Primo dei cinque figli dell'ingegnere Giovanni Mazzacurati (direttore del Consorzio Venezia Nuova dal 1983 al 2005), fin da bambino si dedica alle arti teatrali, con numerosi consensi; da qui la sua citazione "Nella vita dovremmo recitare un po' tutti quanti. Teatro è rompere gli schemi, cinema è capovolgere la realtà". All'Università di Bologna negli anni settanta è fra i primi studenti del corso di laurea in DAMS. Fu animatore del cineclub padovano Cinema Uno[1] assieme a Piero Tortolina. Nel 1979 realizzò grazie a un'eredità un film in 16 millimetri, Vagabondi, che nel 1983 vinse il premio di distribuzione offerto dalla Gaumont al festival milanese Filmmaker, ma la successiva smobilitazione della casa di distribuzione impedì al film di raggiungere le sale. Si trasferì quindi a Roma, dove lavorò ai testi di alcune trasmissioni televisive e nel 1985 scrisse assieme a Franco Bernini la sceneggiatura di Notte italiana che, con Marco Messeri (il quale diverrà il suo attore feticcio) protagonista e Nanni Moretti produttore, trasformò in film nel 1987.
Morì a 57 anni il 22 gennaio 2014 all'ospedale di Padova, per le complicanze di un tumore al pancreas.[5][6] La camera ardente fu allestita il 25 gennaio a Padova presso la sede di Medici con l'Africa Cuamm; il funerale si tenne in forma privata in Toscana.[7]
Vita privata
Era sposato con Marina Zangirolami, con cui ebbe una figlia, Emilia (1995), anche lei regista, che ha debuttato con un corto nel 2018, Manica a vento, e un lungometraggio nel 2023, Billy[6].