e apprezziamo Raffaele Viviani e abbiamo corretto la visione provinciale che ne avevamo, il merito è in buona parte di Fiorenzo Carpi
L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht, adattamento della partitura per la seconda edizione diretta da Giorgio Strehler nel 1972, al quale Carpi contribuì con un'orchestrazione meno ridondante, con echi di music hall e café-chantant mutuati dal cabaret di matrice tedesca. La nuova sonorità della piccola orchestra fu talmente apprezzata da proporsi come modello di una rinnovata possibile lettura musicale
^Spartiti musicali, su archivio.francarame.it. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012). Tratti dall'archivio online di Franca Rame.
^Spartiti musicali, su archivio.francarame.it. URL consultato il 31 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2012). Tratti dall'archivio online di Franca Rame.
^ Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12/04/20.
Bibliografia
Ermanno Comuzio, Colonna sonora. Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici (Ed. Ente dello Spettacolo, 1992)
Ermanno Comuzio, Dialoghi, musiche, rumori dietro lo schermo (Ed. Il Formichiere, 1980)
Ermanno Comuzio, Musicisti per lo schermo. Dizionario ragionato dei compositori cinematografici (Ed. Ente dello Spettacolo, 2005)
Sergio Miceli, La musica nel Film, arte e artigianato (Discanto Edizioni, 1982)
Sergio Miceli e Ennio Morricone, Comporre per il Cinema - Teoria e prassi nella musica del film - a cura di Laura Gallenga (Biblioteca di Bianco & Nero, 2001)
Miwa Cristina Shiozaki, Un catalogo multimediale: Fiorenzo Carpi e la sua musica da film, tesi di Laurea, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", a.a. 2002/2003
Davide Verga, Il 'grazioso' e 'umano' di Fiorenzo Carpi. Appunti sulle musiche di scena per l'Arlecchino servitore di due padroni, "Stratagemmi. Prospettive teatrali", 15, settembre 2010, pp. 73-119
Davide Verga, Musiche di scena e teatro di regia. Fiorenzo Carpi e gli spettacoli goldoniani di Giorgio Strehler, tesi di Dottorato, Università degli Studi di Milano, a.a. 2011/2012
Stella Casiraghi e Giulio Luciani, Fiorenzo Carpi. Ma mi. Musica teatro cinema televisione, (Skira Editore, 2015)
Giangilberto Monti, E sempre allegri bisogna stare. Le canzoni del signor Dario Fo (Ed. Giunti, 2017)