Suo figlio Lucas (classe 2002) gioca anche lui come portiere.[1] Lucas è nato (così come Carlota e Olivia) dall'unione con la sua prima compagna, mentre dalla seconda moglie ha avuto Marina, India, Martina e Santi;[2] quest'ultimo è morto (all'età di 5 anni) il 23 marzo 2018 a causa di un cancro.[2] Nel 2021 ha annunciato la separazione dalla seconda moglie.[3]
Carriera
Club
Comincia la carriera nel settore giovanile del Real Madrid e viene integrato nella rosa della prima squadra nella stagione 1988/1989, ma non totalizza alcuna presenza in campo.
L'anno successivo la squadra madrilena dà il giocatore in prestito al Real Madrid Castilla (allora in Segunda División), dove il giovane comincia a porsi all'attenzione del pubblico. Da questo momento in avanti comincia un rapido giro che lo porta, nell'arco di poche stagioni, dapprima all'Elche, poi al Mérida e al Celta Vigo, squadra in cui per la prima volta resta per due stagioni di fila.
Tornato al Real Madrid nella stagione 1994-1995, vi rimane fino alla stagione 1997-1998. In questo periodo conquista i primi trofei della carriera: 2 campionati spagnoli, una Champions League ed una Supercoppa di Spagna. Nonostante sia sempre considerato portiere di riserva dai vari allenatori che si avvicendano sulla panchina del Real Madrid, riesce a giocare qualche partita anche in Champions League e Coppa UEFA.
La carriera in nazionale gli ha dato minori soddisfazioni. Fa parte del gruppo che vince la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Barcellona, nelle quali però il titolare è Toni. Partecipa poi ai Mondiali del 1994 (giocò la partita contro la Corea al posto di Zubizarreta) e del 1998 e agli Europei del 1996 come secondo di Zubizareta, senza mai scendere in campo. Agli Europei del 2000[6] pur avendo il numero 1 viene relegato in panchina in favore del portiere Molina, il quale, tuttavia, commise un errore decisivo nella gara d'esordio che permise alla Norvegia di vincere 1-0; questo evento gli permise di diventare titolare a partire dalla seconda partita.[7] Alla vigilia del campionato del mondo 2002, in cui avrebbe dovuto giocare come titolare, si infortuna in maniera piuttosto singolare: una bottiglietta di dopobarba gli cade su un piede provocando la rottura di un tendine.[8][9] Salta quindi il torneo e perde definitivamente il posto da titolare in favore di Casillas, ritornando al ruolo di secondo portiere anche ai successivi Europei del 2004 e ai Mondiali di Germania del 2006 (in cui gioca solo la sfida vinta per 1-0 contro l'Arabia Saudita nella fase a gironi),[10] dopo i quali decide di dare l'addio alle Furie rosse.
Controversie
Il 2 giugno 2019, a seguito della morte di José Antonio Reyes per incidente stradale causato dallo scoppio di uno pneumatico mentre viaggiava ad alta velocità, Cañizares ha commentato l'accaduto nel seguente modo[11]:
«L'eccesso di velocità è un atteggiamento da biasimare. Nell'incidente ci sono state anche altre vittime oltre a chi guidava. Reyes non merita di essere omaggiato come se fosse un eroe, ma questo non significa che non mi dispiaccia per quanto successo.»
La famiglia di Reyes ha successivamente sporto denuncia nei suoi confronti per quanto detto da lui.[12][13]
Statistiche
Cronologia presenze e reti in nazionale
Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ― Spagna