Molto probabilmente durante la seconda guerra punicaAnnibale passò per Riardo, e si narra che abbia buttato del sale sul villaggio che avrebbe poi chiamato Riardum. Tuttavia l'etimologia del nome è incerta e tuttora al centro di dibattiti. Un'altra ipotesi è che l'acqua minerale, allora probabilmente molto frizzante, desse l'impressione di "ardere" a chi la beveva, da qui rivus ardens poi diventato Riardo.
Secondo altre fonti, il comune era chiamato in origine Liardo o Leardo, tramutato poi in Riardo.[4]
Durante il periodo normanno e svevo, il feudo di Riardo è appartenuto alla famiglia Carafa.[5]
Nel 1229 il pontefice Gregorio IX, che aveva appoggiato l'insurrezione dei baroni nel regno di Sicilia, invase la provincia di Terra di Lavoro. Il re Giovanni di Gerusalemme, per impedire il passaggio dell'Imperatore Federico II che aveva liberato il territorio di Calvi dall'esercito pontificio, passò per Riardo, dove soggiornò per tre giorni.[6]
A seguito della conquista del regno di Sicilia da parte di Carlo I d'Angiò, il feudo di Riardo fu ceduto a Simone IV Conte di Monforte.[7]
Nel 1690 il feudo fu acquistato da Gedeone Cafaro che ne acquisì il titolo di Duca.[8]
Durante la Seconda Guerra Mondiale, a seguito dell'avanzata degli Alleati nel sud Italia, Riardo fu abbandonata dai tedeschi nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 1943.[9]
Monumenti e luoghi d'interesse
Il Castello di origini longobarde, maestoso, sulla sommità della collina che domina la piana del Savone.