I dialetti laziali centro-settentrionali sono un insieme di dialetti romanzi facente parte del gruppo mediano, di cui rappresentano la propaggine meridionale.[1]
È parlato nella regione Lazio, ed in particolare nelle aree settentrionali della Provincia di Frosinone (dove viene spesso definito "dialetto ciociaro", o più anticamente campanino[2]), nelle zone centro-settentrionali della Provincia di Latina e nella gran parte della Città metropolitana di Roma[1] con l'eccezione però della città di Roma, dove è diffuso il dialetto romanesco che si discosta largamente dal resto dei dialetti laziali.
Storia
Il territorio dell'attuale Lazio centro-meridionale corrisponde in gran parte al Latium[3][4], luogo di nascita della lingua latina[5]. Accanto al latino, diffuso inizialmente nel Latium vetus, erano presenti anche altre lingue, in particolare di tipo osco-umbro o l'ausone (latino-falisco), che però vennero rapidamente sostituite dal latino dopo la conquista romana ed il conseguente processo di colonizzazione e romanizzazione. Le testimonianze scritte di queste altre lingue sono limitate (o addirittura assenti). Ciò conferma la rapida latinizzazione della regione rispetto ad altre aree dell'Italia centro-meridionale dove esiste un'ampia documentazione più tarda nelle diverse lingue locali.
Nel medioevo, gran parte del territorio laziale, con l'eccezione delle aree meridionali, divenne parte dello Stato Pontificio e dunque ancora sottoposto all'influenza culturale e linguistica di Roma. Con il Rinascimento, però, la storia linguistica del Lazio centrale e di Roma in qualche modo si separano. I linguisti, oggi, distinguono tra un «romanesco di prima fase», più vicino alle altre parlate dello Stato pontificio, ed un «romanesco di seconda fase», fortemente influenzato dal toscano[6][7]. Nel resto del Lazio centrale sopravvive invece il dialetto regionale originario. Per questo motivo il dialetto laziale centro-meridionale rimane oggi, rispetto al romanesco, più affine agli altri dialetti mediani.
Caratteristiche
Fonetica
Il laziale centro-settentrionale è caratterizzato, come gli altri dialetti mediani ed il dialetto toscano (ma a differenza del vicino laziale meridionale e da gran parte degli altri dialetti italiani), dalla presenza delle sette vocali[8], proprie anche dell'italiano standard.
Il dialetto giudaico-romanesco
Il ghetto di Roma
Il dialetto giudaico-romanesco può essere inserito all'interno dei dialetti laziali centro-settentrionali, essendosi discostato notevolmente dal romanesco dopo l'istituzione del ghetto nel 1555 e non subendo dunque l'influenza del toscano così fortemente come il dialetto della capitale[9]. Il dialetto è oggi utilizzato per opere letterarie e teatrali.
Note
^abPellegrini G. B, Carta dei dialetti d'Italia, Pacini ed., Pisa 1977.
^Per una storia della lingua latina, si veda: L. R. Palmer, The Latin language, University of Oklahoma Press, 1987.
^F. Fanciullo, Prima lezione di dialettologia, Bari, 2015, p. 61.
^Si veda anche: G. Bernhard - G. Gerstenberg, Storia delle varietà regionali e urbane nella Romania: Italoromania, in Romanische Sprachgeschichte / Histoire linguistique de la Romania, 3, Berlin, New York, 2008, pp. 2547-2548.
^M. Loporcaro, Profilo linguistico dei dialetti italiani, Bari, 2009, p. 134
^Sul dialetto giudaico-romanesco si veda: Migliau Bice, Il dialetto giudaico-romanesco, in: Migliau Bice e Procaccia Micaela, Lazio: Itinerari ebraici. I luoghi, la storia, l’arte, Venezia, 1997.
Bibliografia
C. Vignoli, Vernacolo e canti di Amaseno, I dialetti di Roma e del Lazio, I, Società Filologica Romana, Roma, 1920